sabato, luglio 22, 2006

piatti e sfere

Fa caldo, ma se mi tolgo la maglietta mi viene mal di schiena, perché stanotte ho dormito scoperto con la finestra aperta. Oddio, sto invecchiando?

Pensieri sparsi:

Mi sono perso un concerto di Marianne Faithful in Italia (ARGH)

Perché quando sono solo a casa per due-tre giorni aspetto sempre all'ultimo momento per lavare tutti i piatti? Quel cumulo di piatti, specie d'estate, assume un'aria triste. Non mi stupirei se dopo un po' iniziassero a marcire. Eppure lo so che farei prima a lavarli di volta in volta.

Ieri sera siamo andati con Ivan a Scaparone, dove, nel cortile di una cascina-ristorante stupenda suonavano musiche tradizionali franco-provenzali. Ci siamo anche seduti nell'erba lì vicino. Una nuvola cancellava una stella del carro. Negli spazi aperti percepisci di vivere in una sfera. Meli di notte. Rane che gracidano lontanissime, quasi nello spazio. Caldo anche di sera.

Oggi inizia la Fiera del Pesco a Canale. Anche se ormai di peschi qui se ne vedono ben pochi, rimpiazzati da vigneti e vigneti. A questa fiera non c'è mai niente di interessante, tutto è pervaso da quella "estetica anestetica" che i Baustelle cantano ne I provinciali. L'unico posto divertente, per noi, ormai da anni e chissà se ancora, sono le cucine del ristorantino messo su dal comune ogni anno per l'occasione (di qualsiasi fazione si tratti). Io e Silvia siamo lavapiatti storici (8 anni?). I lavapiatti stanno al fondo della cucina, sono quelli con meno responsabilità, solo lavoro manuale, stancante specie dopo un paio di bicchieri di rosso in quel caldo allucinante, stressante nelle ore di punta quando mancano i bicchieri, ma in fondo ci piace credere di rappresentare una zona anarchica e fiera. Non che le altri componenti della cucina siano più serie, anzi. Chissà se è ancora così? Forse no. Quest'anno credo che faremo solo tre-quattro sere al massimo, tanto ci rimpiazzano già le nuove leve.

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