domenica, dicembre 30, 2007

tempo di bilanci

Sempre cielo azzurro, sempre la luce arancione sul palazzo di fronte.

Oggi finisce il 2007, che è innanzitutto l'anno di Pietro. Mi fa pensare che non sarà mai più il 2007, l'anno in cui è nato. Non avrà mai più un mese, due mesi, tre mesi, quattro mesi, cinque mesi. Il tempo ora archivia l'inizio della sua esistenza e si apre su altri scenari.
È stato un anno di eventi: il matrimonio di Matteo e Giuditta (non tra di loro, ovviamente, essendo mio fratello e mia sorella); il matrimonio di Manu e Diego (tra di loro); quello di Mauro e Riki; quello del mio amico di liceo Rambo. E per quest'anno che viene, già è previsto un altro matrimonio importante, che mi vedrà testimone di nozze (questa ancora mi mancava). C'è stata infine la nascita di Andrea Francesco, il cugino di Pietro, a cui ho fatto da padrino.

Oggi però finisce anche il dicembre 2007, e quindi eccoci nuovamente alla classifica delle più belle chiavi di ricerca che hanno portato a Strange Weather nel corso del mese. Mese davvero ricco, tra l'altro: ben tredici pagine di ricerche su ShinyStat.
Innanzitutto, ecco la mia personale top ten:

1) vestito per polpo
2) video solletico a letto
3) due film
4) freddo e occhi stanchi incinta?
5) foto di un pollo
6) come evitare che in macchina si formi condensa sui vetri?
7) "signora giapponese" "torino"
8) in gravidanza continuo a sbadigliare
9) come fare se mio figlio é raffreddato e non respira di notte
10) copertina album occhio gigante e uomo nudo rannicchiato

a cui si aggiunge:
* mary poppins con lupara
(questa mi avrebbe fatto schiattare dal ridere meritando il primo posto, se non avessi già saputo che è il soggetto di una maglietta della "Siculamente")

e la serie:

* sette coniglietti andavano a spasso
* sei coniglietti andavano a spasso uno di loro
* tre coniglietti andavano a spasso

Oltre alle domande bizzarre, si profilano una serie di veri e propri filoni. Il più consistente è quello che riguarda gli animali, in particolare gli animali strani. La ricerca "animali strani" ha raggiunto quota sessanta (il massimo), senza contare le diverse formulazioni o quelle errate. A questa si aggiungono cose come:

pesce blob
axoloti
coniglio angora
pesci strani
tarsio
animali mitici
animali strani veri
blob fish
coniglio testa di leone
cuccioli di bradipo
gufi natalizi
mostri dinosauri
mostri e schifezze
animali alieni
animali e pesci strani
cani strani
cuccioli d'orso
cuccioli di komondor
cuccioli orso
pesce testa di leone
pesci forme strani
gatti taciturni

In questo caso i più belli sono forse "animali alieni" e "gatti taciturni".

Poi c'è il ricchissimo filone vestiti, in particolare vestiti da carnevale. D'accordo che quest'anno carnevale è presto, ma non vi sembra di essere un po' in anticipo? Eccone alcuni esempi:

vestito da marziano
vestiti bimbi
abbigliamento bambini francese
cappello da extraterrestre
carnevale: vestito di marziano
costume da carcerato
costume per carnevale da polipo
costume per carnevale da pollo
costumi da domatrice
creare un costume da marziano
foto bambino vestito da marziano
gruppo vestito da marziani
immagini di vestiti per extraterrestri di carnevale
pigiama con gufi
vestiti americani per ragazzi
vestiti artigianali di carnevale
vestiti bambini
vestiti gufo
vestiti il gufo
vestiti strani
vestiti teschi
vestito da fantasma per bambini
vestito da fiore
vestito da zingara
vestito per banbini

Infine c'è ovviamente il classico filone erotico, che comprende:

patata bagnata
polonia troie
troie
troie a ragusa
troie di ragusa
troie in carne
troie tv italiana
www siamo troiette

Per concludere, segnalo il ritorno della ricerca sull'incipit del mitico romanzo di Snoopy: "era una notte buia e tempestosa".

Buon anno a tutti!

sabato, dicembre 29, 2007

pannolini ecologici

Al mattino c'è un cielo azzurro e una luce arancione. Ieri passeggiavo per il freddo di Canale ammaliato dall'ascolto dei Radiohead.

Inauguro con questo post una nuova sezione del blog, inerente a questioni "pediatriche". Visto che Internet è una risorsa molto utile per informarsi sulle questioni riguardanti i bambini, voglio dare anche io il mio contributo riportando le nostre esperienze o i risultati delle ricerche sulla rete. Ma che bravo, eh?!

Circa un mese fa, io e Silvia abbiamo optato per un cambiamento di rotta, sostituendo ai pannolini classici, quelli ecologici. Francamente era una cosa che volevo fare sin dall'inizio, ma devo ammettere che in un primo tempo mi ero lasciato scoraggiare dalla cosa. Il dubbio principale, oltre a quello più "egoista" riguardo la praticità era: d'accordo che non inquini l'ambiente gettandoli via, ma se poi devi fare mille lavaggi, non inquini comunque con i detersivi? In realtà non avevo ben presente quanti lavaggi bisogna fare COMUNQUE, con un bambino: bavaglini, calzini, tute e via dicendo praticamente ogni giorno (non vi dico quanto si impiega a stendere tutto quel micro-bucato pezzo per pezzo)... quindi l'aggiunta dei pannolini in lavatrice non è che influisca più di tanto.
Dopo esserci informati un po' in rete, abbiamo quindi deciso di comprare i Popolini. Per chi fosse interessato, da queste parti li vende "Fili di cristallo", ad Alba. La spesa iniziale è un piccolo colpo al cuore: sono circa diciotto euro a pannolino, e per viaggiare bene ne servirebbero almeno 15 (noi finora siamo andati avanti con otto, ma ogni tanto si rimane "scoperti"). Ma sul lungo termine si guadagna indubbiamente, specialmente se, diversamente da come abbiamo fatto noi, li si utilizza da subito. E specialmente se si inizia già con il modello "One Size", che dura di più ed è, come dice il nome stesso, a taglia unica. Noi abbiamo iniziato con il modello Two Size piccolo, che è indubbiamente più pratico perché formato solo da due pezzi. Però, non avendo la mutandina impermeabile intercambiabile, con gli anni si può rovinare. Per quanto riguarda il modello One, invece, basta sostituire la mutandina impermeabile una volta che si è rovinata, mentre il pannolino di spugna ti dura una vita. Abbiamo provato a usare questo modello solo ieri ed è effettivamente un po' più scomodo, specie se si ha un bimbo ipercinetico come Pietro, ma credo sia questione di prendere la mano. Inoltre, alla prima prova sembra tenere molto bene la pipì.

In definitiva, quali sono i vantaggi dei pannolini ecologici?
Parlando con la gente viene sempre fuori l'aspetto economico, ma mi stupisco di come nessuno parli mai dell'aspetto ecologico, che è quello che più mi preme e che maggiormente mi rodeva durante l'impiego degli usa e getta. Questi ultimi non sono biodegradabili, producono un'enorme mole di rifiuti e, ultimo ma non meno importante, contengono sostanze chimiche che inquinano l'ambiente e che non mi piace sapere in continuo contatto con le parti più delicate di Pietro.
Perciò, secondo me, già questo ne varrebbe la spesa (per informazioni più dettagliate sull'impatto ambientale dei pannolini, sul risparmio e via dicendo, guardate le prime tre sezioni sul sito dei Popolini... ok, sarà anche di parte, ma...).
Ci sono però altri vantaggi, oltre a quello economico ed ecologico. Innanzitutto, la pelle del bimbo respira meglio. Poi c'è da dire che tengono molto meglio la cacca, rispetto agli usa e getta. Con questi ci toccava spesso dover lavare body e tutina, mentre con gli ecologici non capita. E allora, se bisogna proprio lavare qualcosa, tanto vale lavare il pannolino, no? D'altronde, bisogna ammettere che di notte tengono un po' meno la pipì, ma il problema può essere ovviato inserendo due strisce di stoffa assorbente all'interno, invece di una. Gli usa e getta tengono bene la pipì perché contengono sostanze chimiche che la trasformano in una specie di gelatina (questo lo dice il sito dei Popolini... io non ho modo di verificare, ma è vero che ogni tanto trovavamo una specie di gelatina trasparente negli usa e getta), cosa non proprio naturale. Inoltre, bagnandosi un po' i bambini dovrebbero anche imparare prima a tenere la pipì.
E per finire, sono belli morbidi!

Insomma, per com'è andata finora, io li consiglio.

martedì, dicembre 25, 2007

auguri

Immaginiamo un Natale con la neve.

Auguri a tutti quelli che capitano su Strange Weather!


lunedì, dicembre 24, 2007

la prima vigilia

Giornata uggiosa, per la prima vigilia di Natale di Pietro. Sediamoci ad ascoltare canzoni di Natale.





venerdì, dicembre 21, 2007

il giorno più corto dell'anno

Il sole, il freddo, il mal di gola, Pietro raffreddato.

