lunedì, luglio 28, 2008

io e il mio nemico

Mi sa che è tornata l'afa.

Negli ultimi giorni sono successe un po' di cose, per cui ho dovuto per forza assentarmi dal blog. Mi impegno, ma senza promettere nulla, di scrivere un resoconto di tutto quanto.

Intanto, però, parliamo di una cosa che è successa ieri. Ricordate questo post?
A dire le cose pubblicamente, prima o poi si finisce per essere messi alla prova. Non so se si trattasse della protagonista di quel post, anzi: a dire il vero credo proprio fosse semplicemente un coniglio del mio vicino di ciabot, e non una lepre... ma cavalchiamo l'aria che si respira in Italia da qualche tempo e facciamo un po' di tutta l'erba un fascio, e fingiamo quindi che fosse proprio lei, il mio acerrimo nemico.
Stavo andando a bagnare i piantini di cavoli e cavolfiori che avevo piantato la settimana scorsa nell'orto, quando ecco che, sul sentiero che divide i pomodori dalle melanzane (nonostante io li veda magnificamente insieme), ecco che incontro, a un metro da me, lei.
Ci guardiamo. Ci scrutiamo. Poi lei, come se niente fosse, invece di scappare mi si avvicina e si mette a leccare la punta dell'innaffiatoio bagnata d'acqua. Potevo forse guardarla con cipiglio severo? Ho tirato dritto e ho continuato il mio lavoro, mentre lei, senza curarsi di me, si mangiava l'altro mio nemico, ovvero le erbacce. Insomma, ognuno faceva il suo lavoro senza disturbare l'altro. Poi ho notato che mi mangiava anche qualche foglia dei fagiolini nuovi e delle melanzane nane. Una volta l'ho cacciata con dei gesti, un'altra ho tentato di allontanarla spingendola via con le mani (sì lo so, soprattutto ero troppo tentato di accarezzarla), ma lei era irremovibile e sfrontata. Infine le ho dato un'albicocca un po' marcia che tanto dovevo buttare, e si è rivelata una soluzione ideale per entrambi: lei si è messa a gustare il dolce frutto lasciando stare i fagiolini.
Mentre mi gongolavo tutto soddisfatto di questo incontro e della constatazione di aver magnanimamente saputo non abusare dell'occasione e del potere che il caso mi aveva riposto tra le mani, mi interrogavo sul da farsi, rispondendomi infine: "Al diavolo, per qualche fagiolino! Degli altri ne ho mangiati comunque un sacco e c'erano pure meno piante. E poi basta fagiolini, sono già pure stufo! Che male c'è se si mangia qualche foglia?", guardo in basso e mi accorgo di essere salito sull'unica pianta di peperoncini lunghi che avevo. Una povera pianta che era sopravvissuta con forza e coraggio, rialzandosi dal fango e dal cretto dopo quel rovinoso temporale. Stava mettendo qualche frutto. Chissà se l'ho stroncata definitivamente.
Non so se in tutto ciò è insita una lezione, e se c'è non l'ho capita.

mercoledì, luglio 23, 2008

bastava davvero così poco?

Devo dire che in questi giorni si sta particolarmente bene.

Non credo sia mai capitata un'assenza così lunga. Potrei trovare diverse scuse, ma la verità è che non avevo proprio voglia (e tempo) di scrivere. Voi direte: invece di scrivere post così lunghi saltando di palo in frasca, perché non li suddividi programmandone uno al giorno, così l'andamento del blog risulta più costante? Boh, è che sono fatto così.

La cosa maggiormente degna di nota degli ultimi giorni sono stati i primi dentini di Pietro, sui quali magari farò poi un resoconto più dettagliato. Poi c'è il fatto che siamo andati a Valdieri la settimana scorsa, e lì, oltre a lavorare abbiamo fatto delle passeggiate, giocato con l'acqua delle fontane e un vecchio trattore abbandonato. Pietro ha imparato a salire e scendere le scale. Fa il verso del pesce se glielo chiedi. Fa BRRRRRRRRR quando gioca con le macchinine.

