giovedì, maggio 17, 2007

fantasmi e alberi

Tempo così così. Fa più freddo, rispetto alla settimana scorsa.

Faccio una pausa sui ricordi e mi soffermo sui sogni di stanotte: mi trovavo nel cortile di una casa che assomigliava a quella casa dei genitori di Silvia. Faccio per entrare dalla porta, ma guardando nello spioncino, vedo che dentro (lo spioncino dava sull'interno, non sull'esterno) c'è il miagolante bambino-fantasma del film Juon di Shimizu Takashi. Mi sposto allora alla finestra, e lì c'è una donna, che ogni tanto è Kayako, la madre-fantasma dello stesso film, ogni tanto Sadako, il fantasma di Ring, e ogni tanto una ragazzina che mi sembrava un po' una delle bambine di Shining. La finestra era aperta, ma eravamo separati dall'inferriata. Poi non eravamo più al piano terra, ma al primo piano, e io ero appeso in qualche modo al davanzale esterno. All'inizio ho cercato di colpirle (con una racchetta da ping-pong?) un braccio dopo averle trascinato la mano fuori dalle sbarre, ma poi abbiamo iniziato a conversare. Sul davanzale c'erano due specchi, e lei voleva che mi guardassi riflesso. Stando alle sue parole, avrei dovuto vedere me stesso da vecchio, ma io continuavo a vedermi esattamente come ora. Forse perché ero all'esterno? Allora ho provato a infilarmi tra le sbarre, per guardarmi da dentro.
Poi ho visto che in casa c'era la culla con Pipì... volevo entrare a guardarlo, ma ho fatto il giro della stanza e mi sono ritrovato fuori. Non capivo come potesse essere successo, forse perché mi ero messo a rincorrere il fantasma. Ho deciso di riprovare ad andare verso la culla, ma poi dev'essere finito il sogno.

A parte questo, ieri sera siamo andati all'incontro con la pediatra, al corso pre-parto. In una delle sale d'aspetto dell'ospedale c'erano alcuni anziani, tra cui un omone massiccio che tossiva pesantemente, e ho pensato alla paradossalità della cosa... al fatto che un giorno Pipì sarà anziano, e l'avrà partorito la Silvia giovane e bella di adesso. Così m'è venuta in mente la canzone Diavolo Rosso di Paolo Conte, che inizia recitando:

"...
Quelle bambine bionde
con quegli anellini alle orecchie
tutte spose che partoriranno
uomini grossi come alberi..."

4 commenti:

Riki ha detto...

Ma, non so. Alice e tu avete una memoria eccezionale, perchè io dei miei sogni mi ricordo poco. Però devo dire che invece ho due sogni che variano sempre un po' ma tornano sempre. Tutte e due incubi. Nel primo ho di nuovo 14 anni e per una ragione non ben definita i miei hanno deciso di tornare nella Germania Est. Dopo un po' di anni invece, ormai andando all'università, il sogno dice che tornano nel paese in cui ho quasi perso me stessa e la mia anima cercando di sopravivere. Da quando sono in Italia sogno invece di essere tornata dal mio ex.
Nel altro incubo sono in un deserto con una casa di legno e i kaktus. Mia sorellina è ammalata e morirà, non esiste cura. Mi prega di farla morire per non soffrire, e alla fine la sparo. Sto per mettere la sabbia sopra di lei nel buco che ho cavato quando torna mia madre e mi dice che hanno trovato una cura.


Domanda: Tu sogni in colore o in bianco nero?

mapomo ha detto...

Uhm... a colori, direi. Non ricordo di avere mai sognato in bianco e nero. Comunque vedo che pure i tuoi incubi sono parecchio inquietanti!

alice ha detto...

Porca miseria Riki...
Anche io faccio gli incubi, ma mai nulla di così truculento...

Comunque, anche io sogno a colori.

Riki ha detto...

ma sapete che invece c'è un sacco di gente che sogna in bianco e nero? Siamo dirittura fortunati! Perchè non esiste così spesso.
Un altro: Sogno moooolto spesso che mi cadono i denti!

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