Me ne sto qui a cercare di lavorare, ma oggi sono raffreddato e ho il mal di gola, e lavoro sì, ma non troppo sul serio. Come avrete intuito, in questi giorni non ho molto da dire. Nessuna novità particolare da raccontare. La nostra vita familiare procede placida e tranquilla, coi suoi problemi e le sue gioie.
Pietro ha detto "Babba", ma è raffreddato... magari voleva dire "Papà"?
Ieri sera sono andato da Mana con Bosco e Bolla (rigorosamente per cognome, come si faceva al liceo), e sebbene sia stato molto bene, avevo una gran voglia di rivedere Pietro, al ritorno.
D'inverno mi piace guardare il fumo bianco che esce dalle case.
Penso a che scusa inventare un giorno, quando Pietro mi chiederà perché cavolo ci sono duecento orrendi babbi Natale impiccati ai balconi, disseminati per il paese.
Il nuovo pediatra ha un poster di Che Guevara nello studio, e chiama Pietro "Gianduia".
Il Pandoro del LIDL costa poco ma sa troppo di burro.
Guardo la trascrizione della conversazione tra Berlusconi e Saccà su L'espresso e mi cadono le braccia per il suo contenuto. Mi accorgo che l'autore della trascrizione ha ripetutamente scritto "so" con l'accento, e mi cadono di nuovo le braccia.
Oggi è il giorno più corto dell'anno, se non sbaglio.
Oggi mi sono svegliato un po' rintronato dal raffreddore e dalla serata tra amici, ma c'era il sole... ho steso i pannolini, impacchettato un regalo per Silvia, e ascoltato la delicata Agosto dei Perturbazione. Ne inserisco qui sotto il bel video animato, un po' per equilibrare con un goccio di malinconica dolcezza la brutalità del video amatoriale di Sidun, un po' perché vorrei inaugurare una nuova etichetta intitolata "italian music". Perché in inglese? Perché chissà, magari può servire agli occasionali visitatori stranieri di questo blog, i quali così potranno conoscere qualche canzone italiana (non so perché, ma io sono sempre stato un po' affetto da manie di proselitismo).
Comunque guardatelo, perché è molto carino.

sabato, dicembre 15, 2007

neve

Scendere con la solita faccia inespressiva dovuta a questi giorni di stanchezza, tirare su la tapparella, vedere la neve e spalancare la bocca per lo stupore, come i bambini.

La neve mi ha messo inevitabilmente di buon umore. Non vedo l'ora che Silvia e Pietro si sveglino per dirglielo. Per un attimo sono stato tentato di correre in camera ad avvertirli, ma poi ho pensato che forse era meglio di no. Vedere che inizia a nevicare è bello, ma trovarsi la neve al mattino è un regalo.
Stamattina guardavo Pietro nel lettone, e pensavo ai bei pomeriggi di gioco dell'infanzia: fare la conserva coi nonni d'estate; gli esperimenti di mio fratello, con un vago ricordo di calamite, odore di plastilina sciolta, buche nel terreno, microscopi; i mille cartoni animati giapponesi e le pubblicità dei giocattoli d'inverno, attese quasi più degli stessi cartoni animati; la televisione senza telecomando, con una decina di tasti verticali; mangiare neve, limone e zucchero; l'uovo frullato con cacao e zucchero; la sottiletta cotta, un'ambita leccornia; la tenda degli indiani; le canzoni di mia sorella e le storie che ci inventavamo sui nostri gatti; le assi di legno usate a mo' di rampe per le biciclette, nei lunghi e fantastici pomeriggi estivi passati coi nonni; il mangianastri nero, poi quello bianco, che ci sembrava futuristico (per non parlare dello sportello del lettore CD di mio padre... pura fantascienza); le giornate passate a giocare con Vaga, e quando i nostri genitori venivano a prenderci a casa dell'uno o dell'altro, ci nascondevamo per non farci trovare, nell'illusione che potessero durare all'infinito; le estati a Valdieri, e quella specie di aeroplano con le ali di polistirolo.
Per ora mi fermo qui, e fantastico sull'infanzia di Pietro.

giovedì, dicembre 13, 2007

sidun

Pecorelle e raggi di sole in cielo.

Ecco qui il testo e la traduzione di Sidun di Fabrizio de André, per me una delle più belle e commoventi canzoni di sempre. Li ho presi da Via del campo, un sito molto ricco su Fabrizio. Potete trovare traduzioni della canzone in altre lingue, a questo indirizzo (to non-italian readers: you can find translations of this song in other languages at this address).
Ecco di cosa parla la canzone, nelle parole dello stesso autore:

"Sidone è la città libanese che ci ha regalato oltre all'uso delle lettere dell'alfabeto anche l'invenzione del vetro. Me la sono immaginata, dopo l'attacco subito dalle truppe del generale Sharon del 1982, come un uomo arabo di mezz'età, sporco, disperato, sicuramente povero, che tiene in braccio il proprio figlio macinato dai cingoli di un carro armato. (...) La piccola morte a cui accenno nel finale di questo canto, non va semplicisticamente confusa con la morte di un bambino piccolo. Bensì va metaforicamente intesa come la fine civile e culturale di un piccolo paese: il Libano, la Fenicia, che nella sua discrezione è stata forse la più grande nutrice della civiltà mediterranea".

Ed ecco il testo in genovese e italiano:

U mæ nininu mæ
u mæ
lerfe grasse au su
d'amë d'amë

    Il mio bambino il mio
    il mio
    labbra grasse al sole
    di miele di miele

tûmù duçe benignu
de teu muaè
spremmûu 'nta maccaia
de stæ de stæ

    tumore dolce benigno
    di tua madre
    spremuto nell'afa umida
    dell'estate dell'estate

e oua grûmmu de sangue ouëge
e denti de laete
e i euggi di surdatti chen arraggë
cu'a scciûmma a a bucca cacciuéi de bæ

    e ora grumo di sangue orecchie
    e denti di latte
    e gli occhi dei soldati cani arrabbiati
    con la schiuma alla bocca cacciatori di agnelli

a scurrï a gente cumme selvaggin-a
finch'u sangue sarvaegu nu gh'à smurtau a qué
e doppu u feru in gua i feri d'ä prixún
e 'nte ferie a semensa velenusa d'ä depurtaziún

    a inseguire la gente come selvaggina
    finché il sangue selvatico non gli ha spento la voglia
    e dopo il ferro in gola i ferri della prigione
    e nelle ferite il seme velenoso della deportazione

perché de nostru da a cianûa a u meü
nu peua ciû cresce aerbu ni spica ni figgeü
ciao mæ 'nin l'ereditæ
l'è ascusa

    perché di nostro dalla pianura al molo
    non possa più crescere albero né spiga né figlio
    ciao bambino mio l'eredità
    è nascosta

'nte sta çittæ
ch'a brûxa ch'a brûxa
inta seia che chin-a
e in stu gran ciaeu de feugu
pe a teu morte piccin-a

    in questa città
    che brucia che brucia
    nella sera che scende
    e in questa grande luce di fuoco
    per la tua piccola morte.


Qui sotto trovate un video senza troppe pretese, giusto per permettervi di ascoltare la canzone. Ho però trovato anche un altro video, di cui mi limito a segnalare il link perché, per la violenza delle sue immagini (foto e filmati di guerra), turbava la sensibilità di qualcuno. Ha come colonna sonora una versione della canzone dal vivo, che non avevo mai sentito, ma le immagini sono ben più significative e, ahimé, ben più dolorose.
Infine ho anche trovato quello che sembra essere il video originale, registrato da "mixer" nel 1984.






martedì, dicembre 11, 2007

per Mauro e Riki

Là fuori c'è di sicuro la brina.

Che dire... sono commosso, ci avete fatto davvero un bellissimo regalo di Natale! Non c'è nulla di più bello di un racconto, e io cercherò di insegnarlo a Pietro con storie come questa.
Grazie! Grazie! Grazie!

domenica, dicembre 09, 2007

cavalieri erranti

Che cielo grigio... ha voglia di nevicare?

Lavorando a casa, in teoria per me tutte le mattine sono uguali, festive o non. Eppure, correre a giocare dieci minuti con Pietro nel lettone, di domenica ha un sapore diverso. In questi giorni, il massimo del divertimento, oltre a mordicchiarlo dappertutto, è girarlo a pancia in giù. Lui sta un po' con il testone ritto, poi distende un braccio e si rotola sulla schiena. Sa già che noi esultiamo quando fa così, e lo ricopriamo di baci. Perciò una volta atterrato già inizia a ridere.

È un po' che non inserisco qualche sua foto... eccone qui qualcuna.

Siccome ero un po' stufo di leggere racconti e volevo iniziare qualcosa di più consistente, per quanto mi divertissero i racconti di Maupassant, ho deciso di accantonarli per iniziare a leggere il Don Chisciotte. Questo anche per pietà della mensola accanto al letto, che reggeva con fatica il peso del volumone newton (lo si intravede alle spalle di Pietro nella foto sul lettone). Non che Don Chisciotte sia esattamente sottile, ma è diviso in due volumi. Purtroppo, negli ultimi due giorni ero così stanco, la sera, che mi prendeva subito sonno, e non sono ancora riuscito a godermelo come si deve.