Siccome eravamo a un tiro di schioppo, giovedì scorso siamo andati a Cuneo per vedere gli Offlaga Disco Pax che suonavano al Nuvolari. Fa effetto pensarci, ma l'ultima volta che ci eravamo stati fu undici, dico undici, anni fa, per sentire i Marlene Kuntz. Io e Silvia eravamo appena diventati amici, e chi se l'aspettava che saremmo ritornati la volta successiva con un figlio (un figlio praticamente biondo e con gli occhi azzurri, poi)? Eppure non sembra passato così tanto tempo. Ricordavo perfettamente la via, il parco, tutto.

Una bellissima serata. Il concerto iniziava alle dieci, quindi siamo potuti partire con calma dopo aver dato da mangiare a Pietro a Valdieri. Siamo arrivati a Cuneo senza fretta e, come per magia, abbiamo trovato subito la strada. Ma soprattutto, magia delle magie, abbiamo trovato subito parcheggio a venti metri dall'ingresso. Sarà che erano solo le nove. Ci siamo messi a cercare da mangiare nel parco, rassegnati a un porcaro o a un tramezzino da bar. E invece, con sommo piacere, abbiamo scoperto (l'avevamo completamente rimosso) che all'interno fanno anche pizze, carne alla brace e quant'altro, da mangiarsi comodamente sotto un tendone. La cosa più sconvolgente è stato riuscire a fare tutto senza fretta. Eh sì, perché io e Silvia abbiamo passato la vita a correre e mangiare in fretta per arrivare, comunque in ritardo, al cinema, ai concerti, dappertutto. Dopo aver mangiato la nostra pizza mentre Pietro socializzava con la gente di altri tavoli, ci siamo fatti qualche giro per le bancarelle intorno al palco e, infine, ci siamo accomodati su un prato a giocare con Pietro, che era particolarmente di buonumore. Il concerto è iniziato da lì a poco. Si sentiva e si vedeva abbastanza bene anche dal prato e, dato che sotto il palco non c'era tanta folla, si poteva tranquillamente fare un'escursione in prima linea di tanto in tanto, uno alla volta. L'ultimo bis, però, l'abbiamo visto tutti e tre insieme, con Pietro sulle mie spalle... il suo primo concerto rock!

Il concerto in sé è stato molto bello. Poi non so, io ultimamente mi sento così orfano di sinistra che una serata così mi serviva proprio. Una specie di tonico. Certo, l'ambiente del Nuvolari sembra rimasto un po' quello di certi immutabili alternativi sinistroidi e reggaefili che mi ha stufato da parecchi anni e che alla lunga trovo pure irritante. Però ieri sera lì in mezzo mi sentivo a casa e in pace con il mondo. Non sopporto le band che campano di luoghi comuni politici, ma il discorso è molto diverso per quanto riguarda gli Offlaga Disco Pax. I testi delle loro canzoni proiettano il comunismo nella dimensione privata del ricordo (e io adoro i ricordi), come un oggetto lontano visto con personale partecipazione, nostalgica e critica allo stesso tempo, attraverso un lirismo ironico, autoironico, disincantato, dolente, amaro. Un oggetto per lo più delimitato dai confini spaziali e temporali dell'Emilia Romagna filo-sovietica negli anni Settanta-Ottanta (come recita fiero il finale di Robespierre: "e infine il mio quartiere, dove il partito comunista prendeva il 74% dei voti e la democrazia cristiana il 6%"). Il tutto con un accompagnamento musicale intenso pur nel suo minimalismo, che spazia dall'elettronica dei Kraftwerk al post-rock.

Ecco, non so bene perché, ma sentivo proprio il bisogno di un concerto così, e non solo per la buona musica, il tuffo nei concerti del passato, la serata perfetta, l'opportunità di giocare tanto con Pietro in un posto diverso e accogliente, lontano dal torpore canalese. Forse ne avevo bisogno anche perché, sebbene alle elezioni non abbia votato la sinistra radicale e quindi abbia contribuito anch'io nel mio piccolo a lasciarla per la prima volta fuori dal parlamento, ora che non si vedono più tanto in giro mi sento un po' orfano e sperduto. Mi mancano, insomma. Tanto che, quando un paio di giorni fa ho letto il nome "Diliberto" su Repubblica, ho provato come un senso di sollievo, sebbene non sia affatto d'accordo con la sua linea e sia amareggiato dalle scissioni. Francamente, a me Diliberto non è mai piaciuto, però ecco, sapere che quella gente non è ancora del tutto scomparsa come sembrerebbe un po' mi rincuora.

