martedì, giugno 24, 2008

diari dell'orto 3

Perdo un po' di me stesso, sudando sui tasti.

Ieri mattina e stamattina, tra le 7:30 e le 8, sono andato al mio orto, visto che lavorarci più tardi è improponibile, con questa afa. Devo dire che con la quiete mattutina è più bello. Praticamente tutto silenzio, solo qualche cinguettio. Si stava così bene che per una volta ho accantonato l'ipod. Certo, non era poi così presto... se fossi andato un'ora prima sarebbe stato ancora più bello, e in più avrei goduto di un fresco invidiabile. Ma ragazzi, io faccio il traduttore, non il contadino. E smuovermi dal letto dopo una fantastica nottata in cui Pietro si è svegliato solo una volta, non è cosa facile.
Ieri finalmente ho raccolto qualcosa, perché finora avevo soltanto lavorato senza ricevere nulla in cambio. Colpa del tempo che ha rallentato tutto, tranne l'avanzare delle erbacce. In particolare, i piselli hanno accusato il Maggio anomalo e si sono aggrovigliati depressi su se stessi, senza avere la forza di arrampicarsi. Poco importa... del resto a me non piacciono i piselli, e neppure a Pietro. Ho comunque raccolto qualche fagiolino che Pietro ha apprezzato molto, i primi due zucchini e un po' di prezzemolo.
Una cosa che adoro è essere sorpreso dalla velocità della natura. Questa mattina, dove ieri alla stessa ora c'era solo terra asciutta, erano spuntati germogli di zucchino con due foglie larghe come un pollice. Allo stesso modo, facevano capolino quelli dei nuovi fagiolini, con il guscio del seme in testa.
Una cosa che invece adoro un po' di meno è scoprire che una lepre sfacciata si è servita senza alcun ritegno, potando quasi a zero le foglie di una mia pianta di fagioli. Se una di queste mattine ci incontriamo faccia a faccia, non avrò il coraggio di farti del male perché sarai sicuramente troppo carina, ma ti guarderò con un'espressione severa, ma così severa che d'ora in avanti girerai al largo.

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