È un giorno di sole, vento e nuvole.
Oggi è il giorno della data presunta. Se sono qui a scrivere, ovviamente, è perché il nostro mostriciattolo non è ancora nato.
Stamattina presto siamo andati all'ospedale a fare il tracciato... e siamo stati una mezz'oretta nella sala parto. Sono contento di esserci andato, così ho preso un po' di familiarità con il luogo. La dottoressa (come quasi tutti, d'altronde), trattava Silvia come una bimba, che in effetti, coricata su quel lettone pieno di cuscini, sembrava tale. Hanno imbacuccato tutto il pancione con delle sonde legate a fasce elastiche. Una serviva per sentire il battito del cuore, che sembrava l'arrivo della cavalleria (finalmente l'ho sentito anch'io!). L'altra mi sfugge un po', ma fatto sta che Silvia aveva un pulsante in mano che doveva premere ogni volta che sentiva muovere il bimbo.
C'è un po' di confusione sulla data, perché ci era stata posticipata al tempo della seconda ecografia e non si sa mai bene quale tenere come buona... quindi boh, potrebbe anche essere il 28. Uff...
Prima mi sono coricato dieci minuti e ne ho dormiti cinque. Ho sognato che ero in bici in Corso Regina, a Torino, e a un incrocio perdevo lo zaino in mezzo alla strada. A un certo punto vedo che ce l'ha un omone alto e muscoloso, vestito da giocatore di basket, con la pelle scura, tanti orecchini e un sacco di scritte sulla pelle. Era con un ragazzino, credo volessero giocare a palla in un incrocio del corso. Gli chiedo del mio zaino... che ogni tanto era un quadro. E lui mi fa: "l'ho dato al suo proprietario". E io rispondo: "Eh? E chi sarebbe?". E lui: "Ma come? È Lidia Greed!".
Ora, chi diavolo è Lidia Greed? Ho provato a cercare con google ma niente. Nemmeno scritto Lydia. Nemmeno scritto Grid. Il mistero s'infittisce...
Oggi è il giorno della data presunta. Se sono qui a scrivere, ovviamente, è perché il nostro mostriciattolo non è ancora nato.
Stamattina presto siamo andati all'ospedale a fare il tracciato... e siamo stati una mezz'oretta nella sala parto. Sono contento di esserci andato, così ho preso un po' di familiarità con il luogo. La dottoressa (come quasi tutti, d'altronde), trattava Silvia come una bimba, che in effetti, coricata su quel lettone pieno di cuscini, sembrava tale. Hanno imbacuccato tutto il pancione con delle sonde legate a fasce elastiche. Una serviva per sentire il battito del cuore, che sembrava l'arrivo della cavalleria (finalmente l'ho sentito anch'io!). L'altra mi sfugge un po', ma fatto sta che Silvia aveva un pulsante in mano che doveva premere ogni volta che sentiva muovere il bimbo.
C'è un po' di confusione sulla data, perché ci era stata posticipata al tempo della seconda ecografia e non si sa mai bene quale tenere come buona... quindi boh, potrebbe anche essere il 28. Uff...
Prima mi sono coricato dieci minuti e ne ho dormiti cinque. Ho sognato che ero in bici in Corso Regina, a Torino, e a un incrocio perdevo lo zaino in mezzo alla strada. A un certo punto vedo che ce l'ha un omone alto e muscoloso, vestito da giocatore di basket, con la pelle scura, tanti orecchini e un sacco di scritte sulla pelle. Era con un ragazzino, credo volessero giocare a palla in un incrocio del corso. Gli chiedo del mio zaino... che ogni tanto era un quadro. E lui mi fa: "l'ho dato al suo proprietario". E io rispondo: "Eh? E chi sarebbe?". E lui: "Ma come? È Lidia Greed!".
Ora, chi diavolo è Lidia Greed? Ho provato a cercare con google ma niente. Nemmeno scritto Lydia. Nemmeno scritto Grid. Il mistero s'infittisce...
6 commenti:
Mauro ha proposto una soluzione al mistero: È un messaggio propiziatorio per la nascita. Anagrammato infatti diventa "delega, ridi". Significa quindi che non ti devi preoccupare e che al parto ci pensa Silvia.
Ah ah ah ah ah ah!
Non può essere altrimenti... approvato!
Potrebbe anche essere "Relega i dadi", ma qui il significato si fa più sibillino... io per evenienza se trovo dei dadi li lascio sul balcone...
Arharhar! Ne ho trovato anche uno in tedesco: Adlige Drei. Significa I Nobili Tre. Hmmmmmm, un suggerimento per il futuro?
Volevo comunque solo dire che Pipì è un vero "Made in Italy". Già non rispetta le scadenze....
I nobili tre?! Wow... ancora meglio! Non oso immaginare cosa possa venire fuori in altre lingue...?!
Eh sì, speriamo (almeno, per Silvia), che uscendo non si porti dietro anche una pizza e soprattutto un mandolino!
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