martedì, gennaio 30, 2007

micah p. hinson e green sleeves

C'è il sole e non fa eccessivamente freddo.

Ieri sera mi sono concesso un'uscita e sono andato a vedere il concerto di Micah P. Hinson allo Spazio 211, insieme a Mana, Vaga, Ivan, Armando e Giulia. Solo sei euro e un ambiente raccolto erano il set ideale per un cantautore del genere, ed è stato davvero un concerto emozionante. Lui, voce e chitarra, sul palco con quell'aspetto così difficile da associare a quella voce profonda, accompagnato da una sola persona che suonava di volta in volta il banjo o la batteria. Interpretazioni intense, da ascoltare restando a bocca aperta (sebbene alcuni del pubblico preferissero commentare ogni tre secondi questo o quell'aspetto esibendo le loro conoscenze musicali, senza ascoltare il concerto).

Un paio di settimane fa, invece, non ho resistito e mi sono comprato il ricco e stravagante cofanetto natalizio di Sufjan Stevens, che ho ascoltato e riascoltato in questi giorni. Tra le varie canzoni originali e cover natalizie, c'era una versione cantata di Green Sleeves che mi ha riportato alla mente la sigla di un videogioco d'avventura (King Quest II?), con cui io e mio fratello giocavamo, ormai quasi una ventina d'anni fa, su un minuscolo Apple IIC.

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