domenica, giugno 15, 2008

bast

Cielo coperto, una punta di freddo.

Undici anni fa, al tempo in cui ho conosciuto Silvia, lei mi disse che camminando lungo Via Bonora per andare a prendere il pullman diretto ad Alba (eh sì, faceva ancora il liceo), sentiva sempre un gattino miagolare dietro una piccola grata. Infatti, sul muro di un edificio probabilmente abbandonato c'erano, e ci sono tutt'ora, delle finestrelle a circa un metro d'altezza, alcune protette da una rete, altre soltanto da sbarre. Dentro non c'è niente, solo una nicchia piena di macerie di fronte a un muro di mattoni. Ebbene, allora Silvia diceva di aver sentito il gattino miagolare per qualche giorno e, quando infine era morto, si poteva ancora intravedere il corpicino. Qualche volta aveva cercato di mostrarmelo, ma francamente io non sono mai riuscito a vedere niente. A suo tempo comunque non avevo capito bene se l'avesse visto veramente o se si trattasse soltanto di una leggenda metropolitana, e col passare degli anni persino Silvia si è convinta che si fosse trattato di un sogno.
E invece no. Ieri, a distanza di undici anni, passando lì davanti Silvia ha notato che alcune delle macerie erano cadute o erano state spostate, e si vedeva chiaramente il corpicino mummificato del gatto. Non solo, oggi siamo andati a vedere e abbiamo notato che i gattini mummificati erano due, in due finestrelle diverse. Grigi come i pezzi di cemento tra i quali sono morti, con un'espressione triste e disperata sul muso. Sono rimasti lì, per riportarci indietro nel tempo.

5 commenti:

Riki ha detto...

E perché non ha cercato di salvare sto povero gatto? Non c'era verso di liberarlo?
A me qualsiasi animale che sta male fa venire le lacrime, non sanno difendersi o liberarsi da soli e noi uomini non siamo abbastanza interessati.........

mapomo ha detto...

Credo che inizialmente pensasse che lì dietro ci fosse una cucciolata con la madre, e quando ha capito che probabilmente quel gattino (anzi, quei gattini) erano stati abbandonati dalla madre, ormai era troppo tardi. In ogni caso, era difficile arrivare a prenderli, allora. Figurati che io non riuscivo nemmeno a vederli (ed erano già morti, a quel tempo). Francamente non capisco nemmeno come ci siano potuti arrivare, là dentro.

alice ha detto...

Ma poveri piccoli!!

Anonimo ha detto...

Ma sai che mi ricordo anch'io di questa storia...ma è passato così tanto tempo!?!

mapomo ha detto...

Eh sì... siamo invecchiati! E tocca pure a te, tra poco meno di un mese!

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