Insomma, tutto questo per dire che ieri sono andato a comprarmi un paio di scarpe da mettermi al matrimonio di Mana e, sopra uno scaffale di scarpe in esposizione c'era un cartello con su scritto qualcosa del tipo: PER AVERE LA SINISTRA RIVOLGERSI ALLA CASSA.

Bastava davvero così poco?

venerdì, luglio 11, 2008

diari dell'orto 3

Ho caldo alla schiena. Però di notte fa fresco.

Bilancio dell'orto:

Zucchini: ok
Fagiolini gialli: ok
Fagiolini verdi: per ora ok
Fagioli borlotti: pochi ma buoni (un po' per colpa mia, un po' per colpa tua, maledetta lepre)
Fagioli cannellini: ok
Piselli: male, ma chi se ne frega tanto non mi piacevano
Pomodori: per ora ok
Pomodorino pachino: male, stupida pianta, per una che metto
Peperoncino lungo: bene ma lento
Peperoncini rotondi: così così
Peperoni: per ora bene
Melanzane: per ora bene
Cetrioli: bene
Melanzane mini giapponesi: forse piantate troppo tardi?
Patate: per ora ok

giovedì, luglio 10, 2008

consigli grammaticali per gli utenti di yahoo answers

È tornato il computer. Basta con la rovente tastiera del portatile e il ventilatore sulla scrivania.

Ok, sono caduto nel tunnel di Yahoo Answers. Volevo solo fare un paio di domande, ed eccomi trascinato nel vortice di punti e risposte.
Divertente, comunque. Effettivamente utile in alcuni casi.
Certo che però si leggono un sacco di strafalcioni, ma proprio tanti. Tutti noi commettiamo degli errori e delle sviste grammaticali (io stesso conto sull'indulgenza dei lettori), ma qui la situazione si fa generalizzata. Per questo ho deciso di fondare la sezione "Consigli grammaticali per gli utenti di Yahoo Answers". ^__^

Essendo il primo post sull'argomento, esordisco con ben tre consigli su alcuni degli errori più frequenti:

1) Sta NON Stà
2) Qual è NON Qual'è
3) Io do NON Io dò

mercoledì, luglio 09, 2008

un anno fa

Sono accaldato, in più fa un caldo da morire!

Un anno fa, esattamente a quest'ora, nasceva Pietro. Ricordo benissimo quel momento: come sono scoppiato in lacrime quando è uscito tutto d'un colpo, dopo quella lunghissima giornata. Ricordo che avevo messo su un CD di Billie Holiday, ma non so quale canzone ci fosse in quel momento perché non l'ho sentita.
Oggi siamo andati al ciabot e, ai piedi di un albero, abbiamo seppellito una scatola del tempo contenente alcuni oggetti-ricordo di quest'anno di vita. Un giorno lo diremo a Pietro, e lui potrà portarla alla luce, se vorrà. Altrimenti la lascerà lì per i posteri. Strano a dirsi, ma è la seconda scatola del tempo con cui ho a che fare, nel giro di appena una settimana.

Auguri, Pietro!

martedì, luglio 08, 2008

un po' di musica

Un normale giorno d'estate, fatto di ventilatori, tende e tapparelle in azione, bicchieri vuoti.

Nell'ultima settimana sono stato un po' impegnato per diversi motivi, quindi non ero tanto in vena di scrivere. Comunque eccomi qua. Se penso che un anno fa a quest'ora eravamo già in ospedale ad attendere il fatidico momento, ignari del fatto che sarebbe avvenuto solo nel tardissimo pomeriggio del giorno successivo...

