martedì, novembre 28, 2006

gatto silvia

Fuori è grigio e freddo, di fronte alla mia finestra si affacciano due bei palazzi dall'aria stranamente vittoriana.

Anche questa settimana inizia da martedì. Ieri ho per lo più lavorato, ho fatto la spesa, sono andato a vedere la posta in un Internet point di corso San Maurizio, e con la scusa ho fatto due passi. Domenica ci siamo fermati a Torino, dopo la popolatissima festa di sabato a casa di Francy. Abbiamo scoperto che la domenica mattina Torino è deserta, in particolare questa zona, ma il grigiore della giornata ci ha permesso di rilassarci in casa senza troppe remore, prenderci i nostri tempi, uscire poi solo quando già faceva buio per una passeggiata in centro. La sera, ci siamo riguardati Il pasto nudo di Cronenberg... in due parti, perché Silvia si è addormentata con la testa sulle mie gambe a metà film. L'abbiamo finito ieri sera, ma si è di nuovo addormentata dopo dieci minuti. Silvia è un po' come quei gatti che si addormentano ovunque li metti.

sabato, novembre 25, 2006

soluzione

Il cielo è grigio e freddo, oggi, a Canale.

Dato che mi hanno già tolto la linea a Canale (e non ce l'ho ancora a Torino, maledetta telecom), sono venuto a controllare la posta qui a casa dei miei, molto rapidamente. Fortunatamente, questa settimana ho avuto la bella pensata di scrivere in anticipo i post giornalieri su un file di testo, e copincollarli poi tutti insieme oggi, modificando le date in modo che compaiano nei rispettivi giorni. Quindi qui sotto potete leggere cosa ho scritto questa settimana a Torino, e non i soliti riassunti. A ogni modo, il 4 dovrebbe finalmente arrivarmi la linea... speriamo...

venerdì, novembre 24, 2006

spazi vuoti e viaggi nel tempo

Se scosto la tenda gialla di fianco a me, il cielo è lievemente grigio, qui a Torino.

È mezzogiorno e sono già esausto. Credo che, finito questo lavoro, mi prenderò un giorno di riposo. Stasera si torna a casa. Mi pesa il viaggio, ma non più stare qua. Un po' perché conosco già il termine di questa permanenza, un po' perché effettivamente mi trovo bene qui, un po' perché abbiamo già impregnato queste mura della nostra presenza, fattasi più flebile, durante questi mesi, nell'appartamento di Canale. E ora che le tartarughe non sono più a casa (e mia madre si è ritrovata con gli ennesimi animali ai quali badare suo malgrado - cani, gatti, uccelli, pesci... un po' di tutto si è trovata tra capo e collo negli anni passati), l'unica presenza viva in quella casa sono le piante, mute e quasi immobili, e a ogni nostro ritorno essa resta immutata e congelata, il che ci rende simili a viaggiatori del tempo. Alla faccia degli incisi... questa frase non finiva più.

giovedì, novembre 23, 2006

sonno

È già buio, e francamente non ho notato che tempo facesse oggi fuori, ma credo un po' grigio.

Stanotte ho sognato una riunione dei compagni di liceo a casa dei miei, ma ne ho un ricordo confuso. Mi sembra c'entrasse la cava di argilla lì vicino. L'altra notte invece ho sognato che scoppiava la terza guerra mondiale. Il mio sonno irregolare degli ultimi tempi, che mi provoca una spiacevole sensazione di tensione ai muscoli facciali, specie intorno agli occhi e sulla mascella, può essere dovuta a due fattori: 1) il cuscino è effettivamente scomodo come sembra; 2) io soffro dei sintomi che in realtà dovrebbero manifestarsi su Silvia (che invece dorme come un angioletto, per il momento). Forse, anzi probabilmente, sono semplicemente un po' stanco. Sto ascoltando, dopo tanto tempo, Fantasma, del giapponese Cornelius. È un matto, ma il disco è divertente, sebbene mi sembri un po' sterile questo approccio postmoderno alla musica. Un po' fine a se stesso, insomma... preferisco cose più emotive. Ma è piacevole, ogni tanto.
Ieri ho chiamato la padrona dell'appartamento per dirle che probabilmente verremo via prima rispetto agli accordi iniziali... non ci ha fatto problemi, anzi è stata molto carina.

Tanto per restare in tema giapponese, ora ho messo su Rodeo Tandem Beat Specter, dei ruvidi Thee Michelle Gun Elephant... magari mi tengono sveglio, visto che continuo a sbadigliare.

mercoledì, novembre 22, 2006

città incantata

Cielo limpido, montano, e fuori, odore di foglie marce. Stamattina ho comprato mandarini e arachidi, per sentire il sapore di dicembre.

