lunedì, ottobre 20, 2008

cosa c'entrano i blonde redhead con la filologia cinese

Oggi fa più freddo. L'ottobre caldo giunge già al suo termine?

Il titolo del post di mercoledì scorso, in cui ho abbastanza pretestuosamente inserito il nome di un grande pensatore cinese, mi è stato suggerito da un ricordo riaffiorato proprio in questi giorni ascoltando Melody of Certain Damaged Lemons dei Blonde Redhead. Pensandoci bene, i ricordi riportati finora su questo blog si riferiscono quasi sempre all'infanzia, ma l'infanzia non è stata l'unica mia terra fertile di eventi memorabili. Gli anni del liceo, ad esempio, racchiudono una vera e propria mitologia inevitabilmente rievocata ogni volta che si vedono le vecchie conoscenze di allora. Ma anche gli anni dell'università sono stati anni carichi di bei ricordi: anni nei quali ho conosciuto amici poi entrati di diritto nell'Olimpo dei più cari, e anni nei quali mi sono spensieratamente divertito con Silvia e con i miei vecchi amici.
Il ricordo in questione riguarda un episodio strettamente universitario. E c'entrano appunto i Blonde Redhead, che ho sentito nominare per la prima volta in quell'occasione.
Credo che fosse verso l'estate del 2002, durante uno dei miei ultimi esami: filologia cinese. Un esame composto da una parte di traduzione dal cinese antico e di una parte di storia della filosofia. Un esame che non so bene per quale motivo fui costretto a inserire nel piano di studio visto che ero uno studente di giapponese, ma che si rivelò (a suo modo) interessante.
Dopo i pomeriggi passati a studiare a casa di Alice insieme a Mauro, con Yuki (il gatto di Alice) che si appendeva alle nostre schiene e frugava nei nostri zaini, eccoci al giorno dell'esame, che cadeva proprio durante la stagione dei concerti al Parco della Pellerina.
Il professore entra in classe e chiede subito: "Qualcuno di voi è andato a vedere i Blonde Redhead?".
Alice alza la mano.
Poi lui domanda ancora: "E Nick Cave?"
Questa volta rispondo: "Io".

-Come ti è sembrato?
-Bello, ma magari una quindicina di anni fa sarebbe stato meglio.
-Bravo. La pensiamo allo stesso modo.

Evvai! - penso - L'esame non poteva iniziare meglio!

Quando arriva il mio turno, il professore mi chiede:
- E qual è stato il pezzo migliore, secondo te?
- Mah, probabilmente The Mercy Seat.
- (scherzando) Che ne dici di un trenta?

Adrenalina alle stelle.

Poi però ho preso 27. La parte di storia della filosofia andò di per sé abbastanza bene, quella di traduzione dal cinese classico andò (OVVIAMENTE, aggiungerei) così così.
Ma probabilmente risultò determinante una mia risposta di filosofia. A un certo punto, il professore, forse ingraziato dalle nostre affinità musicali, mi chiese: "Qual è il tuo filosofo preferito?".
Io, che ero più interessato al taoismo e, in particolare, a Zhuangzi, gli risposi, con fare sicuro, qualcosa del tipo (ora non ricordo benissimo):

- ZHAOzi (e meno male che era il mio preferito).
- Lo sai cos'hai appena detto?
- ...No.
- Raviolo al vapore.
- Ah.

6 commenti:

Anonimo ha detto...

divertente :-))

Mauro ha detto...

Aggiungiamo per chi non avesse visto la scena che il professore era sempre vestito come "le iene". Abito nero, cravatta nera, camicia bianca e anfibi ai piedi. Terrificante. Ma alla fine era divertente.
E comunque potrò dire: "Io c'ero!"

alice ha detto...

E poi se non ricordo male Zhuang-zi non era taoista, lo era incece Lao-zi.
Non so se si scrive così...

mapomo ha detto...

No no, guarda che era taoista...

http://it.wikipedia.org/wiki/Taoismo#Testi_sacri

Anonimo ha detto...

Ha ha ha! uhmm... che fame!

Anonimo ha detto...

Giusto.
Tra l'altro ricordo che la mattina dell'esame non mi suonò la sveglia, ma ci pensò Yuki a svegliarmi tipo un quarto d'ora prima dell'appello buttando una bottiglia giù dal tavolo. Lei era cucciola, quindi dev'essere stata l'estate del 2001

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