mercoledì, novembre 22, 2006

città incantata

Cielo limpido, montano, e fuori, odore di foglie marce. Stamattina ho comprato mandarini e arachidi, per sentire il sapore di dicembre.

Stamattina ero sveglio già prima delle sei. Speravo di godermi gli ultimi mesi di sonno decente, e invece niente. Così mi sono messo a lavorare alle 6:30, e oggi dopo pranzo ho dovuto coricarmi. Un'oretta, nelle intenzioni, ma ero tanto stanco da dimenticarmi la sveglia, e così mi sono svegliato alle 16:20. Ora è meglio che mi dia da fare. Questa settimana, a Storyville, vita e suoni dei Clash. Così, sull'onda biografica, ora mi riascolto, mentre lavoro, l'album di commiato di Joe Strummer (coi Mescaleros), Streetcore: un buon album. Ormai ho preso l'abitudine di ascoltare Storyville mentre lavo i piatti (quindi verso le 16), così unisco l'utile al dilettevole e non rischio di distrarmi mentre lavoro. I piatti a quell'ora sono già un po' incrostati, sempre che non siano della sera prima...

Ho cambiato idea a proposito del romanzo da leggere, così ho iniziato la lettura di Guida galattica per gli autostoppisti di Douglas Adams, tanto per cambiare un po'. Ne avevo sentito parlare quando facevo il liceo, poi non ho avuto mai occasione di leggerlo, e infine, qualche anno fa, un amico che non vedo da parecchio, Claudio, me ne ha regalato una copia che gli cresceva, e solo ora l'ho presa in mano. È questo il bello dei libri, dei DVD, dei CD, ecc... uno può anche comprarli e lasciarli poi a prendere polvere sugli scaffali per anni, decenni, e poi quando arriva il momento adatto sono lì, immutati. Davvero divertente l'inizio, sono curioso di leggere il seguito.

L'altro giorno io e Silvia ci siamo rivisti La città incantata di Miyazaki. La prima volta che l'ho visto ero a Osaka, con la piccola Nozomi in braccio, mentre Mauro faceva da poltrona all'ancor più piccolo Yusuke (che poi ci ha fatto un'imitazione del topo trasformato in bimbo del cartone, che a sua volta imitava Chihiro mentre schiaccia il vermicello).
Non me lo ricordavo così bello, emozionante, genuinamente commovente. Poi l'immaginazione di Miyazaki è davvero vulcanica e fuori da ogni schema. Il personaggio di Chihiro semplicemente adorabile, e tutti gli assurdi mostriciattoli e divinità di contorno una vera delizia. E per finire, c'è una visione estremamente matura e sfaccettata della realtà delle cose (priva di antagonisti assoluti), per un film dedicato all'infanzia... e poi vogliamo mettere Chihiro che sale sul treno che corre sull'acqua insieme all'indecifrabile “senza-volto”?

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