venerdì, maggio 30, 2008

gechi, pesti, narici, bambi, pancetta, brontosauro

Oggi vedo un cielo sereno dopo tanto tempo, anche se qui non ha fatto brutto come su da noi.

Considerazioni veloci e brevi appunti di viaggio:
Gechi
Una delle cose che amo della Liguria è che, a differenza del Piemonte, ci sono i gechi. Da noi ci sono un sacco di lucertole, sì, ma io non ho mai visto un solo geco. La Sicilia ne era piena, e qui ne ho già visti tre. Non so perché mi stiano così simpatici, forse perché hanno le dita un po' come le mie.
Pesti
Abbiamo portato Pietro in spiaggia. Si divertiva un mondo a gattonare sulla sabbia e a fare i pasticci con la paletta e il secchiello. Gli piace un sacco giocare con l'acqua, ma è ancora restio a entrare nel mare. E sulla sabbia gattona come un razzo! Ieri si è arrampicato su fino alla borsa di Silvia appesa al passeggino e le ha infilato una manciata di sabbia nella tasca, quatto quatto. Quando Silvia l'ha scoperto, è scappato sghignazzando come una vera peste. Poi s'è fermato, ha guardato indietro, e ha di nuovo sghignazzato.
Narici
L'altra notte, invece, quando l'ho messo nel lettone, mi ha preso il naso con le dita e mi ha tappato le narici mentre dormivo.
Bambi
Oltre alla paletta, il secchiello, e un camioncino per portare la sabbia (che giochi da bimbo grande... mi fa quasi impressione), Silvia ha preso a Pietro anche un libriccino con la storia di Bambi, perché ultimamente gli piace un sacco sfogliare i libri e mi sta ad ascoltare se gli spiego le illustrazioni degli animali imitandone i versi. Ebbene, io non ho mai visto Bambi... però sapevo che era un cartone tristissimo! Non moriva la madre, insomma? E invece in questo libriccino hanno rivisto la storia e finiscono tutti contenti! Che la Disney operi da sempre un'edulcorazione della realtà e delle fiabe classiche è risaputo, ma io mi chiedo... perché devono eliminare a tutti i costi l'idea della morte dall'universo infantile? O meglio, perché la morte dev'essere, al massimo, riservata soltanto al mostro cattivo, all'Altro da eliminare? Quanto può essere educativo dipingere ai nostri figli un mondo in cui non esiste il dolore della separazione? Mi riprometto di ritornare più approfonditamente sull'argomento, un giorno.
Pancetta
All work and no play makes Jack a fat boy. Ci aggiungerei un gusto per la buona cucina che prima non avevo.
Ho messo su pancetta. Io prima di sposarmi mica ero così ingombrante.
Brontosauro
Ieri sera io e Silvia abbiamo convenuto che se dovessi associarmi a un animale, il più calzante sarebbe certamente il brontosauro.
Aggiornamento: a proposito di Bambi, mi correggo. A quanto pare non è stato cambiato il finale, hanno solo liquidato la madre sorvolando sulla sua morte.

lunedì, maggio 26, 2008

come truman

Siamo al mare. Qualche goccia, tanto vento, ma non fa freddo.

Ieri eravamo in giro per Diano Marina. A un certo punto abbiamo sentito uno strano verso. La prima cosa che ho pensato è stata: "Cosa ci fa un asino in pieno centro?". Si trattava in realtà di un neonato che strillava disperato mentre il padre lo portava a passeggio nel marsupio.
Oggi ripercorriamo la stessa via e, nell'identico punto, assistiamo nuovamente alla medesima scena, esattamente tale e quale, tranne per il fatto che ci siamo incrociati provenendo da direzioni opposte rispetto a ieri. Quel suono potente in lontananza, poi sempre più vicino, fino ad accorgersi che proviene da una minuscola creatura nascosta in un marsupio blu.
Ok, riflettendoci con calma in un secondo tempo viene da pensare che probabilmente abitano proprio in quella via, e che per il padre sia una consuetudine scendere in strada a portare il bambino a passeggio per addormentarlo o dargli un po' di sollievo dalle coliche. Inoltre, per noi quella è la via del ritorno, quindi non era casuale che passassimo da lì, e ciò fa sì che le probabilità di incontrarsi in quel punto non fossero poi così basse.
Però giuro che per un attimo mi sono sentito Jim Carrey in The Truman Show.

giovedì, maggio 22, 2008

linus palm

Stanotte ho sognato che nevicava.

