venerdì, dicembre 01, 2006

occupato

Cielo azzurro e foglie gialle, negli ultimi due giorni. Oggi ho messo il becco fuori di casa, e ho sentito più freddo rispetto alle settimane scorse.

Nonostante la mia idea di preparare i post in anticipo, questa settimana il mio cervello non era molto propenso alla scrittura, troppo occupato a districarsi nel complicato fumetto che sto traducendo. Dicembre si prospetta un mese più leggero, fortunatamente, così avrò tempo di pensare al libro e a riprendere il capitolo iniziato, mentre in questi ultimi tempi mi sono limitato a rileggere la tesi, prontamente collocata sulla lavatrice vicino al water, con una matita per segnare gli appunti.
Ieri sera ho finito di lavorare alle undici di sera, ed ero talmente esausto che non riuscivo a dormire. Ora devo solo più raffinare ciò che ho tradotto, quindi oggi sono più rilassato, e mi prendo la mia giornata folk-rock, con i Giant Sand, la voce calda di Cat Power (sto rivalutando The Greatest), i Casiotone For The Painfully Alone, e Devendra Banhart. Uniche interruzioni: l'ultima puntata della serie di “Storyville” sul Quartetto Cetra (la prossima settimana una mini-serie di tre puntate su Andrea Pazienza e la scena musicale bolognese), e gli esilaranti tre quarti d'ora de “La Barcaccia” durante il pranzo (finalmente ho trovato un modo di non annoiarmi quando mangio da solo, senza dover per forza fissare uno schermo o leggere qualcosa – i miei occhi ringraziano). A proposito, ho finito di leggere il delirante Guida galattica per autostoppisti (sì, ma senza i volumi successivi sono rimasto un po' a bocca asciutta, nel finale), e ho iniziato Dance dance dance di Murakami. La prima impressione è che si tratti di una roba onirica del tipo La fine del mondo e il paese delle meraviglie.

Certo che fa proprio caldo in questo appartamento... a Canale mi gelavano sempre le dita mentre lavoravo, col mio tremendo tutone rosso che mi fa sembrare il Gabibbo (fortuna che mi vedono solo i corrieri DHL), e i calzettoni spessi. Ora sono in maniche corte, scalzo, e ho caldo. Meglio approfittarne, finché dura. Fortunatamente, quando torneremo farà bello. Così ne approfitterò anche per fare un po' di movimento in campagna, perché mi sta crescendo un ventre tondo da pesce. Silvia mi dice di fare un po' di addominali, ma a me gli addominali fanno venire la nausea! Non in senso metaforico, avvero proprio una sensazione sgradevole allo stomaco, che poi permane quando torno al lavoro. Vabbè, dai, ora ne faccio qualcuno.

L'altra sera sono venuti a trovarci (finalmente!) Vaga e Ivan, e c'era anche Mana. Siamo andati nel Birrificio qui vicino. Locale molto carino, ma la birra artigianale... così così. Niente a che vedere con quella de Le Baladin, di Piozzo (se solo non fosse così lontano...).

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