lunedì, marzo 31, 2008

l'ingerenza della chiesa in sala parto

Io un po' di freddo in casa ce l'ho, ma sarà perché sto sempre fermo.

Eccoci al consueto appuntamento con le migliori chiavi di ricerca del mese. Niente di troppo entusiasmante, questa volta.

1) assistenza papa sala parto
2) creare un video sull'infanzia di mio cugino
3) denti sporgenti battute
4) disegni di calabroni per bambini
5) foto del bambno quando gli viene cambiato il pannolino all' asilo nido
6) giocare a calcio col raffreddore
7) parole e immagini che iniziano e contengono cia cio ciu
8) traduci in inglese oggi ce il sole
9) troie con marziani
10) facce mozzate

venerdì, marzo 28, 2008

preghiera in marzo

Preghiera in marzo

"Lascia che sia fiorito
Signore, il suo sentiero
quando a te la sua anima
e al mondo la sua pelle
dovrà riconsegnare
quando verrà al tuo cielo
là dove in pieno giorno
risplendono le stelle.

Quando attraverserà
l'ultimo vecchio ponte
ai suicidi dirà
baciandoli alla fronte
venite in Paradiso
là dove vado anch'io
perché non c'è l'inferno
nel mondo del buon Dio..." (f.d.a)

giovedì, marzo 27, 2008

amen

Un po' d'aria culla le foglie della mimosa qui fuori.

Stanotte ho sognato che io e Silvia ci aggiravamo nei corridoi di un'accademia d'arte di una famosa città. Avevamo una sedia, una di quelle che si usano a scuola, da aggiustare. Per farlo staccavamo viti ad altre sedie. Dopodiché bisognava avvolgerla nel cellophane come qualcuno fa con le valige all'aeroporto, e spedirla.

Qualche tempo fa avevo accennato all'uscita di Amen, l'ultimo album dei Baustelle che a un primo ascolto mi aveva parzialmente deluso.
Dopo ripetuti ascolti, invece, devo dire che è davvero un ottimo album. Ha tre o quattro brani che personalmente non mi convincono pienamente, forse, e magari ha anche uno stile più pesante rispetto agli altri album, a cui si aggiunge un'eccessiva lunghezza che non ne snellisce certo l'ascolto... ma nel complesso devo dire che è un album ricchissimo.
Riascoltando Sussidiario illustrato della giovinezza, ci si accorge di quanto i Baustelle siano cambiati nel corso dei quattro album, e allo stesso tempo non si può che constatare la coerenza di fondo del loro universo musicale e lirico. Ritroviamo in Amen le stesse atmosfere maudit, i gli stessi personaggi laidi e dannati, la stessa sensualità e la stessa propensione per un estetismo decadente. E poi nomi propri, luoghi e tempi specifici che tradiscono una propensione alla contestualizzazione, nonché una visione letteraria e soprattutto cinematografica delle cose, tradita anche da una passione quasi ossessiva per le citazioni di nomi e opere della storia del cinema, dell'arte e della letteratura (basti pensare a Baudelaire, ma non solo).
Eppure credo che sia sbagliato accusarli di ripetersi, perché se così può sembrare a una prima analisi, addentrandosi nell'album ci si accorge di come ogni loro album tratti gli stessi temi offrendone una sensibile variazione, tanto nei testi quanto nelle sonorità. Nel primo caso, mi sembra che Amen sia l'album dei Baustelle che assume sfumature maggiormente politiche (in particolare Colombo, Charlie fa surf, Il liberismo ha i giorni contati e infine la ghost track Spaghetti Western), e in generale quello in cui si fa maggiormente strada la dimensione collettiva rispetto a quella privata. Ciò avviene anche nell'ambito del ricordo, un altro tema fondamentale in Sussidiario illlustrato della giovinezza e La moda del lento. Ai ricordi privati di Le vacanze dell'83, La canzone del riformatorio, Gomma e Love Song, si sostituisce, per esempio, quello collettivo di Alfredo. Dimensione collettiva e privata si fondono poi meravigliosamente nella bellissima L, il cui tema "astrale" fa molto David Bowie, e in L'uomo del secolo.
E infine è banale ma innegabile: da anni non si trovava in Italia uno capace di scrivere testi come Bianconi. Capace cioè di coniugare forma e sostanza, la musicalità della lingua italiana con un significato tangibile, profondo e "necessario". In altre parole, la capacità di usare le parole giuste nel punto e nel modo giusto. Tanto per citare il primo verso evocativo che mi viene in mente, da Antropophagus visto che ancora non ne ho parlato: "Mangiamo a pezzi i nostri figli e qualche avanzo lo incartiamo dentro un foglio di giornale, prima o poi ci servirà/Amiamo l'uomo e il suo sapore, i signori e le signore, il loro eterno roteare come agnello nel kebab". Ma una cosa che apprezzo dei testi dei Baustelle è anche il gusto di giocare sottilmente con la lingua e con le rime, come nel verso di Il liberismo ha i giorni contati che recita: "Per questo le avanguardie erano ok, almeno fino al '66".
Concludo dicendo che la Bastreghi canta sempre meglio.
Vabbè, fatto sta che ora posso dire che questo disco mi è piaciuto e merita. Qui sotto potete ascoltare la commovente Alfredo (non si sente benissimo, ma giusto per un assaggio...).


