giovedì, settembre 28, 2006

caffé e cani

Da ieri il cielo è limpido, ma la temperatura è ormai guastata, l'autunno ufficializzato dalla data, e il cammino verso l'inverno inesorabile: ho spostato le tartarughe in casa.

Prendo il caffé davanti il computer. Io sono uno di quelli che preferiscono il caffé della caffettiera a quello della macchinetta. Ed è più buono quando Silvia è a casa. Se usi una caffettiera da due, il caffé è più buono se si è in due, perché le dosi sono esatte, proporzionate alla zolletta di zucchero. Non ne ho bisogno, ma potrei riconoscere se Silvia è a casa dal gusto del caffé, in un certo senso.

Stanotte ho sognato tre cani. Due li aveva portati Silvia. Erano marroni, di quelli con tante pieghe nella pelle spessa, a pelo corto. Poi ce n'era uno bianco, piccolino, che sotto aveva un'etichetta con su scritto "Japan".

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