Ecco qui l'inizio:

"In un paese della Mancia, di cui non voglio fare il nome, viveva or non è molto uno di quei cavalieri che tengono la lancia nella rastrelliera, un vecchio scudo, un ossuto ronzino e il levriero da caccia. Tre quarti della sua rendita se ne andavano in un piatto più di vacca che di castrato, carne fredda per cena quasi ogni sera, uova e prosciutto il sabato, lenticchie il venerdì e qualche piccioncino di rinforzo per la domenica. A quello che restava davano fondo il tabarro di pettinato e i calzoni di velluto per i dì di festa, con soprascarpe dello stesso velluto, mentre negli altri giorni della settimana provvedeva al suo decoro con lana grezza della migliore. Aveva in casa una governante che passava i quarant'anni e una nipote che non arrivava ai venti, più un garzone per lavorare i campi e far la spesa, che gli sellava il ronzino e maneggiava il potatoio. L'età del nostro cavaliere sfiorava i cinquant'anni; era di corporatura vigorosa, secco, col viso asciutto, amante d'alzarsi presto al mattino e appassionato alla caccia. Ritengono che il suo cognome fosse Quijada o Quesada, e in ciò discordano un poco gli autori che trattano questa vicenda; ma per congetturare abbastanza verosimili si può supporre che si chiamasse Quijana. Ma questo, poco importa al nostro racconto: l'essenziale è che la sua narrazione non si scosti di un punto dalla verità..."

martedì, dicembre 04, 2007

alieni

Oggi Pietro prendeva il sole nel cortile dei miei.

Stanotte ho fatto uno di quei sogni lunghi e strani che non facevo da tempo.
Il mondo era stato invaso dagli alieni, le città ridotte a cumuli di macerie, e i pochi sopravvissuti come me si nascondevano. Io facevo parte di un'organizzazione clandestina che faceva capo a Kana, la protagonista di 20th Century Boys. Ogni tanto la sede diventava casa dei miei, che fungeva anche da rifugio per le donne incinte, che gli alieni avevano interesse a eliminare per non far proliferare la razza umana. Ricordo che ci nascondevano nei vicoli e dietro le soglie delle case abbandonate per non farci trovare da un grosso mutante che spargeva una specie di virus letale per gli umani. Ricordo anche che a un certo punto scoprimmo degli alieni travestiti da umani che si erano infiltrati nella nostra associazione. Bisognava fare attenzione, perché potevano scoppiare come bolle di sangue e infettare tutti quanti. Avevano anche qualche tentacolo. Purtroppo non ricordo altro, ma il sogno era complesso e avvincente.

Mi diverte rintracciare il perché dei sogni. In questo rilevo tracce di:

20th century boys (Kana, l'organizzazione clandestina, il virus)
La masseria delle allodole (i turchi che uccidevano i maschi armeni per estinguerne la razza)
Sidun (il verso che dice: "perché di nostro dalla pianura al molo non possa più crescere albero né spiga né figlio")
Gantz/The Day of the Tentacle (i tentacoli degli alieni)
Il manga che sto traducendo ora (la città distrutta)

lunedì, dicembre 03, 2007

l'altra...

È il primo post di dicembre, ma oggi c'era un sole tiepido.

L'altra notte ho sognato che la mia ex professoressa di giapponese era andata a lavorare in una fabbrica dove inscatolavano il pesce.

L'altra sera, essendoci ricordati all'ultimo di aver lasciato scoperta la piccola agave al ciabot, ed avendo la mattina notato la brina sulle macchine sotto casa, mi sono armato di torcia elettrica e mi sono avventurato a coprirla nel buio pesto della campagna. Mi sentivo un profanatore di tombe. Ma il gelido silenzio e la solitudine, fatta eccezione per un paio di gatti taciturni, si sono rivelati piacevoli.

L'altra sera su Radio Paradise è passata una canzone di Elvis, e Silvia ha fatto ballare Pietro. Era tutto contento, quindi ieri sera abbiamo provato con Little Richard. Uno spasso, ma è proprio vero che il rock'n'roll è la musica del diavolo... dopo era talmente euforico che sembrava un gatto indemoniato, e s'è fatto un paio di brutti graffi sulla testa.

L'altro giorno ho letto che Giovanni Lindo Ferretti, ex leader di gruppi musicali marcatamente di sinistra come i C.C.C.P. e i C.S.I., è diventato una sorta di fan di papa Ratzinger negli ultimi anni, e alle scorse elezioni ha votato centro-destra. Certo, ovviamente la notizia mi ha fatto un certo effetto.
Su Internet fioccano i commenti indignati dei fan storici. Alcuni lo accusano di essere una specie di Paolo Liguori, manco la sua fosse una scelta di comodo... al contrario, devo dire che in fondo è una scelta coraggiosa, per quanto discutibile. Tendiamo sempre a giudicare un po' troppo l'artista per le sue idee o per i suoi fatti privati, che non per le sue opere. Dopotutto, cosa ce ne frega se Beck è di Scienthology? Cosa ce ne frega se Ferretti si è convertito, è invecchiato, è impazzito, ha scoperto la sua vera natura, ha gettato la maschera, o ha trovato la sua verità?
Che poi i suoi ultimi dischi siano effettivamente mediocri è un'altra storia. Io i vecchi album continuo a sentirmeli, nella speranza che torni a fare qualcosa di buono.

L'altra settimana ho visto La masseria delle allodole dei fratelli Taviani Brutto, imbarazzante, deludente nonostante l'argomento (il genocidio armeno) mi interessasse molto, specialmente dopo il bellissimo Ararat di Atom Egoyan.

L'altra settimana, durante la visita, il pediatra ci ha chiesto se Pietro è irrequieto. Noi gli abbiamo risposto: "Mah, no... non particolarmente...". Già quando l'ha messo sulla bilancia non sembrava molto convinto. Usciti dall'ospedale, ci siamo detti: "Ma perché gli abbiamo detto che non è irrequieto?".

Dopo qualche tempo tranquillo, questa notte non ho di nuovo dormito niente, causa la fatale combinazione Pietro+Insonnia.

venerdì, novembre 30, 2007

prima e poi

Sole, come sempre sembra di stare in una doccia, vista la condensa.

Prima...
Due considerazioni sulla TV:

Ma perché la gente guarda Striscia la notizia? Ezio Greggio ha mai fatto ridere in vita sua? L'ultima volta che ho riso per le sue battute, facevo le elementari... ed erano le stesse di oggi.

Ieri ho visto la fine dello spettacolo di Benigni sul quinto canto dell'Inferno di Dante. Che dire? Per quanto ne dicano i suoi detrattori, quelli che dicono che col tempo sia diventato più mansueto, che lo tacciano di tradimento per essersi lasciato prendere in braccio da (brrrr) Mastella... io ieri l'ho trovato davvero grande e commovente. E poi che bello vedere qualcosa del genere sulla RAI... mi sembrava veramente di vedere una televisione che qui non c'è più, non basata sul nulla assoluto, ma su qualcosa.
Non ho visto la prima parte dello spettacolo, ma l'ho registrata e la guarderò stasera, forse.

Poi...
Essendo oggi l'ultimo giorno di Novembre, riporto qui la top ten delle migliori ricerche google che hanno portato a Strange Weather nell'arco del mese (e mi scuso con Mendo se mi sono ispirato alla sua ben più brillante sezione "Amico che..."):

1) ho sognato che perdevo lo zaino
2) in sicilia mia nonna mi faceva addormentare così
3) o que significa knuddel
4) cocciniglia patatine
5) foto pesce con denti sporgenti
6) troie di casa
7) vape vespe ragusa
8) foto dermatite atopica naso
9) immagini e foto dimensioni pancia gravidanza 30 settimane
10) probabilità data presunta parto

Immagino che la persona della numero 10 sia rimasta delusa, a leggere i racconti sul lungo calvario degli ultimi giorni di gravidanza di Silvia... be', se stai ancora aspettando, in bocca al lupo!

lunedì, novembre 26, 2007

teschi

Un raggio di sole violento si è intrufolato in camera da letto, quando sono andato a portare Pietro a Silvia.

Quando traduco Death Note ho bisogno di concentrazione, e mi tocca barricarmi in casa e non fare altro. Di conseguenza, mi passa tutta la voglia di scrivere sul blog. Ora però mi sento in colpa e qualcosa devo pur scriverlo. In questi giorni ho ascoltato a ripetizione Sidun di (come al solito) De André. È una canzone talmente bella che non so capacitarmene. Vorrei inserire ora la traduzione del testo con un video amatoriale che ho trovato su Youtube perché la possiate ascoltare, ma sarebbe il terzo video di fila, quindi ho deciso che è meglio prima fare un intermezzo.

Si tratta quindi di trovare qualcosa di cui parlare, con alle spalle una settimana priva di eventi rilevanti, a parte Pietro che si mette a divorare (almeno nelle intenzioni) mele, pere e banane, facendoci schiattare dal ridere. Ieri è tornato finalmente il sereno, perciò abbiamo fatto una passeggiata fino a Mombirone, per far prendere un po' d'aria e sole al povero Pietro, afflitto da crosta lattea e dermatiti varie. Lassù c'era solo una coppietta e gente silenziosa... si stava bene.

