mercoledì, aprile 25, 2007

visita all'adolescenza

Fine aprile, e già sembra giugno. Speriamo che il bimbo non si sbagli.

Ieri sera, dopo un'attesa di quattro-cinque mesi, mi è finalmente arrivata l'adsl. Ovviamente la promozione era scaduta, e ora dovrò aspettare una settimana perché me la convertano in flat.
In questi ultimi tempi sono successe un sacco di cose, ma con il lavoro non ho avuto molto tempo per scriverle tutte.
Sabato si è sposato Varaldo, o Varambo, o Rambo come l'abbiamo sempre chiamato noi. Rambo è sempre stato un tipo strano, ma alla fin fine è stato un po' l'eroe della nostra adolescenza: l'autore, durante gli anni di liceo, di quelle azioni assolutamente memorabili che negli anni a venire avremmo ripetutamente rievocato e raccontato ai quattro venti. Alla cena gli abbiamo regalato un kit per un futuro piccolo Varambo: una piccola moto-triciclo, con una piccola borsa-frigo contenente delle ciabattine, degli asciugamani da mare, occhiali da sole da bambino e qualche libro per bimbi. Il tutto ha origine da uno degli atti più memorabili di Rambo, che ho già raccontato pressoché a chiunque: durante una cena di classe, prima dell'ultimo giorno di scuola, decidemmo che il giorno successivo saremmo dovuti andare a scuola tutti vestiti da spiaggia. Ovviamente, tutti noi prendemmo la cosa alla leggera, come un'idea estemporanea dettata dall'alcol e dall'entusiasmo, ma Rambo, che era, ed è tuttora, una persona entusiasta, il giorno seguente venne a scuola in scooter, con infradito, asciugamano sulla spalla, bermuda e (il capolavoro) i libri nella borsa frigo. Una professoressa severa e il nostro preside (che non brillava certo per senso dell'umorismo) gli dissero che così non poteva entrare a scuola. Allora lui tornò a casa e ritornò tutto tirato in vestimenta elegante, con il macchinone del padre e i libri in una ventiquattrore. Tirò fuori la penna dal taschino per firmare la giustificazione e disse "Così va bene?". Ci fu un'ovazione di cinque minuti.
Dopo il matrimonio, io, Mana, Luca, Bolla e Marchisio siamo andati a far visita al nostro vecchio liceo, ormai abbandonato. Un gesto da film sui trentenni, ma è stato divertente.
L'altro ieri, invece, sono andato a vedere il concerto di un altro dei grandi simboli della mia adolescenza: Roger Waters, ex bassista e leader dei Pink Floyd. Bel concerto e grande spettacolo, come c'era da immaginarsi, anche se, com'era ovvio, sembrava un po' di andare a vedere i Pink Floyd in un museo: c'era un po' tutto quel che ci si sarebbe aspettati, senza nulla di più, e gli unici momenti sinceramente emozionanti sono stati quelli di The Final Cut e alcuni di The Wall. Ma sono contento di esserci andato, altrimenti me ne sarei sicuramente pentito, in futuro. E sono contento di esserci andato con Mana, con cui ho condiviso l'amore per questa band, nei primi anni di liceo.

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