lunedì, agosto 14, 2006

tapparelle e interni scuri

Qui si continua con l'aria frizzante, chissà come farà in Sicilia, sabato?

Ieri sera è di nuovo crollata la tapparella dello studio. (T_________T)
La tapparella cadente fa parte di quel tipo di imprevisti che detesto. Mi mettono in crisi, mi scombinano la giornata (eh già, perché capitano sempre quando ho una montagna di lavoro e i miei punti di riferimento sono in vacanza), non ci dormo la notte. Mentre non dormivo ho escogitato un piano, cercando di riportare alla memoria quando Vaga me l'ha aggiustata l'ultima volta. Appena Silvia si alza, ci provo. Altrimenti dovrò chiamare mio nonno. Io non è che sia proprio pratico, di queste cose.

Ogni tanto mi tornano in mente ricordi remoti che prima chissà dove si erano infilati, giù nella memoria. Per esempio, ieri è riemerso il ricordo di Pinota, la madre di mio padrino, e un vago sapore di quando andavamo a trovarla, da bambini. Sapore di mobili e interni scuri, inghiottiti dalle ombre, pizzi e centrini, odori intensi... niente di più. Potrei anche confondermi.

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