Ogni tanto penso a quando Pietro andrà a scuola, e non vedo l'ora. Mi vengono in mente alcuni ricordi delle elementari. Cose vaghe, come le materie giocose di prima, forme colorate, contorni di foglie in autunno, lo stampatello minuscolo, il vino fatto fermentare in classe, il libro azzurro dei compiti delle vacanze, il classico tema sul Natale, i disegni in fondo, i temi liberi e le storie da inventare... storie assurde scritte a quattro mani (ma pensa tu...) insieme a Vaga. Mi piacerebbe un giorno trascriverle qui.
Ricordo che un giorno, durante un'escursione in montagna con la mia famiglia, trovammo il teschio di un camoscio (o era uno stambecco? non ricordo). Siccome io avevo uno spiccato gusto per il macabro, ne fui contento e lo portai a casa. Ricordo che era un sabato, quindi dovetti aspettare sino a lunedì per portarlo a scuola tutto orgoglioso. Non stavo nella pelle, e con la maestra e tutti gli altri bambini intorno a osservare, lo tirai fuori dalla borsa di plastica azzurra, per riporlo sulla cattedra. Ma durante il fine settimana, al tepore della casa, i vermi avevano proliferato dentro il teschio, e il lunedì si riversarono sulla cattedra. La maestra svenne.
A questo punto forse il ricordo si mescola alla fantasia e alle leggende metropolitane, ma ho l'impressione che usammo il vino fatto fermentare in classe, ormai divenuto aceto, per far rinvenire l'insegnante.

lunedì, novembre 19, 2007

decameron

Guardo fuori dalla finestra e penso che oggi non metterò il naso fuori di casa, se possibile.

Mi piacciono i barattoli con il coperchio di latta da levare, come quello dell'orzo solubile, e quelli con la carta da strappare, come quello della nutella.

Qualche settimana fa ho parlato del ritorno di Luttazzi in TV, che ha portato su LA7 il suo nuovo varietà satirico: Decameron. Ho guardato con interesse le prime tre puntate e, se ora posso fare un bilancio, devo dire che mi sento un po' deluso. Spiacente, ma non riesco a farmi piacere un programma solo perché ne condivido le idee o l'indirizzo politico. Di tutto il programma, credo che si salvino i monologhi e qualcosina qua e là. E si salva la bella sigla di coda, scritta e cantata dallo stesso Luttazzi, che ha al suo attivo due album.
Però il resto... quelle scene che fan così tanto teatro in TV non mancano di spunti interessanti, certo, ma sembrano imbalsamate sullo schermo. E poi quegli intermezzi che sembrano voler essere politicamente scorretti a tutti i costi... ma il problema non è che possano scuotere o scandalizzare lo spettatore, semmai il contrario: al giorno d'oggi, dopo gli storici e illustri esempi dei Simpson e di South Park, e quelli meno illustri del successivo imbarbarimento del gusto in parte da essi stessi sdoganato, le volgarità e le scorrettezze a tavolino di Luttazzi non ci fanno nemmeno il solletico. E chi potrebbe rimanerne scosso probabilmente non guarda Decameron. Non è certo colpa di Luttazzi, ma resta il fatto che, guardando questi sketch, né ho riso, né mi sono sentito scosso... mi sono solo annoiato. Sorvoliamo sull'aria pesantemente kitsch del programma... Luttazzi non è certo uno sprovveduto, e sono sicuro che la sua sia una scelta ben consapevole... così come il senso di irritazione suscitato dall'alto tasso di autoreferenzialità dei suoi monologhi. Luttazzi vuole essere irritante come la realtà che smaschera, con le sue risate e applausi registrati (ai quali risponde come se si trattasse di un pubblico vero in uno studio desolatamente vuoto), con la sua volgarità e con il suo parlare sempre di sé. Sì, d'accordo... ma alla fine funziona veramente? Colpisce? Irrita? O forse lascia indifferenti e alla lunga stufa soltanto?
Forse il mio è un giudizio un po' severo, ma solo perché a me Luttazzi piaceva, e per certi versi ancora mi piace molto... però non so... ho avuto come l'impressione che sia caduto in ibernazione con l'editto bulgaro di Berlusconi, e che ora l'abbiamo scongelato nel microonde e poi riscaldato. Tutto questo ribadire continuamente cos'è la vera satira, ad esempio... d'accordo che ce n'è bisogno, in un paese in cui i significati delle parole vengono costantemente stravolti da politici e media, ma così risulta davvero didascalico e ne smorza il piacere.
A parte tutto, ci sono anche momenti molto liberatori: i monologhi sono comunque molto accesi, interessanti e non risparmiano niente e nessuno. Anche il messaggio video sulla missione militare in Afghanistan ripetuto ogni volta colpisce nel segno. E non mancano gli spunti divertenti, come alcune trovate surreali (ad esempio quella dei cani-formica) e le battute concise alla macchina da scrivere, le quali mi danno l'impressione che, alla fine dei conti, Luttazzi sia più godibile da leggere che non da vedere. Forse proprio per via del fatto che la sua comicità non è mai estemporanea, ma sempre fredda e studiata a tavolino... è comicità scritta, e per questo più adatta a essere letta.
Comunque ecco qui sotto la sigla di chiusura: Money for Dope. La canzone non è niente male, e anche il video è bello. Posti a conclusione del programma, gli conferiscono un tocco davvero funereo.





mercoledì, novembre 14, 2007

estremi rimedi, splendide iniziative

C'è un bel sole. Fuori sembra fare freddissimo.

Dopo la nottata, dopo qualunque nottata, il più grande piacere è andare a salutare Pietro nel lettone e godersi le sue risate e i suoi sorrisi. Questa notte, verso le quattro, ha iniziato a svegliarsi a ripetizione, finché stremati non abbiamo deciso di provare a lasciarlo piangere un po'... e così l'abbiamo lasciato in cucina. Si è lamentato per una decina di minuti, dopodiché ha dormito dalle cinque alle sette (traduco: un ottimo risultato, in termini temporali). Io però ci stavo male a pensarlo là, così non ho più chiuso occhio e alla fine mi sono alzato alle sei. Ma d'altronde che fare? Non sono certo un sostenitore del famigerato metodo Estivill, e non sono mai stato d'accordo con chi dice che il bambino è un tiranno e ti fa far quello che vuole lui, ma un minimo di regole e collaborazione reciproca ci vogliono, perché altrimenti io non posso lavorare e Silvia non lo può accudire serenamente di giorno.
Comunque non si pensi che poi non sia stato premiato per le due ore di sonno... visto che ha passato le successive due a ciucciare nel lettone!

Oggi ho letto che Peter Gabriel è uno dei promotori di The Hub, una specie di Youtube dedicato alla denuncia di violazioni dei diritti umani. Lo slogan è: See it, film it, change it. Chiunque, da qualunque parte del mondo, può caricarvi sopra dei video di denuncia, e renderli visibili al mondo interno. È una bellissima iniziativa, no?

Mendo, ovvero Mattia, mi fa giustamente notare che sul blog non c'è una foto di Silvia, Pietro e me insieme... insomma, una foto di famiglia. Provvederò al più presto (a dire al vero ne ho qualcuna, ma ormai sono datate).

P.S.: Ovviamente tempo fa ho cambiato la lampada della cucina (vedi questo post)... non potevo far dormire mio figlio con gli spettri!

domenica, novembre 11, 2007

rose e spine

Ho la persiana giù perché c'è Pietro che dorme qui dietro di me. Come faccio a capire che tempo fa da quel poco che vedo? Ma l'altro giorno c'era un vento che creava croccanti mucchi di fogli secche.

Mai cantare vittoria troppo presto, e difatti Pietro è tornato a non dormire, nonostante tutti gli accorgimenti. È dura, specialmente per Silvia, ma non si pensi che siano solo spine. Perché di giorno è tanto adorabile che ti si stringe il cuore. Ieri ad esempio ho montato il passeggino e l'ho portato fino a Villa Tiboldi, così intanto Silvia poteva dormire un po'. Le foglie secche delle viti avevano un colore stupendo, vero e proprio oro sulla terra. Pietro ha fatto il bravo e si è guardato per bene intorno, cosa che dalla carrozzina non poteva fare. Poi s'è addormentato, ci siamo ancora concessi un giro in centro, e infine a casa.
Metto qui sotto due foto: una mostra (ma senza renderne la comicità), una faccia buffa che Pietro s'era inventato di recente, ma che poi ha scordato dopo averla provata a ripetizione per un giorno intero. L'altra lo mostra intento ad addentare una mela che abbiamo provato a fargli ciucciare.

La settimana scorsa sono andato in ferramenta. La ferramenta, come ad esempio il meccanico e il gommista, è uno di quei posti nei quali mi sento sempre in imbarazzo, non essendo per nulla ferrato (perdonate l'involontario gioco di parole) in materia. Non so, ci entro sempre con un certo senso di inferiorità.

