mercoledì, aprile 30, 2008

bottino magro

Strange weather.

Poche parole chiave divertenti questo mese. Tante sulla dermatite (e mi fa piacere se il mio post è servito a qualcuno), tante sui vestiti per bambini, ancora qualche ricerca sui costumi di carnevale (ma non è un po' tardi?).
Comunque, ecco le migliori:

1) allattamento a tutta birra
2) troie ecologiche
3) cerca parole che iniziano con cia.....cio.....ciu
4) non so se vi risulta ma non è di certo uno sprovveduto
5) sogni amici buttarsi balcone
6) solletico a un bambino furbo
7) come cucire il capello di robin hood
8) parto chiesa
9) immagini degli angoli più sconosciuti di venezia

sabato, aprile 26, 2008

ragni volanti, piccoli rettili, baci romantici

Sole... la primavera volge verso l'estate?

Pensieri sparsi, dopo tanto tempo:

L'altro giorno, mentre camminavo in via Bonora, sono stato superato da un ragno volante. I ragni volano?

Lo stesso giorno, mentre prendevo il caffé mi sono incantato a guardare il cucchiaino che affondava e riemergeva dal liquido scuro.

Allo stesso modo, mentre ieri sera versavo il miele sul fondo della tazza per la tisana, mi sono messo a disegnare dei motivi con il filo sottile che colava dall'alto. Sembravano spine dorsali di minuscoli rettili intrappolati nell'ambra chissà quando, chissà come.

L'altro ieri sera ho finito La strada di Cormac McCarthy. Bellissimo romanzo... a tratti angosciante ai limiti dell'horror, ma comunque gratificante. È la storia di un padre e un figlio. Chissà che padre sarei in una situazione del genere. Grazie a Mana per avermelo imprestato. Lo consiglio a tutti.
Ora si riparte con il Don Chisciotte.

Avete notato quante cosine ho aggiunto nella colonna laterale del blog? In realtà sono cose inutili che probabilmente non interessano a nessuno. Però così, un po' per riempire lo spazio, un po' per segnarmi le cose, un po' per narcisismo.

Giovedì sera è finito il cineforum con Un bacio romantico di Wong Kar-wai. Ok, sarà anche meno bello degli altri film di Wong, ma devo dire che è sempre piacevole quando ti parlano male di un film e questo poi ti sorprende in positivo. E non mi aspettavo di trovarvi Cat Power, in un piccolo ruolo.

Guardare gli anziani ai funerali di un anziano mi lascia pensieroso e un po' triste.

mercoledì, aprile 23, 2008

pagnone

Dopo tanta pioggia, è tornato il sole.

Ieri è morto mio prozio Dorino, fratello di mio nonno. La morte di una persona vicina porta inevitabilmente tanti rimpianti. Ci saranno di lezione per il futuro?
L'immagine di zio Dorino che mi porterò appresso risale a molto tempo fa, quando ero un bambino e lui mi prendeva sulle ginocchia per farmi solletico alla pancia dicendomi "pagnone pagnone pagnone!", un'espressione senza senso che a me faceva venire in mente una pagnotta e un pancione.
Poi si cresce, e la distanza che separa i vecchi dai bambini, invece di assottigliarsi, aumenta.


sabato, aprile 19, 2008

ventinove... trenta

Sole, con una nuvola che fa capolino dal tetto del brutto palazzo di fronte.

