giovedì, settembre 14, 2006

sakebi

Piove, e piove tanto.

Eh già, il resoconto sulle vacanze in Sicilia. Mi do tempo a fine mese, poi l'abbandono.
Ieri sono andato a Milano con Ichi, per vedere Sakebi, l'ultimo film di Kiyoshi Kurosawa passato alla scorsa Biennale di Venezia. Un giornata di pullman, treni, metropolitane, per vedere un film. Ma ogni tanto, va anche bene fare una cosa simile.
Che dire del film? Di certo assai meglio di Loft, e questo lo si deve anche al ritorno di Koji Yakusho nel ruolo di protagonista, che riesce a dare al bel personaggio del poliziotto il giusto spessore, la tristezza, la malinconia. Un film ben girato e ben fotografato, ben sviluppato fino a poco prima del finale, che risulta fin troppo incomprensibile. Ma da qualche tempo Kurosawa sembra aver perso l'originalità che caratterizzava Cure e i film della seconda metà degli anni Novanta. Dov'è finita la geometrizzazione e ambiguità della messinscena? I silenzi, i campi lunghi, i piani-sequenza?
E poi, soprattutto, credo che a Kurosawa abbia fatto male il suo essere uno dei padri fondatori dello psycho-horror giapponese. Ora sembra che gli propongano solo più horror, e lui fa i salti mortali per trovare un approccio originale a una materia ormai consumata. Vorrei che tornasse a fare film yakuza, commedie, drammi familiari...

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