giovedì, marzo 27, 2008

amen

Un po' d'aria culla le foglie della mimosa qui fuori.

Stanotte ho sognato che io e Silvia ci aggiravamo nei corridoi di un'accademia d'arte di una famosa città. Avevamo una sedia, una di quelle che si usano a scuola, da aggiustare. Per farlo staccavamo viti ad altre sedie. Dopodiché bisognava avvolgerla nel cellophane come qualcuno fa con le valige all'aeroporto, e spedirla.

Qualche tempo fa avevo accennato all'uscita di Amen, l'ultimo album dei Baustelle che a un primo ascolto mi aveva parzialmente deluso.
Dopo ripetuti ascolti, invece, devo dire che è davvero un ottimo album. Ha tre o quattro brani che personalmente non mi convincono pienamente, forse, e magari ha anche uno stile più pesante rispetto agli altri album, a cui si aggiunge un'eccessiva lunghezza che non ne snellisce certo l'ascolto... ma nel complesso devo dire che è un album ricchissimo.
Riascoltando Sussidiario illustrato della giovinezza, ci si accorge di quanto i Baustelle siano cambiati nel corso dei quattro album, e allo stesso tempo non si può che constatare la coerenza di fondo del loro universo musicale e lirico. Ritroviamo in Amen le stesse atmosfere maudit, i gli stessi personaggi laidi e dannati, la stessa sensualità e la stessa propensione per un estetismo decadente. E poi nomi propri, luoghi e tempi specifici che tradiscono una propensione alla contestualizzazione, nonché una visione letteraria e soprattutto cinematografica delle cose, tradita anche da una passione quasi ossessiva per le citazioni di nomi e opere della storia del cinema, dell'arte e della letteratura (basti pensare a Baudelaire, ma non solo).
Eppure credo che sia sbagliato accusarli di ripetersi, perché se così può sembrare a una prima analisi, addentrandosi nell'album ci si accorge di come ogni loro album tratti gli stessi temi offrendone una sensibile variazione, tanto nei testi quanto nelle sonorità. Nel primo caso, mi sembra che Amen sia l'album dei Baustelle che assume sfumature maggiormente politiche (in particolare Colombo, Charlie fa surf, Il liberismo ha i giorni contati e infine la ghost track Spaghetti Western), e in generale quello in cui si fa maggiormente strada la dimensione collettiva rispetto a quella privata. Ciò avviene anche nell'ambito del ricordo, un altro tema fondamentale in Sussidiario illlustrato della giovinezza e La moda del lento. Ai ricordi privati di Le vacanze dell'83, La canzone del riformatorio, Gomma e Love Song, si sostituisce, per esempio, quello collettivo di Alfredo. Dimensione collettiva e privata si fondono poi meravigliosamente nella bellissima L, il cui tema "astrale" fa molto David Bowie, e in L'uomo del secolo.
E infine è banale ma innegabile: da anni non si trovava in Italia uno capace di scrivere testi come Bianconi. Capace cioè di coniugare forma e sostanza, la musicalità della lingua italiana con un significato tangibile, profondo e "necessario". In altre parole, la capacità di usare le parole giuste nel punto e nel modo giusto. Tanto per citare il primo verso evocativo che mi viene in mente, da Antropophagus visto che ancora non ne ho parlato: "Mangiamo a pezzi i nostri figli e qualche avanzo lo incartiamo dentro un foglio di giornale, prima o poi ci servirà/Amiamo l'uomo e il suo sapore, i signori e le signore, il loro eterno roteare come agnello nel kebab". Ma una cosa che apprezzo dei testi dei Baustelle è anche il gusto di giocare sottilmente con la lingua e con le rime, come nel verso di Il liberismo ha i giorni contati che recita: "Per questo le avanguardie erano ok, almeno fino al '66".
Concludo dicendo che la Bastreghi canta sempre meglio.
Vabbè, fatto sta che ora posso dire che questo disco mi è piaciuto e merita. Qui sotto potete ascoltare la commovente Alfredo (non si sente benissimo, ma giusto per un assaggio...).


6 commenti:

Massy Biagio ha detto...

Sto cercando Bloggers a cui piaccia la musica italiana e che vogliano fare scambio di con il mio sito che parla di questo eccolo http://canzoniitaliane.blogspot.com/ ho un'apposita pagina dove ci sono i miei "web fiends": I links dovranno essere permanenti. Lasciami un commento sul Blog, grazie.

Massy Biagio ha detto...

Ok, allora facciamo così: il mio indirizzo e mail è blogmasterpg chiocciola hotmail punto it scrivimi che ci mettiamo d'accordo.

mapomo ha detto...

Ehm... ci mettiamo d'accordo per cosa? ^_^
Ho provato a lasciare un commento sul tuo blog ma non so se è rimasto.

Massy Biagio ha detto...

Come mai hai questo sito da tanto tempo e hai solo 1710 di pagerank? mi sembra alquanto strano. ma sei iscritto alle directory per blog? se non , inizia e inoltre inizia pure a 'postare' i Toui articoli sui Social Bookmarks, così i tuoi lettori si decuplicheranno in pochi giorni. D'altronde se scriviamo sui blogs è per far conoscere i nostri pensieri a più gente possibile, giusto? Ecco una directory -la più importante- technorati.com e un social: OkNotizie: vai su un motore di ricerca e cerca gli indirizzi iscriversie postare è tutto gratuito!

Massy Biagio ha detto...

Controlla nella pagina 'web friends' del mio blog, già ho messo il link Volevo evitare di lasciare 10 commenti sui blogs, per questo volevo mi scrivessi, ma va bene anche così, se sta bene a te...Prima ho digitato male, il Tuo pagerank del Blog è 1/10 la pagina dove ho messo il Tuo link è 2/10 la mia home page è 4/10 Google ha 10/10... ogni pagina web ha un Suo valore, ma te non te ne intendi molto da quello che ho capito o sbaglio? Ora devo andare a fare una visita oculistica, il Pc mi sta mandando in malora la vista, ci si risente più tardi. Buona mattinata.

mapomo ha detto...

Guarda, effettivamente non me ne intendo molto e ti ringrazio di cuore per l'interessamento, ma francamente la cosa non mi interessa più di tanto. Scrivo questo blog per le persone che mi conoscono. Se poi ci capita anche qualche navigatore incauto mi fa piacere, ma diciamo che non ne faccio una ragione di vita... quindi diciamo che sto bene così con il mio piccolo numero di lettori.

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