domenica, luglio 16, 2006

nonni

Era tanto tempo che non mi alzavo così tardi, di domenica. Dopo una notte e una mattina a finestre chiuse e serrande abbassate (improponibile tenere le finestre aperte pur abitando in un paesino, perché la piazza qui sotto è rumorosissima), non fa troppo caldo, ma c'è odore di chiuso.
Silvia dorme ancora. Siamo tornati stremati dal concerto degli Strokes, di cui abbiamo visto solo un paio di canzoni dopo le solite mille peripezie in macchina con Ivan (persi tra i capannoni al di là di Corso Regina, caricato un tipo esaurito in macchina che ci ha riportati sulla retta via, vagato ancora alla ricerca di un parcheggio, e poi camminato e camminato, Ivan con la sua borsetta-frigo della Ceres). Poi però abbiam beccato Manu, Diego, Mana, Ichi, Clelia, e a fine concerto siamo rimasti lì, sul prato a parlare, bere, ecc ecc, e si è fatto tardi.

Io e Silvia tornavamo da una giornata in montagna, a Valdieri. Siamo partiti venerdì sera per andare a trovare i miei fantastici nonnini. Cenando alla "Ruota 2", sono tornato in un luogo della mia infanzia, quando papà ci trascinava in montagna a camminare, e l'unico contentino era mangiare lì. L'unica occasione, tra l'altro, per andare a mangiare la pizza fuori, perché la mia famiglia non andava mai a mangiare la pizza fuori. Il menu e il locale, comunque, mi sembravano invariati. E siamo poi ripartiti ieri pomeriggio dopo un rilassante giro in paese, acquisto di miele, lo spassoso pranzetto coi nonni, una visita al fiume, acquisto di formaggio.
I miei nonni gettano sempre le briciole ai passerotti, lì a Valdieri, tanto che ormai si è creato un rapporto di fiducia. Un passerotto l'hanno chiamato Delpiero. I miei nonni sono fantastici, e vengo preso da un senso di urgenza, ogni volta che vado a trovarli.

Nessun commento:

Locations of visitors to this page