venerdì, marzo 21, 2008

la doppia vita di mapomo

Primo giorno di primavera.

Alcuni mesi fa, Milly ha trovato a Stia, in strada, il volantino di una mostra di ritratti dalla collezione d'arte contemporanea di Palagio Fiorentino. Sopra c'era questo disegno, forse un autoritratto dell'autore, così me l'ha portato.

Non vi ricorda nessuno?

Effettivamente, nemmeno io posso negare la somiglianza, anche se ha la faccia un po' più allungata.

Mia madre, da vera mamma, ha commentato: "Tu sei più bello".

martedì, marzo 18, 2008

lost in ceriale

Mancano solo le rondini.

Ieri ho detto che avrei parlato della nostra permanenza a Ceriale, e una volta ogni tanto intendo mantenere la promessa.
Credevo che con Pietro avremmo viaggiato molto di meno, e invece siamo sempre in giro. Certo, la Liguria è molto vicina, ma direi che è l'occasione giusta per vederne un po'. Anche perché, con un padre amante della montagna, io il mare l'ho visto poco durante la mia infanzia. Io della Liguria avevo un immaginario un po' legato ai palazzoni anni settanta costruiti lungo le coste per accogliere i turisti. In realtà, scopro sempre di più la bellezza dei suoi vicoli, della verticalità dei suoi edifici, e soprattutto dei suoi borghi. In particolare, questa volta mi sono piaciuti Finalborgo e Peagna, il primo un posto in cui essere idealmente bambini e giocare a pallone con gli amici, il secondo un luogo in cui rintanarsi in una vecchiaia da orsi.
La nostra quotidianità ligure consisteva in mattinate lavorative per me, mentre Silvia e Pietro andavano in spiaggia a farsi rincorrere dalle onde e giocare con la ghiaia della spiaggia. Qualche pomeriggio mi sono concesso una gitarella insieme a loro: in macchina fino a Finale ed Alassio, a piedi fino a Peagna. Oltre all'ottima pizza ad Albenga, mangiata in compagnia di Chiara e Stefano, siamo andati a mangiare fuori una sola volta, in un posto davvero carino: l'Osteria Mezzaluna ad Alassio, che offre ottimi piatti mediterranei accompagnati da canzoni di cantautori italiani (De André in testa... come potevo non trovarmi a mio agio?) e musica dal vivo. Ci siamo trovati davvero bene, e anche Pietro ha gradito.
Che altro dire?
Ah sì, la TV. Normalmente guardo poco la televisione, un po' perché non ne ho l'occasione, un po' perché non ne sento il bisogno, un po' per inguaribile snobismo. Però, in questo breve periodo di disintossicazione da Internet, che solitamente uso anche per tenermi informato, almeno i TG dovevo pur vederli... e ho un po' confermato il mio sospetto: so che è banale dirlo, ma praticamente si salva solo il TG3. E non mi sto riferendo alla faziosità o meno dei servizi, ma proprio alla qualità delle scalette... è il TG in cui meno premono il pedale sulla cronaca nera o sulle notizie totalmente inutili (vedi i servizi strambi sugli animali del TG2). Sullo stesso canale, ho trovato anche interessante il programma di Augias verso ora di pranzo. Bello anche Report la domenica sera, che non ero mai riuscito a vedere. Poi ho anche fatto qualche giro su MTV, che di solito guardo solo per South Park. Soliti video spazzatura, particolarmente irritanti quelli delle varie cantanti o gruppetti finto-rock e finto-trasgressivi fatti con lo stampo (ci uccidete anche il rock!). L'unica cosa che mi ha interessato e divertito è stato il video di Parco Sempione di Elio e le Storie Tese, che si ispira a The Ring (più che altro al remake americano) ed è stato realizzato dalla mitica Shortcut Production (eh sì, sono un fan di Maccio Capatonda). Il video lo potete trovare qui.