Stamattina ero sveglio già prima delle sei. Speravo di godermi gli ultimi mesi di sonno decente, e invece niente. Così mi sono messo a lavorare alle 6:30, e oggi dopo pranzo ho dovuto coricarmi. Un'oretta, nelle intenzioni, ma ero tanto stanco da dimenticarmi la sveglia, e così mi sono svegliato alle 16:20. Ora è meglio che mi dia da fare. Questa settimana, a Storyville, vita e suoni dei Clash. Così, sull'onda biografica, ora mi riascolto, mentre lavoro, l'album di commiato di Joe Strummer (coi Mescaleros), Streetcore: un buon album. Ormai ho preso l'abitudine di ascoltare Storyville mentre lavo i piatti (quindi verso le 16), così unisco l'utile al dilettevole e non rischio di distrarmi mentre lavoro. I piatti a quell'ora sono già un po' incrostati, sempre che non siano della sera prima...

Ho cambiato idea a proposito del romanzo da leggere, così ho iniziato la lettura di Guida galattica per gli autostoppisti di Douglas Adams, tanto per cambiare un po'. Ne avevo sentito parlare quando facevo il liceo, poi non ho avuto mai occasione di leggerlo, e infine, qualche anno fa, un amico che non vedo da parecchio, Claudio, me ne ha regalato una copia che gli cresceva, e solo ora l'ho presa in mano. È questo il bello dei libri, dei DVD, dei CD, ecc... uno può anche comprarli e lasciarli poi a prendere polvere sugli scaffali per anni, decenni, e poi quando arriva il momento adatto sono lì, immutati. Davvero divertente l'inizio, sono curioso di leggere il seguito.

L'altro giorno io e Silvia ci siamo rivisti La città incantata di Miyazaki. La prima volta che l'ho visto ero a Osaka, con la piccola Nozomi in braccio, mentre Mauro faceva da poltrona all'ancor più piccolo Yusuke (che poi ci ha fatto un'imitazione del topo trasformato in bimbo del cartone, che a sua volta imitava Chihiro mentre schiaccia il vermicello).
Non me lo ricordavo così bello, emozionante, genuinamente commovente. Poi l'immaginazione di Miyazaki è davvero vulcanica e fuori da ogni schema. Il personaggio di Chihiro semplicemente adorabile, e tutti gli assurdi mostriciattoli e divinità di contorno una vera delizia. E per finire, c'è una visione estremamente matura e sfaccettata della realtà delle cose (priva di antagonisti assoluti), per un film dedicato all'infanzia... e poi vogliamo mettere Chihiro che sale sul treno che corre sull'acqua insieme all'indecifrabile “senza-volto”?

martedì, novembre 21, 2006

buona novella

Cielo grigio a Torino, e se esco fuori sul ballatoio sento un odore denso di cibo che mi ricorda il Giappone.

Come ho fatto a non pensarci prima, a scrivere da Torino su un file e poi riportare tutto sul blog nel fine settimana?
Ho appena finito di tradurre un fumetto impegnativo, e mi prendo un attimo di pausa prima di iniziare il successivo, altrettanto impegnativo anche se per ragioni diverse. Mi sono seduto sulla poltrona, che qui a Torino non uso quasi mai (anche perché è sempre sommersa di vestiti), e mi sono riascoltato tutto La buona novella di De André, forse il suo album più bello (il che lo candida a essere uno dei più bei dischi mai incisi in assoluto). Ogni singola parola di quell'album è sublime e trova una perfetta collocazione nel testo e nella musica, sia a livello di suono, che di senso, che di preziosità del lessico (forse risultano un tantino datate solo l'iniziale Laudate dominum e la conclusiva Laudate hominem, ma vabbè...). E tanto per restare in tema, mi restano in testa questi stupendi versi de Il ritorno di Giuseppe (per chi, malauguratamente non conoscesse l'album, si ispira ai vangeli apocrifi, ed è la storia “umana” di Gesù scritta dal punto di vista delle persone che lo hanno circondato – Maria, Giuseppe, il falegname che costruì la croce, la folla che assiste alla crocifissione, i due ladroni e le loro madri).
Qui di seguito, i versi che descrivono il momento in cui Giuseppe si accorge della gravidanza di Maria.