Domani compio trent'anni. Non che ci stia a pensare tutto il tempo, ma effettivamente è un traguardo, specialmente se penso al mio immaginario di quando ne avevo meno. In realtà ti senti più o meno uguale a ieri e all'altro ieri, ma se guardi più indietro, vedi che ne sono cambiate un sacco di cose, senza che te ne accorgessi. E i ricordi sono tanti, ma un po' confusi. Vorrei scrivere un pugno di ricordi per ogni anno di vita, come gli anelli di un albero. Non necessariamente i più significativi, ma i primi che mi vengono in mente. Vediamo cosa ne esce fuori.
A zero sono nato, e probabilmente avrò appoggiato il mio culetto nudo su delle coperte arancioni di ciniglia. A uno chissà, sarò stato poco più grande di Pietro, avrò dormito nel lettino bianco in cui ora dorme lui quando sta dai miei, vegliato da mio fratello e da mia sorella, già più grandini. A due di sicuro avevo con me Bubuno, l'orsetto che si succhiava il pollice che compare nella foto del mio secondo compleanno. O era il terzo? A tre... quando ero piccolo, mi sembrava che ogni mio ricordo risalisse a quando avevo tre anni... ad esempio, mi sembrava di averne tre quando sono sceso per la prima volta da solo nella tavernetta (quello che noi chiamiamo "giocobimbi" e non chiedetemi perché) per prendere qualcosa, forse del pongo. A quattro facevo l'asilo... ricordo l'ampia mensa, i gradini in pietra, il budino alla vaniglia, quelli che si portavano l'olio da casa per mangiare la pasta in bianco. A cinque ancora l'asilo, forse non andavo più sul passeggino, ma ne ho comunque un ricordo probabilmente precedente... a ogni modo ricordo quando andavo con mia nonna o Pina lungo la strada estiva, e ricordo un pacchetto di Fonzies. A sei ho iniziato le elementari... ho un ricordo confuso del primo giorno di scuola, ma ricordo quando abbiamo fatto le forme e i colori con dei modellini di legno colorato... forse a quel tempo c'erano le riunioni dell'Ars Musica, in cui cantavano mio padre e mia sorella, e ricordo una bambina di nome Valentina. A sette cos'avrò fatto: di sicuro d'estate i miei nonni venivano a farci giocare nel cortile... e poi il pentolone della conserva e il rifugio che voleva costruire mio fratello... ricordo che una mattina corsi sul terrazzo cercando mia madre e con mia sorpresa vidi che al suo posto c'era mia nonna. A otto anni... terza elementare... il libro di vacanze azzurro d'estate, il bob e la neve con lo zucchero e il limone d'inverno, e probabilmente è stato a quell'età, o poco più tardi, che ho iniziato a suonare il quartino... mio padre mi fece giurare, su un quadro che ritraeva dei funghi appeso nel corridoio della scuola, che mi sarei impegnato a studiarlo... e invece poi mollai. A nove anni forse iniziai a pattinare con lo Skating Roero... ricordo il mio maestro Carmelo, un medico originario di Siracusa. A dieci anni, quinta elementare... qualche gara, forse gli exogini, ma anche il momento forse di poco successivo in cui mi accorsi, guardando la vetrina delle Sorelle Sacchetto, che i giocattoli veri e propri non mi interessavano più... si andava verso le medie e quello strano e un po' ridicolo desiderio di sentirsi più adulti. Undici anni: le figurine degli Sgorbions, l'enorme libro di epica "Dal mito alla storia". Dodici anni: la bicicletta, le estati con Pajo passate a giocare con l'Amiga e i suoi gettoni omaggio per l'autopista. Tredici anni: la fine delle medie, le patatine e la pizza al taglio, il momento in cui mi sono accorto, non riuscendo a distinguere Pajo che mi salutava, che dovevo mettere gli occhiali. Quattordici anni: i romanzi di Stephen King e i Queen... il senso di distacco da un mondo che preannunciava una stagione introversa... l'inizio del liceo scientifico e la scoperta che io di matematica e fisica non capivo un tubo. Quindici anni: i Pink Floyd, le nuove amicizie, io che mi dimentico di essere al volante sul risciò in gita, e finiamo tutti contro un muretto... le prime cotte. Sedici anni: le lezioni di chitarra, presto abbandonate, nella cascina di un fantastico fricchettone roerino, il ritorno al mondo, Peter Gabriel e la world music, la mia prima mostra con i giovani artisti canalesi, all'ex-cinema Odeon. Diciassette anni: la nascita dei Black Riders, il murales in sala prove, gli amici di Canale. Diciott'anni: la leva del '78. Diciannove anni: la gita a Londra, la fine del liceo, la fantastica mostra-discarica all'Odeon da cui è nata l'amicizia con Silvia, il Punto enogastronomico e le ciucche più belle della mia vita, le serate al Macabre con Vaga... e poi l'inizio dell'università, i primi rudimenti di giapponese, la vita torinese, i cinema. Vent'anni: Silvia a colorare qualunque ricordo. Ventun anni: l'eclissi totale a Salisburgo, le Moretti con Ivan, il pellegrinaggio a Bra dei Pamparato Kuh Cowboys. Ventidue anni: il primo viaggio in Giappone e Silvia che trattiene il pianto alla mia partenza e poi scoppia a piangere quando, lo stesso pomeriggio, va a vedersi Hana-bi. Ventitré anni: il viaggio a Osaka, questa volta con Silvia, e le serate ad Amerika-mura con salsicciotto chimico dei Lawson al mattino e latte al cacao. Ventiquattro anni: il terzo viaggio in Giappone, con Alice, Elisa e Mauro... Yukiko, casa sua e il suo cane Toranpu... fare il cameriere nel ristorante italiano "Al solito posto"... la pedana della Yamanote e la pallina blu. Venticinque anni: la mia laurea e la laurea di Silvia, quando avevo quella caramella giapponese enorme in bocca e la sua relatrice mi chiese qualcosa, e io nel rispondere sembrava che avessi un ascesso enorme... guardare le bottiglie di Frangelico sul nastro trasportatore della Barbero. Ventisei anni: il meraviglioso matrimonio, il distacco dalla casa dei genitori, Roma, Parigi, il lavoro alla Panini. Ventisette anni: il viaggio in Giappone con Silvia e soprattutto la settimana a percorrere in treno il Giappone sud-occidentale (il link porta al mio resoconto, che ho spedito a un sito di viaggi), tuttora il viaggio più bello della mia vita. Ventotto anni: mentre traduco in cucina al caldo della stufa, Silvia torna a casa dopo aver fatto il test, e dalle sue lacrime capisco che è incinta. Ventinove anni: Pietro.

