mercoledì, luglio 19, 2006

campane, patate, e sogni

frescura:
tra qui e la campana,
i rintocchi (Yosa Buson)

Sembra ricordarmi: per quante ore durerà ancora?

Ieri ho raccolto le mie prime patate... difficile da spiegare a parole, ma è stata una grande emozione infilare le mani nella terra e cercarle.

Stanotte ho fatto diversi sogni. Forse perché, avendo provato a lasciare la finestra aperta, sono filtrati più rumori, e quindi più impulsi. Ricordo infatti di aver sognato qualcuno che sentiva le campane. Silvia invece le ha sentite davvero le terribili campane delle 7, e quindi si è svegliata. Io, fortunatamente, le ho introiettate nel sogno. Poi lei ha svegliato me chiudendo la finestra, però. Ho anche sognato che camminavamo, io e lei, sotto i portici di una città imprecisata. Io mi fermo a un'edicola per guardare i DVD usciti, Silvia intanto si mette a parlare con un vecchio spazzino barbuto, con la faccia vagamente da maniaco. Questi le chiede di aiutarlo a spazzare, ma io le dico che abbiamo fretta, e che ci vorrebbe troppo tempo, e che il comune dovrebbe assumere altri spazzini, se questo non ce la fa da solo. Più avanti c'è una fiera di paese, e lì scopriamo che in realtà lo spazzino era Babbo Natale. Voleva provare la nostra generosità? Babbo Natale?

Ho anche sognato che aiutavamo Mimmo e Serena a tagliare la legna, e che una montagna di legna, sulla quale cresceva uno strano muschio bianco, creava un effetto insolito, mai visto, come i boschi di La principessa Mononoke, o qualche strano, nuovo animale-vegetale.

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