Ho sognato che nevicava, appunto. Ma nevicava grosso come le strisce di stoffa che si inseriscono nei pannolini di Pietro. E io osservavo nevicare dalle fessure della tapparella, in camera da letto. Ho anche sognato che andavo a comperare non so cosa nel minimarket di Lino Palma, che però era gestito da Benedetta, la mamma di Giovanni. A un certo punto sento qualcuno fuori dal negozio, nella piazza della torre, che parla di me in dialetto siciliano. Mi aspetto che entri questa persona, e invece mi si avvicina un tizio con gli occhiali, che mi dice: "Ti ricordi di me? Andavamo a scuola insieme". Io ci penso, ma i due decenni trascorsi dalle medie e dalle elementari è come se si allungassero, formando una barriera insormontabile. Chi è quella persona? Era in classe con me? Forse era un ripetente giunto all'ultimo anno. Forse qualcuno che poi si è trasferito. A un certo punto arrivano anche Vaga e Fabrizio, un mio compagno delle medie che ora vedo molto di rado e con cui ci scambiamo giusto un saluto. Ci mettiamo a mangiare tutti e quattro in un angolo del minimarket, che nel sogno faceva anche da trattoria, di sera. Il tavolo quadrato era posizionato vicino alla cassa, ma era piccolo e si stava molto molto stretti, perché lì vicino era pieno di bottiglie ai piedi degli scaffali. E dire che erano solo le sette e mezza, e il locale era ancora vuoto. Perché mettersi proprio lì, dunque?
In un altro sogno, o forse sempre nello stesso, io e Silvia dovevamo andare a cena dai miei, ma erano già le nove e mezza di sera, ed eravamo in ritardo con i preparativi. Vivevamo sempre nel minimarket. Io ero appena arrivato da un lavoro serale in una fabbrica deserta. Finito il turno, ero tornato di corsa, e i miei passi echeggiavano nell'enorme struttura, vuota come la carcassa di un dinosauro. Il tempo passava. Erano quasi le dieci.

Ora, perché proprio Lino Palma? Saranno un paio di settimane che non ci metto piede. L'unico collegamento che mi viene in mente è troppo assurdo per essere vero, e potrebbe significare che:

a) la mia mente è davvero troppo, troppo intricata
b) si tratta di una inguaribile deformazione professionale, ossia un istinto a tradurre tutto ciò che mi passa davanti
c) quando si è morti di sonno, guardare Lost a mezzanotte mangiando torta e bevendo camomilla fa male

Il collegamento è: la puntata di Lost che abbiamo visto ieri sera si concludeva su Benjamin Linus in mezzo alla giungla. Piena, come al solito, di palme.

sabato, maggio 17, 2008

lettere dal fronte 3

Ieri tutto d'un tratto sembrava di essere tornati a maggio, poi oggi di nuovo una regressione, e siamo ritornati ad aprile.

17-6-1916 Caro marito, vengo con questa mia andi per dirti che siamo in salute come pure posso dirti del nostro piccolo Ottavio. Sto a dirti che il fratello Giovanni e partito per il fronte, appena che io sappia dove si trova te lo faccio sapere. Caro marito, ti prego di scrivermi sovente sovente, non sai con che ansia io aspetto le tue cartoline, credimi che uno dei tuoi scritti, mi sollevano proprio il cuore. Dunque ti prego per piacere di scrivermi, anche i saluti soltanto, perche sapendo che ti trovi nel pericolo io sto molto in pena. Caro marito, guarda di pregare sempre il buon Gesu e Maria Vergine affinché ti aiutano nei tuoi bisogni, e prenderti guarda affinche non ti succeda nessuna disgrazia. Altro non mi resta di salutarti da parte mia e di tutta la nostra famiglia e la famiglia Sperone e ricevi mille baci dal nostro figlio, e saluta il mio fratello da parte mia e dalle due famiglie e ricevi mille baci dalla tua affezionatissima moglie Catterina e figlio.

A margine c'è scritto: "ancora mille baci, moglie e figlio".