venerdì, aprile 11, 2008

pensiamo ad altro 5: cibi durante l'allattamento

Finalmente oggi è piovuto come si deve!

Nonostante le svariate credenze popolari, e salvo intolleranze alimentari o cose del genere, il linea generale si può mangiare praticamente tutto, durante l'allattamento. Almeno, Silvia ha sempre mangiato di tutto (comprese cipolle, porri, cavoli, fagioli e via dicendo) e Pietro non ha mai avuto mal di pancia, né ha mai rifiutato il latte. Be', magari è meglio evitare vagonate di cibi speziati, quintali di funghi o cose troppo porche. Sembra che gli asparagi possano dare un sapore diverso al latte, ma non è necessariamente detto che al bambino non piaccia. De gustibus... Insomma, ciò che voglio dire è che in teoria non ci sono verdure o cibi sconsigliati di per sé, quindi giudicate in base alle reazioni del vostro bambino e alla vostra esperienza quotidiana. Ovviamente non bisogna esagerare con l'alcol (ma un bicchiere di birra o mezzo di vino al giorno è concesso).

P.S.: Ovviamente quando dico che si può mangiare praticamente di tutto, intendo cose umanamente commestibili e sane. Non mangiate quello che non mangereste normalmente. Niente uranio, bulloni, pejote e criptonite, quindi.

mercoledì, aprile 09, 2008

pensiamo ad altro 3: miele

Sì, piove, ma miseramente.

Oggi sono poco ispirato, quindi mi limito a un'informazione. Un'usanza abbastanza tipica è quella di intingere il ciuccio nel miele per fare stare bravi i bambini. In realtà il miele è sconsigliato prima di un anno di età perché può causare botulismo infantile.

P.S.: Mi sto proprio trattenendo a stento dal parlare di politica dopo le ultime allucinanti affermazioni di certa gentaglia.

martedì, aprile 08, 2008

pensiamo ad altro 2: prodotti per l'infanzia

Piove!

