mercoledì, novembre 19, 2008

sconfitte

Che freddo, stamattina!

Negli ultimi giorni ho rallentato un po' il ritmo per vari motivi. Pazienza. Francamente non ho mai pensato di riuscire a mantenere a lungo il ritmo di un post per giorno feriale.
Altra sconfitta è quella sul fronte dei libri: ho piantato in asso Il dottor Faustroll. Non che mancasse di fascino, per carità, ma io quando la sera mi metto a letto voglio leggere qualcosa che mi trascini, e non che si faccia trascinare (questa credo sia più o meno una citazione di qualcuno ma non so di chi). Insomma, già faccio un mestiere di tipo intellettuale a cui si aggiungono mille cose a cui pensare... alla sera sento il bisogno di allentare un po' le redini. Per di più, io sono una persona che si distrae facilmente, per cui un libro del genere mi richiede uno sforzo di concentrazione notevole. Chi me lo fa fare, insomma? Più o meno per gli stessi motivi ho anche abbandonato dopo poche pagine la lettura successiva, che conto però di riprendere in tempi più tranquilli: Quer pasticciaccio brutto de via Merulana di Gadda.
Su consiglio di una mia amica mi sono quindi dato alla lettura di Una donna spezzata di Simone de Beauvoir... e le cose vanno decisamente meglio.

Ecco l'inizio:

"Lunedì 13 settembre. Les Salines
È uno scenario piuttosto ordinario quest'abbozzo di città abbandonata ai bordi di un villaggio e al margine dei secoli. Ho percorso una metà dell'emiciclo, ho salito la gradinata del padiglione centrale, e per un pezzo sono rimasta a contemplare questi edifici costruiti per fini utilitari e che non sono mai serviti a niente. Sono solidi, esistono, eppure il fatto di essere abbandonati li trasforma in un simulacro fantastico; di che cosa, non si sa. L'erba calda, sotto il cielo d'autunno, e l'odore delle foglie morte m'assicuravano che non avevo lasciato questo mondo, ma ero tornata indietro, nel passato, di duecento anni..."

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