mercoledì, giugno 25, 2008

orche

Aprire di notte, barricarsi in casa di giorno.

Una delle cose che più amo di Silvia è la sua capacità di cogliere perfettamente l'essenza di una cosa o di una persona con delle immagini, spesso collegate al mondo animale. È una sorta di reciproca intesa telepatica, una capacità di esprimere ciò che entrambi proviamo o vediamo in un determinato momento, come e meglio di me.
Ieri sera siamo andati a cena per il compleanno di Chiara e, come sempre di fronte a un menù appetitoso, abbiamo esagerato con il cibo. L'abbuffata, il viaggio, l'afa, il vino, Pietro che emanava calore come un termosifone... siamo arrivati a casa stremati e gonfi.
Una volta messo Pietro a letto, ci siamo bevuti un bicchiere di acqua e limone in cucina, per dissetarci e aiutare la digestione. Sentivo la pancia così tesa che non sapevo da che lato mi sarei potuto coricare.
Era ormai l'una. Ci guardiamo negli occhi. Io le propongo, un po' a gesti, un po' a parole, di andare a stramazzare sul letto, e dentro di me vedo come l'immagine di un tricheco che crolla sugli scogli, o un enorme dinosauro che precipita al suolo... quando lei salta su e dice: "Come orche piene di delfini?".
Non sto nemmeno a spiegare come e perché quell'immagine calzasse così bene in quel momento, perché la rovinerei soltanto, sminuendone l'efficacia e l'immediatezza. Fatto sta che l'ho trovata sublime e ho riso veramente di gusto con le poche forze che rimanevano.

4 commenti:

Riki ha detto...

Ma che poveri delfini!

Giacomo Calorio ha detto...

Eh beh, ma pure le orche dovranno mangiare! (non credo mangino delfini, comunque). ;-)

Riki ha detto...

Mauro e io giochiamo a Tabu. Lui deve indovinare.
io: Ehmmmmm, è molto grosso!
Lui: Ayer's Rock!
Io: Giusto!

-__-°

Giacomo Calorio ha detto...

'Mazza, questa sì che è telepatia!

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