Già prima di nascere, il bambino diventa oggetto delle attenzioni delle ditte specializzate. Ricordo che, durante il corso pre-parto, Silvia è arrivata a casa con almeno un paio di scatole piene di campioncini omaggio "donati" dalle più conosciute ditte di prodotti per l'infanzia. Quando poi il bambino nasce, e in particolare dopo i primi piccoli problemi quotidiani, ci si chiede cosa bisognerà comprare per il suo benessere. Ci si fa prendere un po' dall'ansia al pensiero che bisogna pensare per lui, che ovviamente non può fare niente da solo né può dire la sua. Ed ecco che in quattro e quattr'otto ci si fa prendere da questa sorta di ebrezza d'apprensione e ci si ritrova con le mensole piene dei prodotti più svariati. Salvo poi scoprire che tale prodotto non va così bene, quindi lo si abbandona e lo si lascia da parte mezzo pieno. Se ne compra un altro e così via. Ovviamente, il tutto assume dimensioni considerevolmente maggiori nel caso il bimbo abbia la dermatite atopica come Pietro... ma questa è un'altra storia.
Quello che voglio dire però è di fare attenzione e riflettere bene su ciò di cui il bambino ha veramente bisogno, su ciò che in realtà non gli serve e su ciò che può essere addirittura nocivo. I bambini sono un grosso business, e un neo-genitore è una preda molto facile: un po' perché entra in un mondo nuovo e sconosciuto, un po' perché è titubante e ha paura di sbagliare o di non fare abbastanza per il suo bambino.
Tanto per fare un esempio, sulle riviste specializzate troverete sicuramente delle pubblicità di disinfettanti, che usano lo spauracchio dei fantomatici microbi che ci circondano, più o meno come Berlusconi fa con i comunisti. Be', qui è facile non cascarci, perché è ovvio che questi batteri che tramano contro il nostro bambino sono gli stessi che abbiamo addosso noi e che sono ovunque, e che male potranno mai fare? Di sicuro non possono fare peggio delle sostanze usate per eliminarli (se volete potete anche estendere la metafora su Berlusconi fino a qui). E poi il bambino dovrà pur farsi delle difese immunitarie, no?
Poi ci sono le varie cremine, oli e latti detergenti, paste all'ossido di zinco eccetera eccetera. Tutte cose che possono o non possono servire, dipende dalla situazione e dalla radicalità del vostro approccio (dico subito che il mio non è poi così radicale), ma anche qui bisogna fare attenzione e non dare troppo per scontato che il coniglietto o il cagnolino sulla confezione siano per forza indice di qualcosa di carino studiato apposta per il bene dei vostri bambini. Eh no, perché se fate attenzione agli ingredienti, la maggior parte dei prodotti per l'infanzia che trovate comunemente nei grandi centri specializzati contiene sostanze mica tanto carine! Petrolio in gran quantità, profumi, conservanti e sostanze che possono nuocere o meno (nel caso di dermatite atopica, poi, è davvero il caso di starci attenti visto che possono essere irritanti o allergizzanti), ma che comunque, se uno può evitare...
Quindi il mio suggerimento (che rivolgo anche a me stesso come proposito, perché è una cosa a cui sono arrivato solo di recente) è di prendere come criterio di valutazione di un prodotto non solo la marca, il prezzo o le proprietà indicate sulle confezioni, ma anche e soprattutto gli ingredienti. A questo indirizzo, potete trovare un utile biodizionario che indica le sostanze migliori o peggiori. Ricordate che le prime sostanze elencate tra gli ingredienti di un prodotto sono quelle presenti in maggior quantità... quindi se queste sono ad esempio petrolatum, paraffina o vaselina... beh, vuol dire che il prodotto è costituito per lo più da petrolio, anche se sulla confezione si parla di avena o camomilla.
Andando su questa pagina, invece, troverete anche alcune indicazioni sulla pulizia del bebé, su quali sostanze e quali prodotti è meglio evitare (in particolare vengono menzionati l'olio della Johnson e la Pasta Fissan, ma la situazione è abbastanza generalizzata) e quali invece sono più indicati, ecc... insomma, un approfondimento. Forse qualche accorgimento potrà sembrare un po' esagerato, ma documentarsi non costa nulla... dopodiché ognuno è libero di ridimensionare o comunque fare le proprie scelte.

