lunedì, febbraio 18, 2008

alfredo

Oggi c'è il sole. Prima un cinguettio quasi m'illudeva dell'arrivo della primavera, ma fuori mi sa che fa freddo.

Prima sono passato in Via Bonora vecchia e ho notato che avevano buttato giù un muro e una porticina verde che vedevo sin da quando ero piccolo. Quella porta in realtà non si affacciava su niente, però un po' mi è dispiaciuto...

Questo mese è uscito il nuovo album dei Baustelle: Amen. Personalmente, è stato un evento molto atteso.
Me lo sono ascoltato un po' di volte, ma ancora non riesco a metterlo a fuoco del tutto. Da una parte mi ha colpito meno degli altri album e (per ora) non mi ha ancora convinto pienamente.
D'altro canto, però, spiccano almeno tre o quattro pezzi molto belli. Uno di questi, intitolato Alfredo, racconta la tragica vicenda di "Alfredino" Rampi, qualcosa di cui sento di avere un ricordo, anche se forse è impossibile perché a quel tempo (nel 1981) avevo solo tre anni. Si tratta di una splendida canzone, che immagina da un lato i pensieri del bambino con tenerezza e pudore, e dall'altro evoca l'Italia che in quegli anni assistette allo spettacolo della morte.
E io... non so, ma da quando è nato Pietro, mi commuovo più facilmente quando c'è di mezzo l'infanzia. L'altra notte non riuscivo a togliermi dalla testa quel bambino e i suoi genitori.

9 commenti:

Anonimo ha detto...

Anch'io ho un vago ricordo, anche della diretta televisiva, e ancora oggi in prossimità di un qualsiasi tipo di pozzo ho leggermente paura! Probabilmente le raccomandazioni dei miei dopo l'accaduto hanno avuto il loro effetto!

mapomo ha detto...

Ma sai che ho pensato la stessa cosa? Da piccolo mi ricordo che i miei mi dicevano sempre di stare attento ai pozzi, quando eravamo in campagna.

Riki ha detto...

C'è un film americano che tratta una cosa del genere. Una piccola bambina cade in un pozzo strettissimo nel giardino e la polizia e i vigili del fuoco si mettono a salvarla. In questo caso sono riusciti....che tragedia.

alice ha detto...

Io ovviamente non posso ricordarlo, ma attraverso probabilmente i racconti e le raccomandazioni dei grandi, i pozzi sono stati uno degli incubi della mia infanzia...

Urania451 ha detto...

"alfredo" è una canzone dolce e commovente...ho avuto modo di ascoltare "amen" e penso che sia un album davvero grandioso, più bello della "malavita", forse solamente diverso e più maturo.
Anche "Panico" e "Colombo" le continuo ad ascoltare :)
La storia di Alfredino l'ho sentita diverse volte alla tv (dovevo ancora nascere nell'81!), se non sbaglio qualche anno fa era tornata a galla per un fatto simile (poi dimostratosi una burla).

mapomo ha detto...

urania451 * Più ascolto Amen e più mi piace, anche se comunque un po' meno dei precedenti e per ora sono ancora convinto che sia un album un po' troppo prolisso. Oltre ad "Alfredo", a me piacciono molto "L'uomo del secolo" e "Baudelaire", ma anche "L" e "Antropophagus". Forse verso la fine l'album cala un po'... ma comunque devo ancora assimilarlo... chissà.

mapomo ha detto...

In ogni caso meritano un applauso le rime:

"per questo le avanguardie erano ok
almeno fino al '66"
(Il liberismo ha i giorni contati)

e

"non c'è sindacato
non c'è stato
mai nessuno che mi ha amato"
(Antropophagus)

alice ha detto...

Cavolo, oggi questa canzone fa ancora più impressione... E tristezza... E tanta, tanta impotenza...

mapomo ha detto...

Veramente... una coincidenza proprio triste... poveri piccoli

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