L'altro ieri mi sono arrivati dei CD che avevo ordinato su IBS. Ora che non posso più passeggiare per negozi di CD, visto che a Canale non ci sono negozi del genere, il mio shopping musicale s'è fatto quasi esclusivamente virtuale, e mi diverto quindi a spulciare tra le offerte di IBS per stanare un album che non ho mai preso prima perché troppo caro... e che di di colpo, per un breve periodo di tempo, puoi trovare a nove euro. Piccole gioie della vita, insomma. Naturalmente non si trovano certo le ultime uscite, ma con un po' di pazienza piano piano si colmano i buchi.

mercoledì, novembre 07, 2007

pruriti e stelle cadute

Quando riesci a dormire quasi tutto di filato, il novembre sembra meno novembre, il freddo meno freddo, la condensa sui vetri rugiada mattutina.

Negli ultimi tempi, le notti si erano fatte davvero pesanti, fino al culmine di ieri notte: Pietro si è svegliato infinite volte agitatissimo e con una chiazza di sangue secco sulla testa, che si era provocato grattandosi (fortunatamente il graffio non era così grosso, ma la chiazza subito ci ha spaventati).
Ieri siamo andati a una visita pediatrica all'ospedale di Alba, tanto per fare un controllo generale e chiedere alcune informazioni. Pietro pesa 7,750 kg. Il latte di Silvia va che è un piacere. Durante la visita, Pietro ha fatto qualche mini-scoreggia, la sua tipica fontanella di pipì una volta levato il pannolone, e si è messo a dare i calcetti al pediatra. A parte questo, il pediatra ci ha confermato che il motivo per cui Pietro si sveglia così tanto di notte è probabilmente il prurito dovuto alla crosta lattea, aggravatasi leggermente in una dermatite atopica. Gli ha prescritto qualche goccia di antistaminico, e noi abbiamo deciso di passargli più spesso l'olio sulla testa per non far seccare la crosta di notte... in più gli abbiam messo un calzino sulla mano sinistra (quella incriminata, con cui si sfregia), a mo' di guanto. E magia: stanotte Pietro si è svegliato solo alle 3 e alle 6, e al momento se ne dorme ancora beato. Forse sto cantando vittoria troppo presto, e magari porta male, ma mi viene davvero da pensare che se il poverino diventava un diavolo ogni notte da almeno un mese, era solo perché gli prudeva la testa.

Ieri è morto Enzo Biagi. In uno speciale su di lui, si vedeva un'intervista che Biagi fece a Marcello Mastroianni. Mi è venuto da pensare a quante facce conosciute scompaiono inevitabilmente, anno dopo anno. Tante facce che sono stato abituato a vedere in giro sui media sin da quando ero piccolo, gli astri dell'universo mediatico in cui sono cresciuto. Invece Pietro non li conoscerà mai, se non sui libri di storia. Viene da chiedersi chi prenderà il loro posto ai suoi occhi.

venerdì, novembre 02, 2007

un anno fa

"No shadow
No stars
No moon
No cars
November"

Un anno fa, all'incirca a quest'ora, scoprivamo l'esistenza di Pietro, che non era ancora Pietro e se ne stava nascosto quatto quatto dentro Silvia già da qualche settimana. Ricordo bene quel giorno: io stavo lavorando in cucina con il portatile, vicino alla stufa. Stavo traducendo Chrono Crusade. Silvia era andata da sua mamma a fare il test. Io intanto trepidavo per l'attesa e faticavo a concentrarmi. Quando Silvia è arrivata, si è messa a piangere per la gioia. Siamo andati con una scusa a casa mia per fare l'annuncio. Siamo passati a prendere mia sorella, che ovviamente ha più o meno capito tutto. Mio fratello purtroppo non era a casa, ma l'abbiamo chiamato dopo. Non sapevo da dove iniziare, quindi prendevo tempo. Poi l'annuncio e il primo brindisi. Ne sono seguiti altri, a casa di Silvia, dai suoi nonni, da suo zio, da Vaga, da Milly. Silvia non poteva bere, essendo incinta, quindi dovevo bere sempre io. Ricordo che quella sera faceva un freddo artico.

È passato un anno e lui è qui, tutto pesante e paffuto, nel suo piumino azzurro che gli sta un po' grande, e ogni volta che lo vedo vestito così mi metto a canticchiare tra me e me quella stupenda canzone di David Bowie sull'astronauta...

giovedì, novembre 01, 2007

la notte e il giorno dei morti

"Sale la nebbia sui prati bianchi
come un cipresso nei camposanti
un campanile che non sembra vero
segna il confine fra la terra e il cielo."

Oggi è il primo novembre. Si va al cimitero, si vanno a trovare i morti. Nella cappella dei parenti di parte materna, si respira il particolare e affascinante rapporto che mio nonno ha con il mondo dei morti.

Ieri sera c'era Halloween. Essendo noi amanti del Carnevale, come ho già accennato da qualche parte, normalmente non ci facciamo sfuggire neanche quest'occasione per travestirci. Quest'anno però era improponibile andare a una festa, così abbiamo travestito Pietro da bimbo-leopardo, e siamo andati a trovare i miei. Prima di tornare a casa, abbiamo fatto un salto da Vaga... dove lui, Faina (che è il fratello di Vaga) e Ottavia si preparavano ad andare a qualche festa di Halloween. Vaga era vestito da Wolverine, Faina da Jack Skeletron, e Ottavia da Sposa Cadavere. Peccato non poter andare anche noi! I costumi erano come al solito impeccabili e geniali... vale la pena di mettere una foto. Se nei prossimi giorni ho voglia e non ho niente da scrivere, metterò alcune foto dei nostri carnevali e Halloween. Di solito le foto non venivano mai bene, ma qualcosa è rimasto. Bellissimo il carnevale 2006, tutti vestiti da personaggi di film in bianco e nero. Peccato che le feste di carnevale non siano più tanto in voga, e che quindi alla fine il divertimento sia stato un po' fine a se stesso, quella volta come tante altre... quasi sempre ci divertiamo di più a realizzare i costumi che non a esibirli.
Io però ho sempre sognato una festa di carnevale tipo quella de I vitelloni.

mercoledì, ottobre 31, 2007

tre cose

Piove? Non piove? Per terra è bagnato, ma non mi sembra di vedere la pioggia per aria. Mi fa un effetto un po' strano. Un po' come quando i bambini disegnano l'azzurro del cielo solo in alto, e non in aria.

Tre cose:

1) Come potete vedere, ho finito di etichettare tutti i post passati, e ho inserito nella colonna a sinistra l'elenco delle etichette. Così potete, se volete, viaggiare per il blog andando per argomenti. Etichettando i vari post mi sono accorto che prima raccontavo più sogni.

2) Ieri sera sono diventato zio di Andrea, il figlio del fratello di Silvia, nato di 3,9kg. Corri Pietro, che tuo cugino ti raggiunge! Anzi no... non correre troppo, visto che sei già sui 7kg!

3) Sabato sera torna Luttazzi in TV! Sono quasi contento di non uscire, così me lo vedo. Nel frattempo, date un'occhiata al suo blog (è molto molto interessante, oltre che divertente)...

martedì, ottobre 30, 2007

presenze

"October
And the trees are stripped bare
Of all they wear
What do I care

October
And kingdoms rise
And kingdoms fall
But you go on...and on..."

Ieri sera abbiamo guardato alcune riprese di Silvia durante la gravidanza, quando aveva la pancia, e di un minuscolo e per noi quasi irriconoscibile Pietro nelle prime settimane di vita. Allora gli abbiamo detto: "Ma come facevamo a dire tutti che eri bello?".

Prima però abbiamo finito di guardare un film iniziato la sera prima e interrotto, con mio rammarico, a un quarto d'ora dalla fine, proprio sul climax. Interrotto ovviamente dalla cacca di Pietro, che abbiamo cambiato cinque volte in un'ora. Il film era Gli invasati di Robert Wise (The Haunting, 1963), un bellissimo e originale horror su una casa infestata da presenze che non si vedono mai, lasciandoci fino alla fine il dubbio che si tratti semplicemente di suggestioni amplificate dai disturbi psichici e dai sensi di colpa della protagonista.
Ora la cosa bizzarra è che, per tutta la sua durata, il DVD si interrompeva esattamente ogni diciassette (17, dico) minuti. E già la cosa era un po' inquietante. Ieri sera, inoltre si è bruciata la lampadina della cucina, perciò l'ho sostituita con una di quelle a basso consumo che si ottengono gratuitamente (credo dall'Enel, non ricordo più... erano in garage da una vita). La nuova lampadina, però, oltre a essere esteticamente brutta ed emanare una luce deprimente (di quelle che, sicuramente, con il passare degli anni, spingono i membri di una famiglia ad accoltellarsi a vicenda), lampeggia di bagliori azzurri anche quando è spenta. Così, quando stanotte sono sceso per andare in bagno, mi sembrava di avere un poltergeist in cucina.
Non credo ai fantasmi, però mi fanno un po' paura. Oggi vado a comprare un'altra lampadina.

lunedì, ottobre 29, 2007

tisane, virgole, evoluzione linguistica

Tempo grigio, si chiama Ottobre ma in realtà è Novembre?

Ieri pomeriggio ho fatto una tisana. Io e Silvia non ci facciamo mai mancare la tisana della sera con il miele sciolto dentro. Tuttavia, siccome è autunno, ogni tanto ci scappa anche la tisana del pomeriggio. Sulla confezione leggo:

Attenzione, l'acqua troppo calcarea o trattata, può alterare il gusto e il colore della bevanda, in questi casi, è consigliabile utilizzare acqua minerale naturale, o, protrarre la bollitura dell'acqua per alcuni minuti.

