lunedì, agosto 07, 2006

ricordi

Fresco, fresco, stanotte quasi freddo.

Ieri sera abbiamo visto un video sulla fiera del pesco girato nel '97 da Virginia, ovvero nove anni fa. L'avevo visto solo una volta, all'epoca, quindi era materiale vecchio di quasi un decennio, che veniva dissotterrato solo ora. In questo decennio sono successe parecchie cose... ho iniziato l'università, io e Silvia ci siamo messi insieme, ci siamo laureati, ci siamo sposati, abbiamo trovato un lavoro. Eh già, perché in quell'estate io avevo diciannove anni, e Silvia doveva ancora compierne diciassette. A pensarci, vengono i brividi. La cosa più fantastica di quel video è che riprende proprio la situazione in cui ci siamo conosciuti, e non so se è da tutti godere del privilegio di potersi rivedere allora, in quei giorni, in quello che, in un contesto decennale, pare un istante. Silvia aveva i capelli corti e la permanente, e io i capelli lunghi ed ero secchissimo (mi si vedevano tutte le vertebre e le costole). In generale, in quel video erano tutti più magri, tranne Giò, che era più cicciotto.
Le scene più belle da rivedere e più cariche di nostalgia sono quelle girate nella cucina del
"Punto" (il nostro primo anno da lavapiatti) e all'ex cinema Odeon, dove si teneva la mostra dei giovani artisti in cui esponevamo sia io che Silvia. Il Punto era diversissimo, più grezzo, meno professionale, con i soldi tenuti in uno scatolone e la cucina in legno e lamiera. Eh sì, ed era più bello, se mi perdonate la banalità e la retorica. Lo stesso vale per le feste in generale... sembrava di vedere un video di quarant'anni fa: ma è possibile che nell'arco di dieci anni si possa avvertire uno scarto tale da far sembrare allora tutto più fresco, più semplice, più genuino, meno costruito, meno artefatto, magari barotto ma mai pacchiano come ora? O è solo un'operazione dettata dalla nostalgia?
Per quanto riguarda la mostra dei giovani artisti, allestita ricreando una discarica all'interno del cinema e ospitante le più varie cose, dai lavori scolastici alle mie pretenziose sculture... saremmo stati anche degli illusi, un po' ridicoli nel nostro tentativo di voler fare chissà cosa e nel sentirci così fuori da ogni riga, ma col senno di ora, direi che eravamo tutti fantastici, e abbiamo fatto bene a fare ciò che sul momento ci sembrava bello fare, e che da allora, purtroppo, più nessuno ha fatto a Canale. I finti barboni col carrello della spesa e che dormivano sul bancone, televisori accesi, finti gatti randagi, bidoni dell'immondizia, tutto un cinema tappezzato di cartacce e immondizia, il muro che i visitatori potevano abbattere con una mazza, l'estemporanea notturna in cui si vede chiaramente quanto eravamo fuori di testa, ognuno che provava a far qualcosa, anche chi non aveva mai disegnato prima, mentre chi ha sempre disegnato dormiva, beveva, faceva danni o sprecava fogli, le scritte senza senso, la gente che ci criticava e quella che rideva di noi, Vaga che disegnava su un banco di scuola, seduto sulla tazza di un cesso in disuso. Se non avessimo fatto tutto ciò, non avremmo potuto guardarlo anni dopo con occhi critici, distanza, un sorriso, o semplicemente nostalgia. Cosa non si crea, mettendo in relazione il presente e il passato. Che emozioni. Che belli, i ricordi.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Sì, i ricordi secondo me sono una di quelle cose che dà significato alla vita... Quelli belli e quelli brutti, anche se questi ultimi alla fin fine, digeriti da anni e anni di rimiginamenti, finiscono quasi sempre per diventare belli.
Ti capita mai di pensare, mentre stai vivendo qualcosa di bello, a quando, tra dieci anni, questo qualcosa sarà un ricordo, e cominci già da ora a vederlo con una patina di nostalgia, e ti si stringe il cuore...
Setsunai---

alice

mapomo ha detto...

Eh sì, insomma, come direbbe il mio omonimo...

...
E pur mi giova
la ricordanza, e il noverar l'etate
del mio dolore. Oh come grato occorre
nel tempo giovanil, quando ancor lungo
la speme e breve ha la memoria il corso,
il rimembrar delle passate cose,
ancor che triste, e che l'affanno duri!

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