mercoledì, settembre 03, 2008

coerenza

Di nuovo sole, ma abbiamo scavalcato il mese, ed eccoci a settembre.

Quando facevo prima liceo, iniziai ad appassionarmi ai Pink Floyd. Partendo da The Wall, divenni nel giro di un paio d'anni un grande fan del gruppo, e mi procurai in breve tempo gran parte dei loro CD. Col tempo i gusti cambiano un po' e si conoscono cose nuove, quindi ora i Pink Floyd non occupano più lo spazio che un tempo occupavano nella mia vita "musicale", ma ovviamente continuano a piacermi, e ascolto sempre volentieri album come Animals (forse il mio preferito - giusto la settimana scorsa ho messo Dogs come canzone del lunedì e, ovviamente, la potete trovare al fondo della lista del player). Come molti di voi sapranno, la storia dei Pink Floyd è abbastanza articolata, e il gruppo ha avuto sostanzialmente tre leader: Syd Barrett (che non solo ha fondato il gruppo, ma che è anche stato il protagonista del primo post di questo blog), Roger Waters (che ha preso le redini dopo l'abbandono del primo per tutta la durata del loro periodo d'oro) e infine il chitarrista David Gilmour, che ha assunto il comando dopo la dipartita di Waters, che da Animals in avanti aveva iniziato a fare un po' il dittatore. Ora, io sono sempre stato sostanzialmente un watersiano che serbava un grande affetto per Syd Barrett. Ciò significa che ascoltavo anche gli album solisti di questi due (nonostante Waters non abbia combinato un granché da solo, a parte il bello seppure un po' datato Amused to Death), ma non mi sono mai e poi mai azzardato ad ascoltare i dischi dei Pink Floyd successivi all'abbandono di Waters. Sì, ero un po' infantile e discretamente fondamentalista in questo. Un po' come quando ho aspettato almeno un paio di anni prima di vedere il remake americano di Ring. Non so, ma non mi andava proprio. Consideravo i Pink Floyd di Gilmour un esproprio, una cosa che non aveva ragione di esistere.
Ora che sono passati un po' di anni, mi rendo conto di essere stato un po' troppo severo con il chitarrista, che è stato in gran parte artefice delle sonorità del gruppo nonché l'interprete di alcuni dei loro pezzi più memorabili, per quanto Waters fosse la "mente" che condizionava pesantemente gli album degli anni Settanta. E poi devo dire che, quando ho assistito quasi per caso, durante un compleanno di Vaga e Giuppy, alla loro reunion in occasione del "Live 8" sul maxi-schermo di un pub, mi sono commosso.
Così oggi, visto che Deezer mi dava finalmente l'opportunità di ascoltarlo liberamente e senza impegni, mi sono deciso a vincere la mia ritrosia, e ho messo su The Division Bell, album che al tempo della sua uscita sbeffeggiavo largamente pur non avendolo mai sentito...

È UNA LAGNA.

Ho fatto bene a scartarlo per tutto questo tempo.

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