Vabbè, ho brontolato abbastanza. Torniamo a noi.
Sebbene l'ultimo giorno la dermatite di Pietro sembrasse essere tornata praticamente al punto di partenza, per ora (tocco ferro) io la trovo un po' migliorata... la crosta sulla guancia è meno essudante e più simile a un rossore. Inoltre, ma forse è solo un'impressione (e tocco di nuovo ferro), mi sembra più stazionaria, e lui si gratta di meno. Mah, speriamo.
In conclusione, siamo stati molto bene. E ci fa bene staccarci da qui ogni tanto, vivere una realtà tutta nostra da affrontare da soli. Piano piano si diventa grandi.

Concludo con qualche foto (e scusate se come al solito sono sistemate da cani).
Inutile dire che la mia preferita è quella in cui corro con Pietro in braccio inseguito dall'onda. Se solo io avessi un'espressione più drammatica, farebbe molto Lost, non vi pare?

lunedì, marzo 17, 2008

assente giustificato

Cielo azzurro e la mimosa sta fiorendo.

Questa volta la mia assenza è giustificata... siamo stati una settimana al mare, precisamente a Ceriale, perché il mare fa bene alla dermatite di Pietro. Fa bene a lui, non alla dermatite. Per questo devo ringraziare Stefano e Chiara, che gentilissimamente ci hanno ospitati per una settimana. Grazie!

A domani per un breve resoconto.

mercoledì, marzo 05, 2008

orsi e attori

Adesso è scuro fuori e non vedo nulla... sospetto che faccia freddo.

Sì lo so. Avevo detto che avrei pubblicato subito un'altra lettera del bisnonno e non l'ho fatto.
Pazienza, in compenso stanotte ho fatto un sogno abbastanza strano.
Stavo su un sentiero di montagna lungo una cresta rocciosa. A un centinaio di metri da me c'era una specie di rifugio. Sotto, molto sotto, c'era un lago molto vasto. Ad un certo punto guardo in basso e vedo un grande orso tuffarsi nel lago e iniziare a nuotare in maniera abbastanza aggraziata. L'orso nuota fino all'altra sponda, dove c'era un alce (non so se mettere l'apostrofo perché non so di che sesso era) sulle rocce. Giunto sull'altra sponda (e qui i doppi sensi si sprecano), l'orso bacia l'alce sulla bocca.

L'altra notte invece ho sognato che Vaga era entrato a far parte del cast della nuova serie di Lost, ed era tornato a casa per un fine settimana, dopo essersi trasferito in America. Così abbiamo organizzato una cena tra amici per salutarlo.

sabato, marzo 01, 2008

lettere dal fronte 2

Nuvole di marzo.

Ecco finalmente alcune cartoline di risposta di mio bisnonno Bartolomeo. Naturalmente sono assai più sintetiche rispetto a quelle della moglie... era al fronte e immagino che non avesse tutto questo tempo e questa disponibilità a scrivere lunghe lettere. Difatti la seconda è scritta tutta storta, come se fosse stata scritta in viaggio.
Domani pubblicherò un'altra sua lettera, questa volta più lunga, che ora fatico a decifrare completamente.
Presto scriverò anche qualche informazione sui protagonisti di questa storia.

Buia, 14-3-916
Cara moglie,
mi domandi della cravatta di lana se mi piace.
Va bene ma per ora non ne o bisogno perche qui non fa freddo. quando mi scrivi fammi sapere se il cavallo e guarito e qualche notizie di Canale perche qui non so piu nulla di li. Altro non mi resta che salutarvi, sto bene, come spero di voi tutta la famiglia,
marito Bartolomeo



Cividale, 24-5-16

Cara moglie, affettuosi saluti a te e a tutta la famiglia. Sono in viaggio, cambiamo di zona.
Andremo per via ignota, quando sia apposto te lo faccio sapere.
Sono sempre il tuo marito.
Un bacio al figlio
Bartolomeo



3-6-1916

Cara moglie,
affettuosi saluti a tutti. Di salute sto bene e come spero di te e il figlio e tutta la famiglia. Saluti dal tuo fratello.
Sono il tuo marito Bartolomeo.
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