Non vi sembra una punteggiatura un po' bislacca? Non è nulla di grave, e in questo caso c'è l'attenuante che, trattandosi di una ditta tedesca, magari si tratta della traduzione di un madrelingua.
Capita però di incappare in errori ben più gravi, leggendo le scritte che ci circondano ogni giorno.
Ogni tanto penso alla lingua italiana e mi chiedo fino a che punto si possa parlare di errori, e fino a che punto non inizi invece una profonda e generalizza mutazione linguistica. Quando gli errori di grammatica e di punteggiatura non arrivano solo dai ragazzini sui forum e dal loro linguaggio da sms, ma iniziano a comparire in massa nelle scritte in sovrimpressione in TV, negli slogan delle Poste Italiane, sulle confezioni, sui siti dei grandi giornali, sulle riviste... allora non è un po' come se venissero istituzionalizzati, accettati? Forse presto sul dizionario troveremo al fianco di po', stà al fianco di sta, al fianco di do. È giusto? Sbagliato? Bisogna arrabbiarsi, rattristarsi, oppure accettarlo come una naturale evoluzione della nostra lingua, come tante ce ne sono state?

giovedì, ottobre 25, 2007

la verità su "era una notte buia e tempestosa" e radio

Piove, prima però è passata una piuma davanti alla mia finestra, e per un attimo ho pensato che nevicasse.

Non mi sono fatto vivo per un po' per svariati motivi. Ora mi limito a un appello e a una segnalazione.

L'appello è il seguente. Se vado a dare un'occhiata alle statistiche del sito e alle chiavi di ricerca che hanno portato qui, noto che c'è qualcuno che cerca molto spesso la frase "era una notte buia e tempestosa", ovvero lo storico inizio del romanzo di Snoopy, da me citato in un post. Dalle parole associate alla frase, deduco che l'autore (o gli autori) della ricerca stia cercando qual è l'origine di questo incipit, ovvero l'incipit per eccellenza di un romanzo di avventura, tanto banale quanto geniale nell'uso che ne fa Schulz.
E allora gli rivolgo un appello... se trovi quello che cerchi, fallo sapere anche a me... o almeno lascia un commento di saluto, perché sono troppo curioso di sapere chi sei!

Ieri Mana mi ha consigliato Radio Paradise, una radio online che trasmette buona musica (be', a dire il vero in questo momento stanno trasmettendo una canzone orrenda, ma ieri e stamattina è andata più che bene), in gran parte del genere che ascolto solitamente. È anche possibile votare le canzoni, scrivere commenti, avere informazioni, ecc. Di solito amo ascoltare Radio Tre, ma c'è l'inconveniente che mi distrae un po' dal lavoro, essendo molto parlata. Su questa invece c'è praticamente solo musica, quindi posso ascoltarla anche quando ho bisogno di concentrazione.

P.S.: Quando facevo terza media, provai a scrivere un (tremendo) romanzo fantasy... che iniziava proprio così! Che ridere, e il bello è che credetti di avere avuto un'ispirazione geniale, con quell'incipit.

domenica, ottobre 21, 2007

coscine di pollo e piccinino

Ieri faceva freddo, anche stanotte, sebbene ieri sera abbiamo provato a combatterlo con castagne e vin brulé.

Negli ultimi giorni, abbiamo deciso di cambiare strategia con Pietro. Il punto è che, finora, lui si è addormentato solo una volta nella culla. Ogni volta noi l'addormentavamo in braccio e poi lo mettevamo giù. Cosa che all'inizio andava benissimo, perché era piccino, ma che col tempo rischiava di diventare un vizio deteriorante (per noi, almeno). Da qualche sera, quindi, Silvia si è armata di santa pazienza e ha provato ad addormentarlo nella culla, dondolandolo un po', accarezzandogli la testa e cantando a ripetizione la stessa ninna nanna, per tutto il tempo necessario. Una e una sola, per aiutarlo a identificarla con il momento del sonno. Tra le varie ninne nanne, abbiamo scelto Coscine di pollo, perché ha una bella melodia, un testo dolce e un po' buffo, e perché è facile da ricordare. Siccome stanotte ha dormito poco, stamattina l'ho portato in cucina e ho provato anch'io ad addormentarlo così... e ha funzionato.

Domenica scorsa, per festeggiare una (episodica) lunga dormita di Pietro, siamo andati al Mercatino del Giocattolo Antico a Cherasco, con l'intenzione di fargli un regalino. Era una bella giornata di sole, e Pietro ha dormito tutto il tempo. Non abbiamo visto un granché di interessante... c'erano per lo più macchinine, oggetti da collezionismo a prezzi proibitivi e cose così, però abbiamo notato un banchetto che vendeva oggetti di stoffa molto carini, realizzati dalle detenute di un carcere. Io mi sono immediatamente innamorato di un pupazzo dall'aria malinconica e un po' malconcia, che la signora del banchetto mi ha detto chiamarsi Piccinino. A quello abbiamo aggiunto un pinguino-cuscino-portapigiama, sempre di stoffa. Eccoli qui in una foto di gruppo insieme a una lumaca aliena e al mitico koge-pan.


sabato, ottobre 20, 2007

vestiti per bambini (francia-usa: 1-0)

Nuvole sparse, abbiamo coperto la mimosa in previsione dei primi freddi.

Negli ultimi mesi, girando qua e là nei negozi che vendono cose per bambini (dai passeggini alle pomate, dal vestiario ai giocattoli), mi sono fatto questa idea sull'abbigliamento infantile. L'idea è che esistano grosso modo due grandi scuole di pensiero al riguardo: quella francese e quella americana. La prima mi piace, la seconda no. Le marche francesi vestono in bambini come bambini. Forse con una concezione un po' edulcorata e favolistica del bimbo... con disegnini infantili, scritte simpatiche, pupazzi, cose un po' scemine e colorate. La scuola americana invece, veste i bambini come teen-ager, collegiali, giocatori di rugby o soldati: colori spenti, scritte e numeri senza senso a caratteri cubitali, giubbotti da top gun, tutto molto trendy, tutto molto cool.
In altre parole... bleah.
(Per le bimbe "americane" le cose vanno un po' meglio, ci sono abitini carini e colorati, anche se sono comunque delle riproposizioni in miniatura di quello che portano le ragazze di una decina d'anni più grandi).
Non so, ma a me questi vestiti della scuola americana mettono una tristezza infinita. E sono la maggior parte, nei grandi negozi tipo Io Bimbo, Eurobimbo, ecc. Fortunatamente esistono ancora i negozietti che vendono cose più simpatiche.
P.S.: Dimenticavo la Chicco... beh, la Chicco è un po' una via di mezzo: design più moderno delle case francesi, ma non mancano le cose simpatiche.

mercoledì, ottobre 17, 2007

ore piccole per bimbi piccoli

Sole, si sta abbastanza bene... dicono che tra poco arriverà il freddo.

Sento la faccia un po' stanca. Giorno da tic a tutti e due gli occhi. Pietro ha ripreso a dormire di notte, svegliandosi soltanto le due volte canoniche, ma si corica sempre un po' troppo tardi... l'altro ieri alle 2:30 di notte, e io lì a cantare nello studio, con la paura di addormentarmi camminando e lasciarlo così cadere. Però ora sta sempre più seduto sulla sua sedia... ieri è stato bravo tutto il tempo, mentre facevamo la torta di mele.

Qualche giorno fa, ascoltando la musica del Terzo Anello su Radio Tre, ho scoperto i Tunng. È una delle mie personali scoperte più gradite di quest'anno. Ecco qui il video di Bullets, non una delle canzoni migliori del loro ultimo album (Good Arrows), ma sicuramente la più accattivante e orecchiabile. Anche il video è carino.

lunedì, ottobre 15, 2007

due film

Ora è buio. Oggi non faceva poi così freddo, ma per precauzione abbiamo tirato dentro i cactus e li abbiamo messi in garage.

Come ho già scritto da qualche parte, l'anno scorso e quest'anno sono andato pochissimo al cinema, diversamente da un tempo. Fortunatamente, ora sono riuscito a fare la tessera al cineforum di Alba, il "Nucleo", così vado a vedermi qualche film insieme a Ivan (Silvia ovviamente non può, dovendo allattare). In questo modo prendo una boccata d'aria una volta alla settimana, e vedo i film che mi sono perso l'anno scorso.
I primi due film valevano davvero la pena. Non ho voglia di mettermi a recensirli qui... dico solo che erano entrambi molto belli e ne consiglio quindi la visione. Il primo è Le vite degli altri (Das Leben der Anderen) del regista tedesco Florian Henckel von Donnersmarck. È un film intenso e commovente su un agente della Stasi, ai tempi della DDR. Il secondo è 4 mesi, 3 settimane, 2 giorni (4 luni, 3 saptamini si 2 zile) del regista romeno Christian Mungiu, vincitore del festival di Cannes. È ambientato nel 1986, pochi anni prima della caduta di Ceausescu, ed è un film di una tensione straordinaria, un vero e proprio pugno nello stomaco.

domenica, ottobre 14, 2007

notti liete e arcobaleni

Il sole saluta il lieto giorno.

