venerdì, maggio 02, 2008

no man is an island

Il sole pare essersi stabilizzato.

Stanotte devo aver sognato parecchio, ma ricordo solo alcuni frammenti.
Ricordo che stavo tornando da chissà dove in macchina, con Silvia e Pietro. A un certo punto ci siamo persi e siamo finiti in un paese sconosciuto. Mi fermo presso un ospedale, per chiedere informazioni, ma quando chiedo ripetutamente: "Dove ci troviamo?", nessuno risponde alla domanda. Chi sbotta in una risatina che sottintende qualcosa come: "Sì, non mi freghi". Chi si arrabbia perché, ugualmente, pensa che sia un trucco per fargli le scarpe in qualche modo. Mi sento straniero in terra straniera. Poi a un certo punto esco nel parcheggio per chiedere a qualcuno al di fuori dell'ospedale, e lì insulto tutti quelli che non mi avevano risposto. Rientrando, vedo vicino agli scalini dell'ingresso un vecchio barbone. Gli chiedo dove ci troviamo, e lui mi risponde: "A Isola d'Asti". Poi il vecchio muore, e così chiedo aiuto.
Nel frattempo, Silvia mi dice che Pietro era caduto dalla scalinata e aveva preso una brutta botta alla fronte. Allora lo prendo, e per distrarlo mi metto a correre nel parcheggio, fino a un albero di mandarini. Lì lo faccio giocare con le foglie.

Ma ricordo anche che, forse in un altro sogno, qualcuno mi ha mostrato un foglio che indicava che, in base a predisposizioni genetiche, a 73 anni sarei probabilmente morto di qualche malattia.
Porta fortuna? Porta fortuna, vero?

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