venerdì, gennaio 25, 2008

lettere dal fronte 1

Il sole tramonta.

L'altro ieri Pietro si è preso l'influenza e, come l'ultima volta, ha pensato di condividerla con il suo papà e la sua mamma. Sono qui davanti al computer e mi sento un rottame.
Siccome in questi giorni mi è passata la voglia di scrivere del presente e del futuro, ho pensato di rifugiarmi un po' nel passato e inaugurare una nuova sezione del blog, forse la prima interessante da tanto tempo (almeno per me). Come forse ho già detto da qualche parte, una cosa che mi emoziona sono le foto vecchie, in particolare quelle che ritraggono persone in qualche modo a me vicine. Adoro lasciare stagionare le foto e poi ritrovare sapori e sensazioni che avevo dimenticato o che forse non ho mai provato, ma che aleggiano come fantasmi nell'aria che mi circonda e che conosco: la realtà di un paese di provincia che è molto cambiato nel corso dei miei trent'anni di vita, oltre che rispetto a prima che nascessi.
Allo stesso modo, mi emoziona anche vedere le foto della gente che non c'è più, così come amo sentire le parole che descrivono un mondo che io non ho mai visto e che ormai esiste solo nei ricordi di persone dalle vite, purtroppo, effimere.
(Scusate se oggi scrivo in maniera sconclusionata e da cani: è la febbre).
Ebbene, tutto questo per dire che, a partire da oggi, voglio proporre ogni tanto vecchie foto e vecchie parole, quelle dei miei avi, che mio padre ha conservato. Per testimoniare le loro esistenze e le loro vicende.
Il primo filone riguarda una selezione di lettere che si scambiarono i miei bisnonni (Bartolomeo Calorio e Catterina Sperone, ovvero i genitori di mio nonno "Tavio") durante la prima guerra mondiale.
Ricordo il grande ritratto ovale di quell'uomo, Bartolomeo, nel salotto dei miei nonni (che ora è il nostro salotto). Ricordo i suo baffi, la sua uniforme.
Morì in battaglia sul fronte austriaco.

Ecco la prima foto, che rappresenta la coppia, probabilmente il giorno del matrimonio.


Ed ecco la trascrizione della prima lettera, tenera e commovente.


Canale, 8-3-1916
Caro marito,
dopo sei giorni dalla tua partenza ieri o ricevuto la tua bella lettera che da me era tanto desiderata, credi mi sono molto rallegrata nel riceverla credi gioivo e avevo il cuore che mi batteva e le lacrime agli occhi non potevo più nemmeno dissigillarla, la forza del batticuore che io avevo, ma poi mi sono tranquillizzata un poco, me, e anche i nostri genitori nel sentire che al momento stai bene di salute e che al momento sei ancora fuori dal pericolo.
Caro marito sto a dirti che quella lettera lo gia letta piu di 20 volte tutti i momenti la guardo la leggo e la rileggo la faccio baciare dal nostro caro figlio, e vedendo che e fatto da te mi rallegro un poco il mio cuore, e mi consolo un poco, persino la mamma dice non lai ancora letta abbastanza? ma io non guardo nessuno, io leggendola mi sollevo un poco da quelle pene e mi pare di vederti vicino che mi parli insieme, e sembra che sia arrivata soltanto in quei momenti.
Caro Bartolomeo ti prego quando mi scrivi di non darmi piu del voi perche anche da lontano mi pare di essere sempre tua moglie come prima, e oso a dirti ancora di piu affezionata di prima, intanto scusami se ti dico questo, non e per offenderti ma solamente per unaltra volta che tu faccia piu attenzione quando mi scrivi poi mi sono messa persino a ridere e dicevo per ora comincia a darmi del voi, ma lo so che tu essendo tanto buono con la tua cara moglie non lai fatto con nessuno motivo, e credo che anche tu lo abbi fatto per una facezia per consolarmi un poco, dunque perdonami se ti dico questo e ti prego di non offenderti perche io o detto questo per farti ridere un poco perche mi ai dato del voi.
Intanto ti dico che siamo tutti in salute come speriamo di te anche il nostro Giovanni a scritto che sta bene e non sa ancora niente riguardo alla sua partenza. Caro marito non posso esprimerti il dolore che o provato nella tua partenza dalla stazione di Alba credimi che la strada per ritornare a casa non lo piu vista, e credo che anche tu avrai fatto un viaggio molto addolorato. Dunque fatti coraggio, guarda di sostenerti per bene per non venire ammalato e se hai bisogno dei soldi o qualche altra cosa mandalo a dire che te ne mandiamo, guarda di non stare con pochi soldi in tasca perche delle volte e pericolo mandarti lontano e se non ai dei soldi non puoi sostenerti come ai bisogno. Ti prego di ascoltare i tuoi superiori affinche non ti castigano e prederti guarda riguardo al portafoglio, di non perderlo e che non te lo prendono mettilo sempre nella tasca secreta che ti o fatto. Intanto mandami a dire se la cravatta ti piace perche desidero saperlo. Caro marito mi raccomando te di pregare e di renderti di cuore a qualche Santo o qualche Madonna ove desideri te, alla tua idea, perche ti faccia la grazia di ritornare a casa sano e salvo, e quello che li prometti quando sarai a casa di farlo, ti prego di farlo con devozione. Ti dico questo perche a renderti te, vale piu che a renderti noi da casa. Mi raccomando se ti mandano giu di non fare tanto il curioso e di assicurarti alla tua vita. Ti dico che mentre ti scrivo abbiamo ricevuto la cartolina del mio caro fratello Antonio e siamo stati contenti. Ti prego di scrivermi appena ricevuto la lettera e di scrivermi sovente sovente perche io preferisco una tua notizia che tutte le cose di questo mondo.
Addio ricevi tanti saluti dal figlio di Sansun che si trova anche lui vicino a Cividale e presto a detto che ti scrive, e poi ricevi tanti saluti da tutta la nostra famiglia e la famiglia sperone e barba Garun e la zia Carolina e barba Minot e la zia che anno anche loro ricevuto la tua cartolina e ora sono rimasti amici il nostro padre con lo zio Domenico, vengono sempre a casa nostra a veliare. Ricevi ancora tanti saluti dalla nostra famiglia e ricevi tanti saluti e baci da chi sempre ti ricorda tua Aff.ma moglie e un bacio dal tuo e nostro figlio Ottavio che anche lui prega per te.
Catterina

