sabato, ottobre 14, 2006

ritorno

Eccomi qua, torno a Canale e sembra già un'altra stagione? Quanto tempo siamo stati via?

Come immaginavo, le diffidenze nei confronti della nuova casa hanno presto fatto spazio a un piacevole adattamento. La casa è comoda e gli spazi ben studiati. È meno fredda e umida della nostra, e a circa dieci minuti a piedi si arriva nella zona della Mole, dove abitano Mana e Alice. È anche abbastanza silenziosa, a parte qualche grida della coppia di anziani siciliani della casa di fronte. Per quanto consideri comunque questa la mia casa, credo che saranno dei mesi piacevoli. Per ora mi manca ancora Internet. Mi crea qualche difficoltà, ma in compenso mi distraggo di meno e lavoro di più.
Stasera cena dei lavapiatti più simpatizzanti, tanto per ri-immergersi nel Roero... chissà cosa ne uscirà fuori?

mercoledì, ottobre 11, 2006

resistenza al cambiamento

C'è il sole, in ritardo rispetto a qualche mese fa.

E così, tra quattro ore prendo il pullman, scendo al capolinea in Via Fiocchetto, imbocco C.so Regio Parco, cammino una decina di minuti, ed eccomi al nuovo appartamento. Come prima di ogni partenza, l'ultimo sentimento ad averla vinta è la malinconia, che pure svanirà sotto gli impulsi eccitanti di un brusco cambiamento nella propria vita, dopo più di due anni trascorsi sempre dentro queste mura, dentro questa specie di amico. Ecco che ritorna la tendenza al drammatico: dopotutto, starò solo via cinque giorni su sette, dopotutto sono solo a Torino, e dopotutto a giugno saremo già di nuovo qua, e non avremo abbandonato nessuno.

Ieri ho aiutato mio padre a pulire lo stagnetto in giardino, reso nero dalle foglie e dal mallo delle noci in decomposizione. Abbiamo tirato fuori una ventina di pesci rossi, belli e grassi. Avevo dimenticato l'odore e la consistenza dei pesci rossi. Erano parecchi anni che non facevo questo lavoro.

Nei prossimi giorni non potrò scrivere. Ci vorrà un po' di tempo perché mi trasferiscano la linea telefonica a Torino.

lunedì, ottobre 09, 2006

casa nuova

Il giorno tarda già a venire. Anche se dal calore delle giornate non si direbbe, siamo già in autunno.

Finalmente abbiamo trovato casa a Torino. Più cara di quel che pensavamo inizialmente (ma a quanto pare i prezzi sono quelli, e non volendo passare per agenzia la scelta era assai limitata), ma molto carina e accogliente, nonché abbastanza comoda per entrambi. Ci vivremo fino a fine maggio, a partire da questa settimana, e poi si vedrà. Tanto è difficile e inutile fare programmi a lungo termine. Sono diviso tra ansia ed emozione, per questo temporaneo trasloco, tanto che è dalle 4:30 che sono sveglio, così ho deciso di venire al computer, per lavorare un po' e iniziare a mettere mano al libro su Kurosawa.
Finché non avrò l'allacciamento a Internet, sarà un po' dura aggiornare il blog, se non nei fine settimana.

giovedì, ottobre 05, 2006

istante di primavera

Stanotte tuonava, ma stamattina c'era di nuovo cielo limpido e sole caldo fuori casa.

Sono andato a portare l'umido alla vigna e a controllare un eventuale ritorno dei calabroni, ma non c'era più nulla. Se non fosse stato per alcuni frammenti dell'alveare, avrei dubitato della loro esistenza, perché non ho trovato un solo calabrone morto, lì intorno. Ho raccolto due melanzane, e l'erbetta corta e verde brillante nata in seguito alle ultime piogge rendeva piacevole il paesaggio.

Tornando giù, ho dato un calcio di sghembo a un sasso, che si è infilato esattamente nel buco del muretto che porta fino alla torre.

Oggi mi è finalmente arrivato il cd originale degli Ardecore, che attendevo da tempo. Bellissima confezione e libretto, con i testi, i disegni, e tutto quanto. Era qualche tempo che non lo ascoltavo (volevo aspettare di poter assaporare l'originale), e questo ha dato via, grazie a un'alchimia che vedeva fondersi l'ascolto, la temperatura (non dissimile a quella primaverile, periodo in cui ho ascoltato per le prime volte il disco), la posizione (davanti al pc, ovviamente), e il momento (il fatto che fossi appena tornato dalla campagna e stessi bevendo il caffé), e che mi ha fatto fare un balzo indietro di qualche mese.
Gran bel cd, stupende Madonna dell'Urione e La popolana. Quanche assaggio sul sito www.ardecore.com

mercoledì, ottobre 04, 2006

gnocchi, case, poi

Sole, ma sole invernale, di montagna. Specialmente stamattina, con la condensa sui vetri, per la prima volta.

Ieri è stato il compleanno di Silvia. Le ho fatto gli gnocchi (rigorosamente fatti a mano, con le nostre patate) al pesto (pure questo fatto da me) e panna (questa no), e una torta di mele. Sto diventando una massaia, ma devo dire che era tutto buonissimo. Ogni tanto potrò pure io farmi i complimenti, no? Lei era contenta, e la cosa mi fa felice.

Sabato andremo a vedere quattro appartamenti... un po' più cari di quello perduto, ma sempre abbastanza comodi. Speriamo in bene. L'idea di andare a Torino mi garba, ma sicuramente sentirò nostalgia di casa nostra, anche perché ci trascorro il 99,9% della mia vita (nel caso non l'avessi fatto notare abbastanza). Poi, dopo due anni, rendi uno spazio e un ambiente completamente tuo, entri in simbiosi, modelli le tue abitudini a esso, così come lui si modella su di te. Ma non è certo una tragedia, non fosse che ci toccherà stare un po' più attenti alle spese, d'ora in poi.

Ho ascoltato anche Seven Swans di Sufjan Stevens. Non pirotecnico come Illinoise, ma decisamente raffinato e delicato.

Non ho poi tutte queste cose interessanti da dire, oggi.
Certo che è strano l'uso del "poi" in questa frase. Lo uso spesso così, ma mi chiedo se sia corretto. Come il "solo più", uno dei piemontesismi che uso a sproposito con tanta naturalezza, e che ho scoperto solo di recente non essere italiano, non essere corretto. Eppure, quanto esprime bene il concetto?

lunedì, ottobre 02, 2006

delusione

Il cielo è grigio.

Uffa. Dopo due giorni di attesa, il proprietario di quello che già ci immaginavamo essere il nostro futuro alloggio ci ha detto di no. Colpa anche nostra, è vero, ma scoccia terribilmente. Perché, anche se non l'avevamo ancora visto, era in un bel posto, comodo per Silvia e per me, costava abbastanza poco, ed era relativamente grande. Insomma, ci eravamo già fatti i nostri castelli in aria, e ora tutto svanito, daccapo a cercare. Che delusione.
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