venerdì, agosto 29, 2008

piccoli rimpianti

Un altro mattino di sole. Peccato che sia sveglio dalle 4:30 (e non per colpa di Pietro).

Il pomeriggio dell'ultimo giorno al mare, visto che al mattinoPietro si era dimostrato sì restio come al solito ad entrare in acqua, ma non tanto da piangere e, anzi, aveva addirittura accennato dei sorrisi, abbiamo deciso di portarlo a fare un ultimo fugace bagnetto. Mentre eravamo tutti e tre in acqua, vediamo apparire un testone che faceva facce buffe in direzione di Pietro. Apparteneva a un omone afroamericano e devo dire che faceva il suo bel strano effetto, vederlo comparire in acque liguri, tra anziane madame e bimbetti.
Abbiamo scambiato due parole. Lui mi dice che non oltrepassa quel punto perché non sa nuotare. Io gli rispondo che anche per me è lo stesso, e mentre parlo mi rendo conto di quanto è arrugginito il mio inglese parlato. E già, perché se scrivere e soprattutto leggere in inglese fa parte della mia quotidianità, francamente non ho molte occasioni di parlarlo. Ma le occasioni basterebbe crearle, no? Vabbè, io sono impedito a parlare anche in italiano. Comunque gli chiedo di dov'è e lui mi dice che viene da New York, ed era lì con qualche amico genovese. Non sapendo che altro dire, vado da Pietro.
Tornati in spiaggia, ci siamo incontrati nuovamente. Il newyorkese e i suoi amici italiani stavano proprio sull'asciugamano accanto al nostro. Era un tipo simpatico e faceva un sacco di complimenti e facce buffe a Pietro. Una di quelle persone che ci sanno fare con i bambini, insomma.
Comunque, gli chiedo se posso scattare una foto di loro due insieme. (la vedete qui accanto... Pietro non era del tutto convinto). Lui acconsente felice della cosa. Poi vanno via, ci si saluta, e finisce lì.
E io rimango a pensare. Mi dico che sarebbe stato carino se gli avessi chiesto l'indirizzo email per mandargli la foto. Mi dico che, di già che c'ero, potevo anche conversare un po' di più. Idealmente mi fa piacere incontrare persone di ogni parte del mondo, così come italiani di ogni parte d'Italia. Sono orso sì, ma non sono un misantropo . Mi incuriosiscono gli altri. E invece no. Mi fermo sempre prima e spreco queste occasioni. Perché essenzialmente sono una persona timida. E perché temo sempre di parlare a sproposito. Alla fine, mi dico che forse non ne vale la pena. Questo aspetto di me mi secca particolarmente. Ci sono tanti aspetti della nostra personalità che non ci garbano. Col tempo, li si accetta. Io poi sono pieno di difetti: sono smemorato, disordinato, non so parlare, sono ansioso, pauroso, ecc ecc. Questo però è uno degli aspetti che accetto di meno.
Nel profilo qui a fianco ho scritto che vorrei morire come il suonatore Jones, con "ricordi tanti e nemmeno un rimpianto". Però mi accorgo che, in realtà, il mio carattere mi porta a vivere di tanti piccoli rimpianti.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Mi fai venire sempre più voglia di mare!
Non prendere questi momento come occasioni sprecate, ma come momenti vissuti. Hai avuto la possibilità di fare amicizia, di parlare con gente che non conosci. Non sempre ci si rimane in contatto, quasi mai, ma rimane il ricordo di aver incontrato persone fantastiche che ti ampiano l'orrizonto, ogni volta un po' di più. È quello la vita, una catena di incontri che a momenti ti cambiano la vita, o anche no. Ma qualcosa dentro di te viene sempre cambiato. Non essere triste di non aver sfruttato il momento, ma felice di averlo avuto.

alice ha detto...

Concordo con Riki. La vita è fatta di contatti, di persone incontrate e viste mai più. Se poi le frequentassi, non sarebbero più affascinanti come invece sono. Conserviamone solo il ricordo.

Anonimo ha detto...

Ma è "Pajo" afroamericano!!!

mapomo ha detto...

riki e alice: sì, però ecco... a me piacerebbe essere una persona che a me stesso farebbe piacere incontrare. Qualcosa del genere, credo.

vaga: ahahahahahahahhaha!

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