Giorno fausto, appunto: Pietro si è svegliato solo alle quattro e alle sette, dormicchiando poi ancora fino alle nove. Merita la pubblicazione di due foto autunnali, una in braccio a me vicino all'albero delle piccole mele, e l'altra in braccio al nonno, davanti al noce.

Come molti sapranno, è uscito il nuovo album dei Radiohead: In rainbows. La novità è che oltre alla possibilità di comprarlo materialmente nei negozi, lo si può anche acquistare in formato mp3 scaricandolo direttamente dal loro sito e pagandolo quanto si vuole, con un'offerta da 0,1 a 1000 sterline. Quindi, se non siete interessati alla confezione, ma solo alla musica... fatevi avanti perché potete averla legalmente e decidendo voi quanto pagarla.
Io l'ho pagato, 7,79 sterline, come la data di nascita di Pietro (2007/07/09), per premiare l'iniziativa e per fare un'offerta per la felice nottata passata. Lo ammetto... volevo pagarlo 7,79 EURO, ma poi, pur avendo fatto la conversione euro/sterlina, ho digitato lo stesso la cifra in sterline... e poi ok, so già che qualcuno penserà che potevo pagarlo anche, 9,77... ma non dimentichiamo che sono sterline, quindi non esageriamo! ^__^
Comunque, l'operazione è durata pochi minuti, e ora me lo sto ascoltando.

venerdì, ottobre 12, 2007

il pescatore

Sole, cielo azzurro, condensa alle finestre... ho acceso la stufa.

Se chi dorme non piglia pesci, allora Pietro da grande farà di sicuro il pescatore. Evidentemente ha preso l'insonnia dal padre, perché è ormai una settimana che di notte ci fa ballare. Ieri notte si è svegliato tre volte prima delle quattro, poi non so. Questa notte non si è addormentato fino alle tre, dopodiché ne ho un ricordo confuso... so solo che è stata una nottataccia.
Mai avevo concretamente pensato che le otto ore filate di sonno potessero entrare a far parte del mito, le sette diventare un'utopia, le sei una morte di papa, le cinque una data da segnare sul calendario, le quattro una splendida nottata, le tre qualcosa di cui essere soddisfatti, le due niente male, un'ora è già qualcosa.
Fortunatamente, le soddisfazioni diurne sono tali da dimenticare tutto ciò, ma la sera infilarsi sotto il piumone fa un po' paura.
Ecco una foto che immortala il ghigno assassino del nostro diavoletto pescatore, al suo terzo complemese.

Ieri notte ho sognato che avevano spostato Savona sulla costa adriatica.

martedì, ottobre 09, 2007

sole raffreddato e marziani

Anche se c'è il sole, con il raffreddore sembra più spento.

Io sono raffreddato, Pietro è raffreddato. Dorme meno lui, dormo meno anch'io... e tra lui che si sveglia e io che russo (quando dormo), Silvia dorme meno di tutti. E quanto poco simpatico è svegliarsi al suono di un martello pneumatico nella viuzza su cui s'affaccia la camera da letto.

Tornando da casa dei miei, passo sempre davanti al tetto di un capannone. È di quel materiale grigio e ondulato, credo eternit. Per quanto mi riguarda, c'è da sempre... ed è sempre stato grigio.
Poi, qualche settimana fa, guardo ed è diventato rosa. O meglio, un colore sul violaceo, tipo la schiuma del "Birbet". La settimana scorsa, lo guardo ed è tornato grigio.
Oggi ci passo davanti ed è di nuovo rosa... e sulla sua sommità vedo camminare un misterioso tizio con una tuta bianca da marziano.

domenica, ottobre 07, 2007

etichette e fantasmi natalizi

All'aria aperta in maglietta, maniche lunghe in casa... sono raffreddato.

Come forse avrete notato, mi sono finalmente deciso a mettere le etichette in questo blog, al fondo di ogni post. Grazie a esse, potrete trovare più facilmente gli stessi argomenti di un determinato post, in altri post. Poco alla volta, li etichetterò tutti.

Come promesso, ecco l'inizio del primo racconto di Dickens, Fantasmi natalizi:

Nell'aria aleggerà per tutto il tempo un profumo di caldarroste e di altre buone cose, dal momento che stiamo narrando racconti d'inverno - anzi, a essere sinceri, storie di fantasmi - intorno al fuoco di Natale; e nessuno si muove, se non per spingersi un poco più vicino alle braci. Ma questo non ha importanza. Eccoci arrivati alla casa, una vecchia casa piena di grandi camini dove la legna arde su antichi alari, mentre dalle pareti rivestite di pannelli in noce ritratti sinistri (nonché legati, almeno alcuni, a leggende sinistre) guardano in giù con accigliata diffidenza. Chi vi parla è un nobiluomo di mezza età...

sabato, ottobre 06, 2007

prima e dopo il sonno

Oggi doveva piovere, per questo sono andato a zappare ieri. In realtà non piove, ma pazienza.

Stamattina Pietro si è svegliato alle cinque e ha pensato bene di farci disperare ancora un po'. Alle sette, siccome Silvia era ormai provata, l'ho preso e l'ho portato qui nello studio. L'ho tenuto in braccio ascoltando Prima Pagina, l'ho cambiato, l'ho fatto giocare con le apine, poi gli è venuto il singhiozzo allora ha iniziato a disperarsi e io l'ho preso su. Gli ho cantato un paio di canzoni di Paolo Conte... e gli è preso subito sonno. Si è addormentato sulle note di Sono qui con te sempre più solo.

Ieri sera ho finito Noi la farem vendetta. Ho trovato particolarmente appassionante la lettura perché, oltre a descrivere in maniera personale fatti (i "fatti" di Reggio Emilia) tristi e inquietanti della storia del nostro paese, che m'interessavano in quanto ne avevo solo una conoscenza vaga e superficiale, Nori li mette in relazione al suo tenero rapporto con la figlia di dieci mesi... e inevitabilmente mi ci sono ritrovato. Ho trovato su Youtube alcuni spezzoni di una sua lettura di frammenti del libro (purtroppo, però, i filmati sono senza né capo né coda). Ne metto uno qui sotto.

Stasera inizierò a leggere Da leggersi all'imbrunire, ovvero una raccolta di racconti di fantasmi di Charles Dickens. Domani riporto l'inizio del primo.

p.s.: Ecco, Pietro si è già svegliato.

venerdì, ottobre 05, 2007

notte e giorno

"Ragazzi, che notte quella notte"

Stanotte Pietro ci ha fatti disperare. Proprio non ne voleva sapere di dormire... non aveva nulla di particolare, semplicemente era sveglio, scalciava, cercava la complicità del gioco... insomma, aveva scambiato il giorno con la notte. Alle 5:30 finalmente sono finalmente riuscito ad addormentarlo per due ore intere, passeggiando e cantando non so per quanto. Si è addormentato infine sulle note di Il ritorno di Giuseppe.

Oggi pomeriggio avevo bisogno di staccare, uscire di casa, prendere sole e aria, fare un po' di movimento. Così sono andato al ciabot, ormai trasformato in una giungla causa mancanza di tempo, e ho zappato un'ora e mezza, sudando parecchio perché faceva più caldo di quel che mi aspettassi.
Cavoli e cavolfiori crescono bene, e anche i finocchi e gli ultimi zucchini.

Ma tra un po' questo caldo sarà un ricordo. Normalmente non sopporto il freddo, ma mi consola il pensiero che l'inverno comporta anche alcuni vantaggi: nessun motorino, nessun trattore in questa piazza rumorosa, e soprattutto nessun cliente della gelateria qui sotto che parcheggi davanti al nostro garage.

lunedì, ottobre 01, 2007

mostri e dinosauri

Sì, decisamente amo le giornate di sole di ottobre. Ieri davanti sono passate tre mamme con il passeggino. Siccome il marciapiede era stretto, stavano in fila indiana. Mi ha fatto sorridere. Ora però si è annuvolato.

Mi chiedo se Pietro avrà i miei stessi gusti, in fatto di giochi e cose del genere. Ad esempio, io da piccolo adoravo i mostri, gli animali strani e le schifezze in generale. Non ho praticamente mai giocato con le macchinine, né coi soldatini, né coi cowboy e gli indiani. Andavo pazzo per i Masters, però non ho mai avuto He-Man o qualcuno dei suoi nerboruti amichetti paladini dell'ordine, ma solo i mostri cattivi di Skeletor, o meglio quelli ancor più tetri dell'orda infernale di Hordak. Ero attratto dall'oscurità, sebbene fossi, e sia tuttora, un fifone.

Ho fatto gli gnocchi, e a un certo punto mi è sembrato di vedere le vertebre di un dinosauro. Però erano buoni, non sapevano di dinosauro.

sabato, settembre 29, 2007

macchina del tempo

Da ieri c'è un bel sole, e finalmente mi trovo in una posizione illuminata.

Udite udite! Stanotte Pietro ha dormito di filato da mezzanotte alle sei di mattina!

Ogni tanto, non so perché, mi viene l'idea di fare una lista dei principali difetti degli italiani. Poi, non so perché, penso che non sarebbe giusto e corretto, se non l'accompagnassi a una lista dei principali difetti miei. Quindi alla fine non faccio nulla.