P.S.: Ovviamente il discorso è valido anche per quanto riguarda i prodotti per gli adulti.

lunedì, aprile 07, 2008

pensiamo ad altro - 1: un consiglio sui consigli

Ma oggi non doveva piovere?

Siccome in teoria (non si sa mai, eh!) si dovrebbe votare domenica e io non ho assolutamente voglia di parlare qui di politica questa settimana, ho deciso di sfruttare gli ultimi momenti di governo non berlusconiano per qualcosa di diverso. Voglio quindi dedicare un'intera settimana alla povera sezione "questioni pediatriche", a cui finora ho dedicato un solo post.

Il primo post lo dedico a... i consigli.

Soprattutto nel primo mese di vita del bambino, è possibile che veniate sommersi di consigli non richiesti, in particolare sull'alimentazione e sull'allattamento. È una cosa stressante, che spesso procura parecchi dubbi e incertezze alle neo-mamme. Come se non ce ne fossero abbastanza. Al primo pianto, qualcuno seminerà il dubbio sul fatto che abbiate abbastanza latte. Sicura che mangi abbastanza? Non avrà bisogno di un'aggiunta di latte artificiale? Qualcuno vi guarderà in maniera strana quando addenterete questo o quel piatto, rovinandovi la cena. Qualcuno insisterà se dite che preferite non bere alcolici, tirando fuori la storia che la birra fa latte. Qualcuno contesterà i vostri metodi per addormentarlo, le vostre decisioni su ciuccio o non ciuccio, ecc. Ovviamente la maggior parte delle volte sono consigli dati in buona fede, ma talvolta risultano un po' pesanti e mortificanti per dei neo-genitori.
Il mio consiglio sui consigli è: documentatevi per conto vostro e regolatevi tenendo conto di quel che dicono gli esperti (che sbagliano pure loro, ma sono pur sempre addetti ai lavori), ma soprattutto fate cosa vi dicono il buon senso e le vostre esperienze quotidiane, e non lasciatevi condizionare troppo dagli altri, anche perché non tutti i bambini sono uguali e hanno le stesse esigenze.
So che può sembrare un suggerimento molto banale, ma è vero.

sabato, aprile 05, 2008

due cose

Sarà, ma io aprile me lo ricordavo piovoso. Anche marzo, a dire il vero.

Due cose:

Ho scoperto che esiste il sito dei Canalensis Brando!

L'altra sera ho visto Paranoid Park di Gus Van Sant. Ovviamente ora non ho tempo né voglia di fare una recensione, ma lo consiglio comunque perché l'ho trovato davvero bello. In generale mi sono piaciuti tutti i suoi ultimi film. Più di quelli vecchi, anche se a dire il vero saranno quindici anni che non li vedo (chiedo scusa a mia sorella che è una fan di Belli e dannati). Questo in particolare, però, mi ha emozionato, divertito, rapito, ammaliato in ogni suo aspetto.

martedì, aprile 01, 2008

diari dell'orto 1

Che caldo oggi!

Dopo i lavori ingrati (erbacce e via dicendo), finalmente anche quest'anno siamo ripartiti con l'orto. L'anno scorso l'avevamo un po' trascurato per via di Pietro, ma ora che può venire con noi e la situazione si è un po' normalizzata, vogliamo fare un bel lavoro.
Innanzitutto vogliamo farlo un po' più ragionato rispetto agli altri anni. Non una cosa qua e una là come al solito.
Oggi abbiamo piantato fagioli cannellini e borlotti, e piselli. Sedano, prezzemolo e carciofi c'erano già.
Oggi si stava da dio al ciabot... un sole caldo e un'arietta fantastica... se non avessi una montagna di lavoro da fare non sarei più tornato a casa.
Se riesco faccio poi uno schemino dell'orto in evoluzione. Volevo farlo con le lettere, ma l'impaginazione mi rovina tutto.
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