venerdì, novembre 14, 2008

sognare come austin stevens

La mattina il piumone ti assorbe sempre di più.

È da parecchio che non parlo di sogni. Effettivamente, negli ultimi tempi li ricordo di meno al mattino, oppure non sogno niente di significativo. Ieri notte però ho avuto un brutto incubo difficile da dimenticare. Ho sognato che in casa era entrato un varano che sembrava provenire dritto da un documentario di Austin Stevens. L'animale si aggirava per la cameretta di Pietro, ma il nostro bimbo non c'era più. Era nascosto da qualche parte oppure l'aveva mangiato il varano? Non sapevamo come fare. Nel sogno, diversamente dalla realtà, i varani ingoiavano intera la preda come fanno i serpenti, quindi la mia speranza era che fosse ancora vivo, ma bisognava pur sempre catturare il rettile. Come in altre situazioni d'emergenza, è venuto Vaga ad aiutarci, e alla fine forse siamo riusciti a catturarlo e a imbavagliarlo con lo scotch, ma nel momento della verità mi sono svegliato.

Credo che tutto abbia origine da una canzoncina della mia infanzia che mi sono ricordato di recente, e che canto sempre a Pietro per farlo stare buono mentre lo cambiamo:

L'anaconda è un serpente
che ti avvolge lentamente
se ti avvolge l'anaconda
la tua vita è più gioconda.

5 commenti:

alice ha detto...

Nonostante questa canzoncina ti faccia venire gli incubi a distanza di 30 anni, ti ostini a cantarla a tuo figlio? Salvate questo povero bambino!!

Riki ha detto...

Alice, mi parli dall'anima. Povero Pietro.

mapomo ha detto...

Ma a lui piace...

Mauro ha detto...

Certo che se l'alternativa è sentire la storia dei coniglietti suicidi o essere paragonato a delle coscine di pollo... l'anaconda dev'essere un toccasana!
Vogliamo aggiungere l'uomo nero e il lupo, almeno gli facciamo subito tutto il set di fobie? Che non ti lamenti poi quando a 12 anni vuole andare a sballarsi in disco e ti considera un matusa!

mapomo ha detto...

Beh, c'era anche quella storia che mi raccontava mia nonna, del tipo che veniva sotterrato in un campo e rimaneva un mignolo fuori... e un bracciante lo taglia col falcetto e ne fa uno zufolo...

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