18-8-916 Cara moglie, oggi o ricevuto la tua lettera e sono stato contento. Ti faccio sapere che oggi siamo in riposo qui a (ndm.: indecifrabile), e se non arriva niente per una ventina di giorni non andiamo piu in trincea. Sto anche a dirti che ho passato 15 giorni in prima linea ma sono stati lunghi più di un anno, per causa del tempo che ha sempre nevicato e faceva brutto che non si poteva piu resistere, e la neve era alta da 5 a 7 metri. E gli altri 15 in seconda e andata meglio e poi eravamo piu fuori di pericolo. Se Iddio mi da la fortuna di andare a casa, mi ricordo sempre il giorno di Pasqua come lò passato, ho avuto ancora fortuna che uno Istituto femminile di Genova a mandato della roba di lana, e a me mi anno dato un paio di calze e un paio di mutande di lana, e andata bene perche avevo tutto bagnato, e ora qui sembra gia un altro mondo, fa caldo e faremo asciugare tutto. Altro non mi resta che salutarti tu e il nostro figlio e tutta la famiglia. Ti saluto, stai bene e come spero di voi tutti, sono sempre il tuo marito. Bartolomeo Saluti allo zio Domenico e la famiglia Sansun, e tutti gli altri amici e barba Garun.

venerdì, maggio 16, 2008

associazioni di idee

Care nuvole minacciose, io in realtà oggi avrei voluto piantare i pomodori.

L'altro giorno sono andato a visitare il mio orto dopo il temporale. Volevo fare due passi, visto che a causa dell'influenza intestinale (o quel che era/è) non mi muovevo di casa da giorni. Ho affidato la scelta della colonna sonora all'opzione brani casuali dell'Ipod. Quando sono arrivato al fondo dell'orto, sono partiti i Radiohead. A parte zucchini, meloni e un peperoncino totalmente o quasi ricoperti dal fango rappreso, il resto era tutto salvo... ma le atmosfere alienanti della band donavano una diversa sfumatura al tutto, e mi sentivo un marziano che camminava su un cretto di Burri.
Mi è venuta subito in mente la vacanza in Sicilia del 2006 e la fugace tappa alle rovine di Gibellina, io e Silvia completamente soli a percorrere le "crepe" del Grande Cretto come topi sperduti in un labirinto inquietante e surreale.
Ne approfitto per inserire qualche foto di quel bellissimo viaggio di cui, alla fine, non ho mai parlato.


lunedì, maggio 12, 2008

petrolio

Tempo grigio.

Da tre giorni sono afflitto dal mal di pancia. Ho anche un po' di febbre. Sono uno straccio. È maggio e mi trascino per la casa con calzettoni e sciarpa di lana, il pile e una borsa per l'acqua calda.
Ieri c'era la bellissima festa per il compleanno di Milly, e io riuscivo a pensare solo al mio mal di pancia.
Sono in ritardo col lavoro.
E mi chiedo cosa sarà rimasto del mio orto a cui ho dedicato fatica e amore, dopo il temporale di ieri.

Io che sono propenso ad avere pensieri negativi su tutto, in queste giornate così finisco per crogiolarmici, sguazzandoci dentro come un gabbiano in un mare di petrolio.

giovedì, maggio 08, 2008

la contadinella

Cielo azzurro... ovvio.

Qualche tempo fa mi è arrivato un pacco di CD musicali particolarmente succulento, pagato relativamente poco incrociando alcune buone offerte con le saltuarie spedizioni gratuite (sopra ordini superiori ai 50 euro) di IBS e i CD in regalo con spese superiori ai 40.
Tra i vari acquisti, l'unico comprato un po' alla cieca (ormai ho preso l'abitudine di comprare solo cose che conosco bene) è stato un doppio CD di Nanni Svampa, in cui interpreta in italiano le canzoni di Georges Brassens. Una vera delizia, soprattutto per chi, come me, il francese lo capisce sì e no, specie se cantato. La raccolta è ricca di perle e chicche di poesia, irriverenza, dolcezza e umorismo.
Una delle mie preferite è "La contadinella", traduzione di "Brave Margot" di Brassens. Purtroppo non ho trovato nessun video che mostri l'uno o l'altro mentre la canta, ma fortunatamente ne ho beccato uno su youtube in cui la versione di Svampa viene interpretata da un tipo che si chiama Betto e che, a quanto vedo, ne interpreta parecchie di canzoni sul web (grazie Betto). Eccola:

martedì, maggio 06, 2008

piccolo jedi

Sole, ma oggi l'ho visto poco.

Ed ecco il piccolo serissimo Jedi pronto a partire sulla sua bianca astronave!

sabato, maggio 03, 2008

qual è la cosa che vi fa più schifo in assoluto?

Se si ascolta una canzone malinconica come "Little man" di Tom Waits in una giornata calda e assolata come oggi, il paese che ti sfila davanti mentre passeggi assume tinte struggenti, e anche la canzone stessa si fa più intensa. Più che in una giornata di pioggia.