“E lo stupore nei tuoi occhi
salì dalle tue mani
che vuote intorno alle sue spalle
si colmarono ai fianchi
della forma precisa
di una vita recente,
di quel segreto che si svela
quando lievita il ventre”

Ecco, a me basta riportare questi versi per sentire un brivido sulla schiena. Non me ne capacito. Al di là dell'indiscussa bravura di tanti altri autori italiani, quando nascerà qualcun altro capace di cantare parole così potenti, così commoventi (qui in Italia e non solo)?

PS.: Ho riportato questi versi solo perché in un certo modo mi riguardano, ma avrei potuto pescare a caso in qualunque altro punto dell'album per trovare parole altrettanto (se non più) splendide e pregnanti.

domenica, novembre 19, 2006

autunno

Dopo l'autunno-primavera, e l'autunno-inverno, eccoci finalmente a un autunno-autunno, puro novembre, con cieli plumbei e campagne giallo-rossicce.

Ancora niente Internet. Stendo un velo pietoso. E intanto, continuo a scrivere a cadenza settimanale, a tappe un po' forzate e quindi senza troppa ispirazione.
Settimana un po' pesante: l'autunno, il lavoro e i ritardi che s'accumulano, il festival di Torino che ho praticamente disertato, Silvia a Como per metà settimana, un po' di mal di testa, troppo poco sonno quando devo dormire, e troppo quando devo stare sveglio. Al festival ho visto davvero poco, nemmeno un film al giorno. E dire che ai tempi dell'università mi facevo tutti i giorni dai tre ai sei film al giorno... (sigh) comunque, visto qualcosa d'interessante, in particolare la rassegna su Aldrich... che roba, Bette Davis in Che fine ha fatto Baby Jane? Una vera forza della natura più che un'attrice... grandissima.
Poi... ieri ho finito di leggere Il cavaliere inesistente di Calvino... che bello, che divertente. Ora devo pensare al romanzo successivo... forse Dance dance dance di Murakami, forse Moby Dick? Non so, vedrò. Infine... mi sono comprato, in offerta, due cd autunnali per l'autunno: The Good Son di Nick Cave (che fu il mio primo approccio a Nick Cave, una dozzina d'anni fa), e Desertshore di Nico (un classico un tantino cupo, ma di grande fascino).

Ora sono qui a Canale. Silvia, alle mie spalle, si è addormentata sul divano mentre lavoravo. Che tenera, si addormenta sempre, ultimamente. D'altronde, in settimana lavora un sacco. Abbiamo iniziato la classifica dei nomi... che prima o poi riporterò. Saranno graditi i consigli, anche se alla fine faremo di testa nostra, mi sa.
Dopo pranzo siamo andati a piantare i bulbi che le avevo regalato... tanti tulipani, narcisi, giacinti, che sbocceranno in primavera.

lunedì, novembre 13, 2006

grande come un pisello

Freddo e cielo azzurro... stamattina sono ancora a Canale, ma sembra di essere in montagna.

Chiedo scusa a tutti quelli che hanno mandato commenti sul mio blog e non li hanno visti pubblicati prima di oggi... li avvisi di notifica mi arrivavano su un indirizzo email a cui non potevo accedere in questi giorni di assenza di Internet (situazione che spero finirà presto, così potrò tornare ad aggiornare questo blog con un andamento decente). Ora è tutto a posto e ho tolto la moderazione... quindi i commenti verranno pubblicati immediatamente, per la felicità di Tully che non dovrà più lottare strenuamente contro blogger.
E soprattutto, grazie per i commenti! Che sorpresa, poi, quello di Eli da Londra!

L'ultima settimana è stata, com'era ovvio, pregna della recente notizia, e delle sue conseguenze. L'idea inizia a prendere una forma concreta, specie di fronte alle babbucce regalateci da Mauro e Riky, e di fronte a quanto letto su Internet, ovvero che a questo punto dovrebbe esserci qualcuno grande come un pisello dentro Silvia. Mi rendo già conto? Non mi rendo ancora conto? Ancora non l'ho capito.

Per il resto, continua la vita di sempre. Ormai abituato al comodo appartamento torinese, proseguo le mie giornate lavorative, con la voce di Marino Sinibaldi e le puntate di Storyville su RadioTre, a tenermi compagnia (la scorsa settimana, l'incredibile biografia di William Burroughs). Continuano le mattine fatte di the e biscotti, radiogiornale, fotocopie, tuta; i pranzi trascorsi guardando film giapponesi (il divertente Muno no hito di Takenaka Naoto, la scorsa settimana) o ascoltando "La Barcaccia"; i pomeriggi fatti di caffé, fugaci sortite in centro o a casa di Alice, lavare i piatti accumulati quando capita.