Parliamo un po' di musica:

1) L'altra settimana sono andato con Mana al concerto di Cat Power a Bollate. Era una vita che non andavo a un concerto "internazionale"... l'ultimo probabilmente è stato quello di Micah P. Hinson a Torino nel febbraio del 2007, pensate un po'. Abbiamo faticato un po' a trovare la bellissima Villa Arconati (amici lombardi, qualche cartello segnaletico in più non farebbe male!), ma per il resto non ci sono stati intoppi. Anche perché Cat Power ha iniziato a suonare verso le 11, quindi sarebbe stato impossibile arrivare in ritardo. Un bel concerto, un'ora e quaranta filata, senza fronzoli e concessioni al pubblico. Niente classici da You're Free e Moon Pix. Se c'erano erano stravolti al limite dell'irriconoscibile come la hit Lived in Bars. Inizialmente la cosa si è rivelata un po' faticosa, anche perché io l'ultimo album non l'ho ancora assimilato bene, ma nella seconda parte la performance si è fatta particolarmente emozionante. E sebbene la cantante abbia tirato dritto per tutto il concerto, si è rivelata particolarmente tenera e generosa col pubblico a concerto finito, quando si è fermata per un po' di tempo sul palco a lanciare ai fan sorrisi, bottigliette d'acqua, pezzi di spartiti o scalette accartocciati, e persino i fiori che le avevano donato gli organizzatori. L'unica cosa che non ho capito (e che mi ha scocciato) del concerto, è stato il pubblico. Per tutta la durata del concerto c'è stato un viavai che francamente non ho mai visto a un concerto. Manco fosse stato gratis! Fatto sta che ti passavano davanti continuamente, e alla lunga diventava irritante vedere gente che si alzava come funghi.

2) Grazie alle solite offerte di IBS, ho recuperato un paio di CD di Tom Waits che mi mancavano a 7,90 euro: Mule Variations e Real Gone. Non li avevo mai presi perché non mi avevano convinto del tutto, ma a quel prezzo non potevo lasciarmeli sfuggire. E devo dire che, specialmente il primo, che alla sua uscita mi aveva deluso, mi ha piacevolmente sorpreso. Il secondo mi aveva subito entusiasmato, poi devo dire che me l'ero un po' dimenticato per via di qualche traccia un po' ostica. Ho inoltre preso a 20 euro l'ultimo Orphans... il prezzo sembra caro, ma in realtà l'album è particolarmente generoso, dato che è costituito da ben tre cd fitti di canzoni (quindi a conti fatti, equivale agli altri). C'è da dire infine che hanno tutti eleganti copertine cartonate con un sacco di belle foto e, tranne nel caso di Orphans la cui mole avrebbe richiesto troppo spazio, hanno fortunatamente i testi.
La cosa bella degli album di Tom Waits è che ci sono sempre almeno tre o quattro pezzi memorabili. Cosa che non capita più negli album di Nick Cave, un altro dei pochi autori prediletti della mia adolescenza, che ultimamente sforna album tra il mediocre e il buono, ma senza picchi davvero emozionanti.

martedì, luglio 01, 2008

animali pericolosi e intervento divino

Sono tornate le nuvole. Eppure ho un ventilatore sulla scrivania. Perché? Perché stamattina il computer di casa non partiva, così sto usando il portatile. Ma d'estate il mio portatile scalda un casino sotto i palmi delle mani, e mi dà un gran fastidio. Per questo gli punto il ventilatore contro.

C'è un bel casino sulla mia scrivania.
Pazienza, veniamo alle migliori chiavi di ricerca del mese di giugno.
Da segnalare innanzitutto la caccia al geco.
Continuano le ricerche sui costumi da carnevale: ragazzi, siamo a luglioooo!
Un altro consiglio: guardate che gli orsi e i draghi di komondor poi crescono. Sono PERICOLOSI!
Infine, mi fa piacere che tanta gente arrivi qua cercando consigli sulla dermatite atopica. O meglio, mi fa piacere se trovano le informazioni che cercavano. Se avessero dei suggerimenti, però, mi piacerebbe tanto che li lasciassero nei commenti ai post. Alla religione come soluzione, però, non avevo mai pensato, giuro.
Ecco la classifica (non necessariamente in ordine di preferenza):

1) dermatite religione
2) io voglio cuccioli veri di orso
3) vendo cuccioli komondor
4) fumetti per bambini sull'abbigliamento
5) foto di vestiti per bambini di pirati
6) antidoto contro i gechi
7) come eliminare i gechi
8) gechi da eliminare
9) giochi di indiani dinosauri
11) tartarughe tre narici
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