mercoledì, luglio 11, 2007

the good son - parte 1

È sera, c'è un venticello fresco, si sta bene.

Sono qui da solo a casa, sono appena tornato dall'ospedale, dove ho lasciato Silvia sul suo letto con Pietro che puppava, ascolto The Letting Go di Bonnie Prince Billy, bevo latte e intanto cerco di risalire indietro ai ricordi degli ultimi due giorni, così da adempiere ai miei doveri di blogger. Sono ricordi un po' confusi, mi sento come un ubriaco che cerca di ricostruire la nottata precedente. Perché sono tanti, quindi sicuramente dimenticherò qualcosa.
Ecco il primo ricordo che mi torna alla mente: nell'ultimo post di domenica, avevo scritto che il cielo si era oscurato di nuvoloni minacciosi. Difatti, lungo la strada per Alba, ci siamo presi un bel temporale... impossibile non pensare a un cattivo presagio. Senonché, proprio sull'ingresso di Alba, le nuvole sono state scavalcate dal sole, e l'acquazzone è diventato una pioggerellina delicata, attraverso cui si stagliava, proprio in direzione dell'ospedale, un arcobaleno pressoché perfetto. La cosa non poteva che metterci di buon umore.
Ho lasciato Silvia di fronte all'ingresso dell'ospedale con i bagagli, e sono andato a parcheggiare. Al mio ritorno, già aveva smesso di piovere e c'era un bel sole forte. Giunti in reparto, è stata la volta della prima visita per Silvia, dopodiché l'infermiera ci ha accompagnati alla stanza, con tre letti ma al momento ancora vuota. Dopo l'esame del sangue e l'elettrocardiogramma, hanno servito da mangiare a Silvia. Poi, intorno alle otto, è andata a farsi applicare il gel per l'induzione, mentre io sono rimasto in camera, a ingannare il tempo leggendo Lone Wolf & Cub. A questo punto, non ricordo molto bene cosa sia successo, tranne che siamo andati in una delle due sale parto per fare un tracciato lungo un'ora. La prima applicazione del gel ha procurato solo lievi mal di pancia durante la notte, senza contrazioni troppo forti. Abbiamo poi deciso di riposarci un po', così Silvia si è coricata e io ho cercato di dormire sulla sedia. C'ero quasi riuscito quando è tornata un'altra ostetrica per fare un altro tracciato. Quando siamo tornati in stanza era l'una passata. L'ostetrica mi ha messo un lenzuolo sul letto vicino, per permettermi di dormire, e ci ha avvisati che sarebbe tornata verso le 5:30 per un altro tracciato e per la seconda applicazione del gel ma, un po' per l'agitazione, un po' per il caldo, un po' per una maledetta zanzara che mi ha punto in dodici punti diversi senza pietà, quella notte io non ho chiuso occhio, e neppure Silvia.
Ora ho troppo sonno per continuare a scrivere, ma in attesa della seconda parte, vi lascio con una foto di Silvia con il piccolo Pietro (3,360 kg, per la cronaca).

(to be continued....)

2 commenti:

Anonimo ha detto...

evviva evviva! Benvenuto al piccolo Pietro e congratulazioni ai genitori!

mapomo ha detto...

grazie! ^__^

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