Preferisco lasciare brevi commenti giornalieri che non riassumere lunghi periodi. Anche i sogni si fanno confusi a riportarli a giorni di distanza... credo di aver sognato conigli, zombie, e chissà quante altre cose che non ricorderò mai, non avendole messe per iscritto.

domenica, novembre 05, 2006

calore nel freddo

"Ho più freddo adesso di quando tanti anni fa la neve bianca mi gelò la giacca a vento"

Questa frase dei Baustelle vale per il clima di questi ultimi due giorni, che ha ucciso alcune piante dei nostri balconi, e ci ha costretti a un tempestivo cambio d'abito. Si ritorna ai cappotti, ai piumini, le sciarpe, i guanti, le cuffie. Dopo l'autunno primavera d'ottobre, l'inverno ci è piombato tra capo e collo con un'irruenza spaventosa, e così, inevitabilmente è capitato che negli ultimi giorni si parlasse spesso del tempo, non solo tra estranei, come vuole il testo della splendida canzone che dà il titolo a questo blog.

MA

Ma quella frase dei Baustelle non si riferisce a ciò che sento ora. Se qualcuno verrà a saperlo tramite questo blog, prima che glielo diciamo noi, sarà una sorpresa e ci toglierà il piacere di dirlo a voce, ma significherà anche che qualcuno legge il mio blog, e questo mi fa piacere.
Ebbene...
...Io e Silvia aspettiamo un bimbo, o una bimba. Ne abbiamo avuto la certezza giovedì, dopodiché è iniziato un tour parentale bello ed emozionante che sembrava il Natale, e allora mi sono chiesto se il cambiamento repentino di tempo non fosse un segno, un simbolo, o chissà cosa. Eh sì, Mapomo diventa papà, e Silvia mamma. Questo scatena un passaggio di grado, come dice mio nonno, per tutta la famiglia: padri e madri diventano nonni, fratelli e sorelle diventano zii, nonni diventano bisnonni, ecc. Incredibile come ogni singola azione sia puntualmente collegata ad altre, e ogni vicenda individuale coinvolga immediatamente chi ci sta intorno. E così ci troviamo presi nel vortice delle nascite, da creati diventiamo anche creatori, e perpetuiamo lo scorrere millenario del mondo. Diventiamo un pezzo di storia, teniamo un piede nel treno del passato e un altro su quello del futuro.
Ma a parte tutte queste stupide elucubrazioni, siamo tanto contenti, e ci ha fatto così tanto piacere il calore che ci ha dato chi ci sta intorno. Siamo contenti che in questa futura creatura ci sia un po' di Silvia, ma anche un po' di Giacomo, ma anche un po' di Silvia, ma anche un po' di Giacomo. Siamo contenti di essere arrivati qui. Siamo contenti di questo lieto tornado che travolgerà le nostre vite.
Evviva evviva evviva.

giovedì, novembre 02, 2006

albero stregato


Il solito strano autunno, un po' di freddo ma non troppo. Ieri, alla vigna, sembrava primavera.

Ecco una foto della cosa più fantastica che mi sia mai capitato di vedere in natura. Per chi si trovasse da quelle parti, si trova prima dell'ultimo tornante lungo l'eterna salita che da Rezzo porta a Mulini di Triora, pochi minuti prima che inizi la discesa, sulla destra.
L'abbiamo notato solo noi?
ps.: Le dimensioni sono veramente quelle umane.

mercoledì, novembre 01, 2006

a Canale

Che lunga assenza. Ora fa freddo... non ancora così freddo, contanto che siamo a novembre, ma in questa casa, spenta per tutto questo tempo, regna il gelo.

Troppo tempo è passato per poter raccontare per filo e per segno le ultime settimane. Ma era un po' che non stavamo fermi per un po' di tempo (ora lo saremo fino a domenica, perché Silvia fa ponte). L'ultimo fine settimana siamo andati a Triora per l'incontro sul cinema giapponese ad Autunno Nero. Ci siamo divertiti, e abbiamo conosciuto della bella gente. Il paesaggio autunnale e le viuzze del paese, poi, erano splendide. Abbiamo anche fotografato una meraviglia della natura che più avanti vi mostrerò. Il fine settimana prima siamo andati nella casa di montagna di Mauro, e Riky ci ha cucinati un'ottima cena tedesca. Non ricordo bene cosa abbiamo fatto la settimana prima, ma sicuramente qualcosa. La vita a Torino continua, e mi stupisco di trovarmi spaesato, se mi sveglio di notte nel mio letto di Canale. L'alloggio è comodo, mi trovo bene, lavoro anche di più, e meno male perché le prossime settimane saranno parecchio impegnative. Che freddo, vado ad accendere la stufa.
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