Qual è la cosa che vi fa più schifo al mondo? Credo che ognuno di noi abbia qualcosa di specifico che gli risulta particolarmente stomachevole. Per quel che mi riguarda, sono le gomme da masticare masticate (volevo scrivere "cicles", ma poi mi è venuto in mente che probabilmente questo termine lo capiamo solo da queste parti). L'altro giorno ne ho pestata una... una big babol (non mangiando io gomme da masticare, ho scoperto solo ora che si scrive proprio così!)... enorme... e si è staccata dalla scarpa sul pavimento di casa. Ecco, per me è stata una visione immonda. L'ho coperta con un foglio di scottex e ho chiesto a Silvia se poteva toglierla lei da lì. Intanto mi era passato l'appetito. Quando le passavo vicino, anche se era coperta, guardavo da un'altra parte (ovviamente facendo attenzione a non calpestarla con le ciabatte, altrimenti mi sarei sentito morire). Se l'avessi buttata io, anche usando un foglio o dei guanti, poi mi sarei lavato le mani mille volte.
Non so da cosa dipenda questo mio disgusto. In generale lo provo per tutte le cose masticate e simili, a dire la verità. Una volta, durante un vernissage in una galleria di Torino, ho visto un tizio che si è avvicinato al tavolo degli stuzzichini e per sbaglio ha messo in bocca un nocciolo d'oliva ciucciato, prendendolo dall'apposita scodella degli "scarti" che probabilmente aveva scambiato per una ciotola di pistacchi o che so io. Lui ha fatto finta di niente e con un brivido malcelato ha riposto il nocciolo nella ciotola. Se fosse capitato a me, probabilmente avrei vomitato lì. I semi ciucciati mi fanno un po' schifo, effettivamente. Ma mai come le gomme da masticare masticate.
Forse è tutta colpa di un trauma infantile? Chissà.
Fatto sta che avrei preferito pestare una cacca di cane.

E voi? Dai ché sono curioso, quindi rispondete in tanti, non solo Alice e Riki.

venerdì, maggio 02, 2008

no man is an island

Il sole pare essersi stabilizzato.

Stanotte devo aver sognato parecchio, ma ricordo solo alcuni frammenti.
Ricordo che stavo tornando da chissà dove in macchina, con Silvia e Pietro. A un certo punto ci siamo persi e siamo finiti in un paese sconosciuto. Mi fermo presso un ospedale, per chiedere informazioni, ma quando chiedo ripetutamente: "Dove ci troviamo?", nessuno risponde alla domanda. Chi sbotta in una risatina che sottintende qualcosa come: "Sì, non mi freghi". Chi si arrabbia perché, ugualmente, pensa che sia un trucco per fargli le scarpe in qualche modo. Mi sento straniero in terra straniera. Poi a un certo punto esco nel parcheggio per chiedere a qualcuno al di fuori dell'ospedale, e lì insulto tutti quelli che non mi avevano risposto. Rientrando, vedo vicino agli scalini dell'ingresso un vecchio barbone. Gli chiedo dove ci troviamo, e lui mi risponde: "A Isola d'Asti". Poi il vecchio muore, e così chiedo aiuto.
Nel frattempo, Silvia mi dice che Pietro era caduto dalla scalinata e aveva preso una brutta botta alla fronte. Allora lo prendo, e per distrarlo mi metto a correre nel parcheggio, fino a un albero di mandarini. Lì lo faccio giocare con le foglie.

Ma ricordo anche che, forse in un altro sogno, qualcuno mi ha mostrato un foglio che indicava che, in base a predisposizioni genetiche, a 73 anni sarei probabilmente morto di qualche malattia.
Porta fortuna? Porta fortuna, vero?

giovedì, maggio 01, 2008

diari dell'orto 2

Fantastico sole di maggio.

Ieri ho detto a un mio caro amico che oggi avrei lavorato, e mi sono preso del crumiro.
In realtà, ho festeggiato il primo maggio prendendomi un paio d'ore di fantastico relax dopo pranzo... che per uno che sta tutto il giorno in casa di fronte a un computer, consiste nell'andare a curare il proprio orto in campagna. Oggi ho piantato i meloni, mentre ieri è stata la volta di insalata e zucchini.
I piselli sono già spuntati rigogliosi, le patate crescono decise, mentre più timidamente si fanno avanti fagioli e fagiolini.
Non avete idea di quanto sia soddisfatto dell'orto di quest'anno. Ogni volta che pianto qualcosa, poi mi gongolo per un'oretta. E soprattutto è maggio ragazzi. Sentire l'odore del sole sulla nostra pelle. Assorbire la vitamina D. Vedere di nuovo i colori sulle piante e sugli insetti. Annusare i profumi che fino a oggi sembravano imbarattolati. Sentirci a nostra volta meno inscatolati.
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