Siccome da qualche giorno è iniziato il freddo, mi sono concesso di ascoltare il cofanetto di Natale di Sufjan Stevens, che mi ero vietato nel periodo estivo. L'ho fatto perché è bello poter associare determinate musiche a determinati periodi... queste faranno poi da ponte che conduce da un anno all'altro. Difatti, l'ascolto del cofanetto mi ha catapultato immediatamente nel mio inverno torinese. Uno dei più bei regali che ci ha fatto Dio, o chi per lui, magari Darwin, o che ne so io, è di avere la capacità di associare le sensazioni ai ricordi, e di poterne godere. È un po' la nostra macchina del tempo fatta in casa.

giovedì, settembre 27, 2007

continenti diversi

Il grigio e la pioggia autunnale sono arrivati di colpo, ieri mattina.

Lavoro con un panorama diverso davanti, bevo genmaicha, ascolto Nina Simone e ho l'impressione di trovarmi in un altro continente. Questo, forse, perché ho appena traslocato il mio angolo di lavoro... per l'ennesima volta. Mi sono spostato dal salotto allo studio, dove ero già in origine tre anni fa, ma in un altro punto. Ora guardo su via vecchie mura, attraverso le piante sul davanzale.

L'altro ieri ero a Torino, passeggiavo sotto un cielo nuvoloso, giravo per negozi di CD e librerie, ma alla fine non avevo mica voglia di comprare, e lasciavo tutto sugli scaffali.

Silvia e Pietro dormono di là, dopo una notte in cui il sonno è stato poco generoso. E pensare che per tre o quattro notti lui si è svegliato solo una, massimo due volte per notte. Ieri sera invece non voleva saperne di dormire, e l'ho sfinito io verso l'una, sulle note di Innocent When You Dream, dopo aver cantato per una mezz'ora abbondante. Inserisco qui sotto un video della canzone, appena trovato su YouTube... in fondo c'è il logo di Rai Due... incredibile, c'è stato un tempo in cui Rai Due trasmetteva concerti di Tom Waits, invece dell'isola dei famosi...


domenica, settembre 23, 2007

autunno

"...But I can be found
in the garden
singing this song
when the last rose of summer is gone."

Oggi inizia l'autunno. Per quanto io ami le temperature calde, ho un debole per autunno e primavera, perché ne percepisci l'arrivo più intensamente rispetto all'estate e l'autunno. Se in primavera a bombardare i sensi sono profumi di fiori, cinguettii d'uccelli e una luce che si fa sempre più stabile e rassicurante, dell'autunno amo l'odore della vendemmia, passeggiando da solo in paese nel primo pomeriggio, l'odore dei falò e delle foglie morte, la luce bassa e calda delle giornate di sole, il chiudersi in casa la sera.
In Via Vecchie Mura, la via accanto a casa mia, c'era una casa vecchia vecchia e abbandonata... in questi giorni l'hanno buttata giù, poverina.

sabato, settembre 22, 2007

imitazioni e somiglianze

...E finalmente si giunse alla tuta.

Quando Pietro era nella pancia, aveva due imitazioni predilette, che sfoggiava di tanto in tanto: il cubo e la ciambella.
Ora, quando dorme, spesso assume le posizioni di haniwa, superman, linus e cactus.
Quando lo tiri su mentre ancora è addormentato, si stira e si accartoccia tutto come i ragni quando fingono di essere morti.
Quando ha in testa il cappuccio della felpa senza indossarla, come nella terza foto del 16 settembre, mio padre lo chiama "Savonarola".
L'espressione della quinta foto nella stessa pagina, invece, è stata da noi soprannominata "tarsio".

Due mesi di vita e così tante identità...

p.s.: Dopo due nottate passate svegliandosi ogni ora, questa notte Pietro si è svegliato una sola volta... gioite, genti, gioite!

giovedì, settembre 20, 2007

statistiche e letture

A metà mattinata, corro ai ripari e metto le maniche lunghe.

Come qualcuno forse avrà notato, qualche tempo fa mi sono deciso a mettere un contatore al fondo del blog. Mi piace vedere chi ci arriva, come, quando e da dove ci arriva. La cosa più divertente è leggere le parole chiave inserite sui motori di ricerca che hanno dato tra i risultati anche il mio blog. Francamente, non sapevo che una cosa del genere fosse possibile... l'ho appreso solo sul blog di Mattia. Fatto sta che escono fuori ricerche parecchio strane... e direi che la parola "troie" nel post del primo settembre, ha riscosso un certo successo (verificate andando sull'icona in fondo, se volete)... ^____^

Alla fine ho deciso di leggere Noi la farem vendetta di Paolo Nori, che avevo comprato qualche tempo fa. Parla della strage di Reggio Emilia, ma nel tipico stile di Nori... per ora ho letto il primo capitolo ed è interessante come arriva all'argomento, anche se alcuni spezzoni già li aveva usati nel suo contributo a Deandreide.
Come al solito, ecco qui l'inizio. Dato che è tutto diviso in mini-blocchi, riporto il primo:

Un mondo nuovo

Stamattina due camion bloccavano via Marsala e degli operai avevan tirato uno di quei nastri cellofan bianchi e rossi e l'avevan fatto per via che davanti alla tabaccheria all'altezza delle strisce pedonali era crollata la strada. Dopo in via dei Mille al supermercato davanti allo scaffale delle marmellate c'era un secchio per terra ce l'avevan messo perché dal soffitto pioveva. Poi a casa è arrivata Francesca con una borsa di roba da mangiare che aveva preparato sua mamma come è stata sopra al tappeto ha cominciato a colare si era rotto il contenitore del minestrone. Dopo quando ho cambiato mia figlia ho scoperto che aveva il pannolino messo male e tutta la schiena e tutta la canottiera sporche di merda. Dopo piangeva nel toglierle il gioco delle api che girano dalla carrozzina l'ho fatto cadere s'è spaccato un angolo della casetta di plastica marrone. Dopo la connessione con internet non funzionava e se tenevo il filo attaccato non funzionava neanche il telefono. Poi ho fatto per sedermi sul divano ho visto che la merda aveva sporcato anche il divano. Allora mi è venuto da pensare una cosa che ultimamente ogni tanto mi vien da pensarla che il mondo così come l'ho conosciuto io non esiste più che al suo posto ne han messo uno nuovo.

mercoledì, settembre 19, 2007

estate agli sgoccioli

Siamo arrivati agli ultimi giorni d'estate. Oggi sono uscito verso ora di pranzo, e il calore aveva già un altro odore.

Ogni giorno mi passano delle cose per la testa, cose che vorrei scrivere sul blog. Passano e vanno, forse perché non meritano di essere scritte. Ultimamente ascolto meno cose nuove... sto ripassando un po' i miei soliti ascolti e rispolverando album che non sentivo da tempo, non so perché, come To Bring You My Love di P.J. Harvey, uno degli album preferiti della mia adolescenza, e Tommy degli Who un'opera talmente fondamentale per il rock, che non potevo non farla sentire a Pietro.

Ieri sera ho finito Sulla Strada... sono contento di averlo letto. Non solo perché è bello, ma anche perché mi pesava averlo interrotto, un po' come qualunque libro interrotto.

Ora devo pensare a cosa leggere.

domenica, settembre 16, 2007

due giornate al mare

"Una giornata al mare
tanto per non morir
e
nelle ombre di un sogno
o forse di una fotografia lontani dal mare
con solo un geranio e un balcone"

Venerdì e sabato siamo andati a Borgio Verezzi con Pietro e i miei, per scollarci, una volta tanto, da questo appartamento. Nel mare ci siamo solo bagnati i piedi, ma Pietro ha così avuto occasione di vederlo, sentirlo e respirarlo per la prima volta. Per il resto, l'abbiamo visto più che altro da lontano, preferendo ai palazzoni di dubbio gusto della parte bassa, la suggestiva parte antica vicina alla chiesa di S. Pietro. Ancora più bello era il borgo alto che ieri abbiamo raggiunto, marsupio a spalla, da un ripida strada di sassi che si snodava tra ulivi e carrubi.
Pietro ci ha lasciati dormire poco la notte, ma si è divertito. Ora reagisce sempre di più e prova a imitare le risate e le voci... fa davvero ridere.

Ieri notte, prima di addormentarmi stanco morto, mentre parlavo con Silvia nel letto, ho chiuso gli occhi e ho avuto una di quelle visioni che di sera anticipano i sogni. Ho visto un dobermann che si arrampicava su una palma, a zampe larghe. Sul momento l'ho trovato davvero divertente.

Stanotte poi ho fatto tanti sogni, lunghi e complessi: c'erano i miei nonni in scenari fantascientifici, e c'era una guerra in corso, e io ero Sal di Sulla strada e con la mia squadra dovevamo scendere dalle scale. Ma sotto c'era Dean, l'altro protagonista del romanzo, che faceva da cecchino, e ci decimava. E siccome Sal e Dean, nel romanzo, sono molto amici e la storia non ha niente a che fare con la guerra, mi chiedevo il perché di tutto ciò.

Ecco qualche foto scattata ieri. Sono più del solito, ma devo farmi perdonare una settimana di assenza dal blog. Come al solito, cliccare sopra per ingrandire.






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