venerdì, febbraio 16, 2007

l'inverno sta finendo

Ormai è passata la metà di febbraio, e il freddo è così così.

A dispetto della giornata luminosa, sto ascoltando un disco cupissimo, quasi funereo: Maaaet, dei finnici Tehni. È molto bello, ma forse farei meglio a cambiare e a tenerlo per l'imbrunire.
Finito il cofanetto della prima serie di Lost, e iniziata la serialità della seconda, che ci occupa una sola sera a settimana, le ultime serate le abbiamo impiegate a cercare un nome per il nostro ometto. Sarà una lunga scelta, mi sa. La nostra mente è sempre più rivolta a lui. D'altronde, anche fisicamente è sempre più grande e presente. Ieri ho sentito un paio di calcetti, e questa volta non ci sono dubbi. Devo dire che è impressionante... sembra che voglia uscire... ho visto troppi horror giapponesi.
Entro il fine settimana dovrei finire il libro, e finalmente sono ritornato in pari con i manga. Insomma, il lungo, lunghissimo inverno sembra ormai giunto al termine.
Stamattina sono uscito per andare a spedire il file dell'ultima traduzione, ma, con mia sorpresa, alle 9:30 l'Internet Point era ancora chiuso. Così mi sono fatto un giro alla Feltrinelli, dove mi sono comprato Storie di uno scemo di guerra di Ascanio Celestini (che, devo ammettere, conosco solo perché l'anno scorso ha vinto il premio del pubblico di Fahreneight) e alla FNAC, dove ho rovistato tra le occasioni e ho trovato From Her to Eternity di Nick Cave a soli 5 euro (la pazienza premia) e il disco del 1974 di Paolo Conte a 10. Sono stato tentato da Avalanche di Sufjan Stevens, sceso finalmente a 11 euro, ma poi ho deciso che prima voglio assimilare per bene tutti gli altri suoi CD, altrimenti rischio l'indigestione. Non ricordavo che i negozi (tranne i grandi centri) aprissero così tardi, a Torino. Camminare per il centro a quell'ora fa uno strano effetto. È deserto e incontri le persone più strane. Però una bella passeggiata mi ci voleva proprio... sto sempre chiuso in casa, e anche a Torino faccio sempre lo stesso percorso: Via Reggio-Via Rossini-Corso Regina-Corso S.Maurizio-Via Montebello.
Da qualche notte ho ripreso a sognare animali e cose strane. L'altra notte ho sognato uno strano essere... una specie di proteo gigante, con strani baffi al muso, simili a dei cucchiai. Viveva nell'acqua bassa di un torrente e il corpo, un incrocio tra una grossa salsiccia arrotolata e quelle tende a “salamini” di certi negozi (ci sono ancora?), terminava con lunghe zampe... direi almeno una ventina.
Stanotte invece ho sognato una vespa, che cercavo di ammazzare finché non è caduta su una stufa, carbonizzandosi. In quel momento, mi ha fatto pena.
Ho anche sognato un incrocio tra Lost e Il Pasto Nudo, in cui Bill Burroughs/Peter Weller iniettava con un fucile una strana sostanza blu a Sayid, per fargli provare delle allucinazioni. Il mattino seguente, in quella specie di accampamento nel deserto in cui si svolgeva il sogno, si veniva a sapere che Bill aveva sedotto Sayid.
Silvia ha ipotizzato che sia tutta colpa del sedano-rapa di ieri sera.

P.S.: Finito Tanizaki, ora ho iniziato Papà Goriot di Balzac. Ho fatto un po' fatica a entrarci, ma mi piace sempre di più.

Nessun commento:

Locations of visitors to this page