A margine ci sono due note:

Quando scrivete mandate sempre notizie uno dell'altro, ricevi baci dalla tua moglie e figlio, addio

L'indirizzo del nostro Giovanni
Calorio Giovanni
3a Artiglieria di Montagna 51a Batteria forte S. Giuliano Genova

6 commenti:

guccia ha detto...

Mi sembra di avere incrinato una intimità fragile, ma è tanto emozionante, è fatto del sapore degli affetti sinceri, dei sacrifici, degli stupri, che l'amore di una volta in particolare doveva subire.

Luca ha detto...

ciao, complimenti per il tuo blog e per quello che le tue parole hanno saputo suscitare in me... mi piacerebbe linkarti sul mio blog
Leggevo dei tuoi interessi, dei tuoi gusti musicali... io ho appena postato qualche parola su rino gaetano sul mio blog...
Spero che passerai e lascerai una tua impressione...
io tornerò sicuramente a trovarti...
a presto,
Luca
P.S.: sTRANGE wEATHER un nome originale, che in inglese suona meglio!!

Riki ha detto...

Ma quanta tenerezza fa! Che strano vedere l'italiano della prima guerra mondiale, come scrivevano senza mettere la "h". Ma è una cosa regionale o si faceva dovunque?
E lui non è mai più tornato da questa guerra? Che tristezza... nella seconda guerra mondiale il mio bisnonno faceva l'interprete per non dover combattere alla fronte, e così è sopravvissuto. Ma mia nonna è comunque cresciuta senza padre.
Se questi sono i tuoi bisnonni, quanti anni ha tuo nonno adesso? Perchè il mio bisnonno ha combattuto nella seconda guerra mondiale, mica nella prima! E mia nonna ha appena 75 anni...

mapomo ha detto...

* Guccia: sì, è vero, a leggere delle lettere così intime e private avendo pure il senno di poi, ci si sente quasi un po' in colpa...

* Luca: grazie dei complimenti! Faccio un salto a lasciare un commento su Rino... ^__^

* Riki: le "h" mancanti e la punteggiatura un po' strana non sono dovuti tanto all'italiano dall'epoca quanto al livello di istruzione dell'epoca, credo. Oltretutto immagino che mia bisnonna fosse molto più abituata a parlare piemontese (come si nota da certe espressioni) che italiano.
Mio nonno, l'Ottavio di cui si parla nella lettera, è morto quando facevo il liceo. Comunque ho anche le sue lettere durante la seconda guerra mondiale, anche se non le ho ancora lette... più avanti magari trascriverò anche quelle!

alice ha detto...

ma che triste...
e poi non è tornato?
...

mapomo ha detto...

Eh no... però ora chiederò altre informazioni su di loro a mio padre...

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