venerdì, ottobre 05, 2007

notte e giorno

"Ragazzi, che notte quella notte"

Stanotte Pietro ci ha fatti disperare. Proprio non ne voleva sapere di dormire... non aveva nulla di particolare, semplicemente era sveglio, scalciava, cercava la complicità del gioco... insomma, aveva scambiato il giorno con la notte. Alle 5:30 finalmente sono finalmente riuscito ad addormentarlo per due ore intere, passeggiando e cantando non so per quanto. Si è addormentato infine sulle note di Il ritorno di Giuseppe.

Oggi pomeriggio avevo bisogno di staccare, uscire di casa, prendere sole e aria, fare un po' di movimento. Così sono andato al ciabot, ormai trasformato in una giungla causa mancanza di tempo, e ho zappato un'ora e mezza, sudando parecchio perché faceva più caldo di quel che mi aspettassi.
Cavoli e cavolfiori crescono bene, e anche i finocchi e gli ultimi zucchini.

Ma tra un po' questo caldo sarà un ricordo. Normalmente non sopporto il freddo, ma mi consola il pensiero che l'inverno comporta anche alcuni vantaggi: nessun motorino, nessun trattore in questa piazza rumorosa, e soprattutto nessun cliente della gelateria qui sotto che parcheggi davanti al nostro garage.

1 commento:

Anonimo ha detto...

E chi ti dice che non abbia ragione Pietro? In fondo un miliardo e mezzo di cinesi erano svegli insieme a lui. Dormiglione!

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